Raffaele Morelli: smetti di pensare alle scelte sbagliate
L'aiuto pratico

Raffaele Morelli: smetti di pensare alle scelte sbagliate

Nessuno, mentre vive un disagio, si sogna che serva mettersi a immaginare. E sbaglia. Ogni immagine viene dal mondo interno e possiede le vere soluzioni per i nostri problemi

"Voglio tanto una vita migliore. Ho sposato la persona sbagliata". Così comincia il colloquio di Alessia (41 anni). Chissà perché ci convinciamo che nella nostra esistenza abbiamo fatto degli errori. Si tratta di un luogo comune, che assale tutti. "Se mi fossi laureata, dando retta a mio padre, non sarei finita a fare la commessa in un grande magazzino", mi scrive Renata (37 anni). In tanti anni di psicoterapia non ho mai visto qualcuno stare meglio pensando e ripensando agli sbagli che ha fatto. Anzi, lo sguardo su quelli che noi crediamo essere degli errori, ci fa deviare dalla nostra strada, ci porta a vivere di rimpianti e a non sentirci mai realizzati. Che cosa fare? Il vero aiuto viene dalle immagini.

raffaele morelli

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"Non parliamo del suo problema matrimoniale" ho detto ad Alessia "concentriamoci su un animale che porterebbe con sé, che vorrebbe avere come amico. Chiuda gli occhi e cerchi di vederlo". Quante cose ci sono nella nostra interiorità che non vediamo perché siamo assillati da quello che crediamo essere il nostro problema insormontabile, come il marito per Alessia. Gli occhi chiusi fanno trovare un “animale-fratello”, un fiore, una pianta, un gioiello, un quadro, una pietra, un paesaggio… Ai gruppi del giovedì al Centro Riza di Medicina Naturale mostro come facilmente possiamo vedere dentro di noi tante immagini che coesistono con quelli che crediamo i nostri errori, le nostre scelte sbagliate. Nessuno si sogna, mentre vive un disagio, di mettersi a immaginare. E sbaglia. Ogni immagine è un’energia e possiede le vere soluzioni concrete per i nostri tormenti.

Campi di energia

Alessia fa fatica a tenere gli occhi chiusi, non ci è abituata, come accade a tutti noi che crediamo che stare con le palpebre abbassate sia stare lì senza far niente. E invece le immagini hanno il potere di risanarci, rigenerarci, di farci trovare la nostra vera tranquillità e serenità interiore. «Sì, vedo una tartaruga con il suo guscio: è paurosa. Prendo dell’insalata e le do da mangiare con le mani». Dopo un po' Alessia e la sua tartaruga, “l’animale con la casa che viaggia”, come direbbe Bachelard, diventano compagni, amici, stanno insieme. Lo stato ansioso di Alessia via via scompare, i rimorsi svaniscono, è in pace con se stessa. È successa una cosa straordinaria: il pensiero fisso di una vita infelice e di un marito sbagliato sono usciti dalla sua visione, dal suo campo percettivo. L’immagine della tartaruga ha spazzato via, seppure per poco tempo, tutti i pensieri e i rancori. A tutti i miei pazienti, quando hanno un disagio o un problema che li assale, dico di far entrare un’immagine nel loro mondo interiore e darle spazio e fantasticare…

La tartaruga che fa le uova vicino al mare, che è antica come il mondo, che si nasconde nel suo guscio di fronte a ogni pericolo, che cammina lentamente eppure arriva dappertutto. Questa immagine è un campo di energia, mentre il pensiero dell’errore matrimoniale è un veleno chimico per il cervello. La nostra psiche detesta più di tutto ricordare le cose per cui non ci sono soluzioni e guai a trasformarle in rancori. Pensare alla scelta sbagliata blocca il nostro destino, non ci fa andare avanti, frena lo sviluppo dei nostri talenti, insomma non ci fa fiorire. E noi viviamo soltanto per realizzare il nostro fiore: questa è la missione che la nostra vita ha dato a ciascuno di noi. Immaginare proietta l’energia del cervello nel divenire, ci fa vedere altro rispetto al nostro errore (che pure è avvenuto tanti anni fa e non ci sarebbe più se non fossimo noi a tenerlo in vita con il nostro ricordo), ci smuove, non ci fa rimanere indietro, non ci fissa al problema e smuove l’energia del futuro, che è dentro di noi, ma non la vediamo.

L’energia antica

Renata non si è laureata perché il suo Sé non aveva gli stessi progetti di papà e voleva fare un’altra strada: semplicemente la laurea non serviva per il suo viaggio.

"Il mio animale è il gatto e da quando lo immagino, ormai tutti i giorni, io non penso più alla mia inettitudine, alle mie incapacità, alle mie sconfitte negli studi. Se mi viene in mente la paura del fallimento, chiudo gli occhi e dico al gatto: “Peter (così l’ho chiamato) pensaci tu” e lui mi porta a saltare sugli alberi, a sfidare i cani e a scappare. Più di tutto mi insegna a stare bene da sola, è un vero compagno della notte".

Così mi ha scritto Renata e mi ha fatto piacere il suo sollievo. Quanti disagi si allontanerebbero da noi, quanti tormenti su errori del passato si scioglierebbero come neve al sole in un attimo? Basterebbe distrarsi dal problema e dare spazio alle immagini, come ha fatto Renata con il gatto. Gli Egizi vedevano nel mondo animale, nelle sue immagini, l’incontro con le energie primordiali del cervello: energie antiche di cui abbiamo bisogno per tornare nella nostra casa. Dobbiamo comprendere una volta per tutte che abita in noi un’energia antica, da cui sta emergendo la nostra missione nella vita, il nostro futuro. Non possiamo sapere quale sarà il nostro destino: potrà assumere tante forme, ma se il nostro Sé ama il buio o la notte, i nostri talenti saranno diversi da chi ha invece l’anima immersa nell’alba o nel mezzogiorno. Destino vuol dire tantissime possibilità, ma all’interno di un tragitto unico. I nostri traumi, le scelte sbagliate vanno superate con le immagini. La tartaruga, il gatto, il fiore, la pianta, la sorgente, il fiume e così via, ci trasportano nell’energia, dove c’è la nostra realizzazione, che non dipende da chi abbiamo sposato e neppure dalla laurea che non è arrivata. Anzi, pensare e ripensare agli errori ci allontana dal nostro percorso e ci svuota energeticamente. Il miracolo, ciò che desideriamo, viene solo dalle immagini antiche, quelle delle piante, delle pietre, degli animali. Ci fanno dimenticare il passato e ci portano alla meta, così diceva la Saggezza Taoista. Facendo così ci curiamo nella profondità e stimoliamo l’energia primordiale antica, creativa, che ci abita dagli albori del nostro essere.

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raffaele morelli
Psichiatra e Psicoterapeuta. Fondatore e Presidente dell’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica, Direttore responsabile delle riviste Riza Psicosomatica, Dimagrire, MenteCorpo.
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