Insonnia: i migliori rimedi naturali
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Insonnia: i migliori rimedi naturali

Con la pandemia da Covid-19, ansia e stress aumentano, si dorme peggio e rischiamo di intossicarci di sonniferi: prova la via della natura

L’insonnia in questo periodo di preoccupazioni e ansia è molto diffusa. Le statistiche ci informano che più della metà della popolazione mondiale ha ammesso di aver avuto almeno un episodio di insonnia nell’ultimo anno e che in parallelo è cresciuta tanto la vendita di farmaci a base di benzodiazepine come sonniferi, ansiolitici e sedativi vari. Proprio il fatto di non potere uscire (o quasi) e stare barricati in casa blocca il naturale ritmo sonno-veglia e verosimilmente ci fa “stancare di meno”. Senza contare l’angoscia generata dal continuo traffico di notizie sui contagi, sulle morti, sulla crisi economica; tutti pensieri ossessivi che ci impediscono di lasciarci cullare tra le braccia del sonno. Per dormire bene non servono obbligatoriamente i sonniferi: meglio fare affidamento su tutto ciò che la medicina naturale ha da offrirci per favorire un buon riposo.

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Insonnia: perché non dormiamo bene?

Le lancette dell’orologio scorrono, ti giri e ti rigiri, ma niente, non riesci a prendere sonno. Perchè accade? Le cause che portano all’insonnia sono di varia natura. Le più frequenti sono dovute allo stress, spesso d’origine psicosociale (come un rapporto difficile sul lavoro o in famiglia), depressione, abuso di farmaci eccitanti, traumi fisici, allergie alimentari, fattori ambientali e russamento legato ad apnee notturne e al jet-lag.

Insonnia: i sintomi principali

I sintomi come la fatica ad addormentarsi o un risveglio continuo durante la notte vengono detti:

  • Transitori: se durano meno di un mese;
  • A breve termine: se durano da 1 a 6 mesi;
  • Cronici: quando perdurano oltre i 6 mesi.

Inoltre, l'insonnia può essere definita, a seconda del momento in cui si manifesta come:  

  • Insonnia iniziale: difficoltà a prendere sonno seguita da un sonno leggero o disturbato;
  • Insonnia centrale: frequenti risvegli durante la notte;
  • Insonnia terminale: risveglio precoce all’alba, seguito dall’incapacità a riaddormentarsi.

Purtroppo, le ricadute dell’insonnia (compresa quella da pandemia) sulla salute non sono poche e compromettono la qualità della nostra vita. Tra queste: ipertensione, alterazione dell’umore, mal di testa, cervicale, sovrappeso, gastrite, stanchezza cronica e difficoltà di concentrazione.

Insonnia: curala con i rimedi verdi

Un buon riposo contribuisce a potenziare le difese immunitarie e di conseguenza rafforza anche lo stato di benessere generale. Ricorrere ai sonniferi, però, non è la miglior cosa da fare perché riducono le fasi di sonno REM (quello profondo), inducendo un sonno di cattiva qualità che ci fa svegliare sfibrati e giù di tono al mattino. In più, il loro effetto rapido e illusorio crea una dipendenza psicofisica che, guarda caso, peggiora l’insonnia precedente non appena si smette di prenderli. Allora ecco che Madre Natura ci viene in soccorso con i suoi preziosi rimedi che ripristinano, senza effetti collaterali, i ritmi biologici vitali e leniscono le tensioni che non ci fanno dormire.

Se non riesci ad addormentarti
  • Ricca di flavonoidi, mucillagini e oli essenziali, la melissa possiede proprietà carminative, antispasmodiche e ansiolitiche. È un ottimo rimedio nei casi in cui l’insonnia è causata da stanchezza, nervosismo, sindrome premestruale, emicranie, squilibri digestivi e dolori muscolari. Puoi prendere 40 gocce di tintura madre di melissa diluite con acqua, due volte al dì, fuori dai pasti. Oppure per una coccola prima di dormire fai un infuso con i suoi fiori (un cucchiaio in una tazza bollente) che libera la mente e corpo da tensioni e favorisce il sonno.
  • Se invece lo stress ti attanaglia non facendoti dormire, anzi scatenando all’improvviso ansia, irritabilità e nervosismo o ancora malumore, apatia e tristezza, non cedere subito agli ansiolitici, ma prova una cura a base di tiglio, il tranquillante naturale per eccellenza. Utilizzalo sotto forma di gemmoderivato (Tilia tomentosa MG1DH), 10 gocce diluite con acqua, da bere dopo cena.
Se ti svegli nel cuore della notte
  • Il rimedio fitoterapico più indicato in questi casi è l’escolzia, una papaveracea ansiolitica e calmante, efficace anche quando l’insonnia è accompagnata da mal di testa. Potenzia il suo effetto rilassante se abbinata alla passiflora. Si assume in tintura madre: 30 gocce due o tre volte al dì.
  • In alternativa puoi provare il luppolo che è un ottimo sedativo. In più essendo ricco di fitoestrogeni e antiossidanti è l’ideale per curare l’insonnia che viene a trovarci con la menopausa. Prima di andare a letto bevi una tisana preparata con un cucchiaino di fiori di luppolo messi in infusione per 10 minuti in acqua bollente. Filtra e addolcisci con del miele. Oppure puoi optare per una capsula del suo estratto secco con acqua.
  • Dulcis in fundo, c’è lei: la regina delle piante “soporifere”, la valeriana. Secondo studi recenti sarebbe in grado di alzare i livelli di GABA (acido gamma-aminobutirrico) nel cervello, cioè un amminoacido con una potente azione sedativa, simile ai farmaci convenzionali. Questa pianta è indicata quando insieme a problemi di sonno, sono presenti anche stati d’ansia e difficoltà digestive. Si assume come estratto secco (una compressa da 300 mg) con acqua prima di coricarsi.
Se sei mattinieroSe fai parte del gruppo di chi si alza alle prime luci dell’alba e poi non riesce più ad addormentarsi, la soluzione migliore arriva dall’omeopatia: Nux vomica. Questo rimedio, ottenuto dai semi della pianta Noce vomica, è molto indicato quando a causa di uno scarso riposo ti senti stanco, poco lucido e di cattivo umore per tutta la giornata. Oppure per chi ha una vita disordinata, fumatori e i caffè-dipendenti. Prova la cura alla 15 CH, nella dose di 5 granuli nel pomeriggio, verificando sempre gli effetti che fa sull’organismo.

La floriterapia, invece, può essere d’aiuto in quei casi in cui troppa tensione, dovuta a stress e preoccupazioni, accorcia i tempi del riposo facendoti svegliare presto. I fiori di Bach più adatti sono:

  • Aspen (pioppo): se ti svegli perché hai la mente affollata di pensieri e paure;
  • Cherry plum (ciliegio selvatico): se durante il sonno hai paura di lasciarti andare;
  • Elm (olmo): se hai troppe responsabilità;
  • Mustard (senape): se l’insonnia si presenta insieme a uno stato depressivo;
  • White chestnut (castagno bianco): se hai una mente sovreccitata (ad esempio quando si guarda troppa tv o si passa la nottata al pc).

Si consiglia di diluire 4 gocce del fiore preferito in un flacone da 30 ml riempito con acqua naturale e un goccio di brandy (come conservante). Prendi 4 gocce del composto 4 volte al dì lontano dai pasti per circa tre settimane. Se vuoi combinarli, usa 2 gocce per ciascuno dei due rimedi.   

La sfida: integratori alla melatonina vs sonniferi

La medicina tradizionale cura l’insonnia solamente con farmaci ipnotici soprattutto con le benzodiazepine, che però portano con sé assuefazione o peggio, se ne si abusa. Questi farmaci possono provocare sonnolenza diurna, calo delle performance psicofisiche, vuoti di memoria, vertigini e, paradossalmente, maggior difficoltà a dormire. Un’alternativa valida, senza spiacevoli effetti collaterali, può essere l’integratore alla melatonina. Tra le tante funzioni, la melatonina riequilibra il ritmo sonno-veglia, rafforza le difese immunitarie e armonizza il sistema nervoso. Inoltre, agisce come antiossidante. Infatti, verso i 30-40 anni la produzione fisiologica di questa sostanza, secreta dalla ghiandola pineale nell’oscurità della notte, inizia a calare e dopo i 60 è la metà di un ventenne. Per questo le persone anziane dormono pochissimo. Gli effetti benefici della melatonina si ottengono con l’assunzione, prima di coricarsi, di una tavoletta (si trova anche in gocce o pastiglie) da 1 mg, una volta al giorno, in abbondante acqua. Inizia la cura per 15-30 giorni e poi valuta gli effetti, consultando se vuoi il medico per bilanciare le dosi. In caso di jet lag, si consiglia almeno 0,5 mg di prodotto il primo giorno di viaggio e qualche giorno dopo l’arrivo a destinazione.

Insonnia e Covid-19: la mente che pensa ostacola il sonno

Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Gerontology and Geriatric Medicine, sembra dimostrare come la costante preoccupazione e ansia provocate dalla pandemia di coronavirus, disturbi la fisiologica sequenza rilassamento-sonnolenza-addormentamento nelle persone adulte. Scienziati di più team di ricerca hanno esaminato un totale di 413 adulti con un’età media di 57-72 anni, sottoponendoli a test per valutare la paura generata da Covid-19 associata all’insonnia, alla salute mentale generale e all’osservazione delle misure protettive in vigore. Dall’analisi dei dati, è emerso che lo stress mentale dovuto alla pandemia ha influenzato negativamente la qualità del sonno e le condizioni psicologiche delle persone, ma non i loro comportamenti preventivi anti-virus.

Insonnia: l'interpretazione psicosomatica

Quali sono gli atteggiamenti caratteriali più a rischio insonnia?

Ecco i quattro più comuni:

  • L’iperattivo: sempre in movimento durante il giorno, ha la sensazione di sprecare il tempo se non lo riempie d’impegni. È insoddisfatto della sua vita che vorrebbe ribaltare, ma non sa come. Trattiene le sue emozioni e non si lascia mai andare;
  • Il dipendente: non riesce a staccarsi da cose e persone anche quando i rapporti sono deteriorati. Ciò si traduce in un rigiro di pensieri inutili che gli offuscano la mente;
  • Il razionale: ha paura del nuovo ed è legato al passato. Ha paura di perdere il controllo della situazione, è sempre frenato; per cui i risvegli coincidono con le “arrabbiature” non sfogate;
  • Il rabbioso: una fastidiosa ansia spesso lo sveglia nel cuore della notte non lasciandolo dormire: tutti i rancori che nemmeno nelle ore più buie del giorno riesce a lasciarsi alle spalle.
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