Raffaele Morelli: Segui la tua inclinazione, ti porta alla felicità
L'aiuto pratico

Raffaele Morelli: Segui la tua inclinazione, ti porta alla felicità

La vera libertà è la capacità di far sbocciare le qualità che emergono da sole dal mondo interiore, senza subire i diktat esterni

Che cosa significa essere liberi? Lasciare una persona con cui non ti trovi bene? Cambiare un lavoro che non ti piace? Trovare nuovi amici? Fare un viaggio avventuroso? Insomma, siamo nati per fare delle scelte che decidano la nostra vita?

raffaele morelli

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Non lottare contro il tuo destino

Mi scrive Ilenia, 43 anni:

Ho cambiato tanti lavori, quasi tutti insoddisfacenti. Mi sono adattata a fare l’amministratrice di condominio, la barista, la ragioniera. Dopo un po’ sentivo come un senso di frustrazione. Mi dicevo: “Ma io cosa ci faccio qui?”. E così scappavo da un lavoro per buttarmi in un altro e ricominciare da capo.

Poi Ilenia ha letto alcuni articoli su Riza. Affermavano che ciascuno è unico e la sua domanda è diventata: «Ma io per cosa sono portata?». Oggi dice:

Prima tutti dicevano che non avevo voglia di lavorare, adesso che faccio l’autista, che porto le persone per lavoro, io sto da Dio. Succede da quattro anni, magari arrivo a casa stravolta, ma sono felice.

Tutti pensano a sogni impossibili da realizzare, ma se chiedete a un bambino cosa vuole fare da grande, arrivano risposte che non ci aspettiamo. Il tranviere, il dogsitter, il fantino, la sarta, la maestra... Sono lavori semplici e superano di gran lunga, nell’immaginazione dei bambini, lavori di successo come il calciatore, l’attore, il manager, lo scrittore. Sei libero se fai le cose per cui non sei portato? Nel mio lavoro do molta importanza alle azioni nitide, quelle che vengono da sole, che capitano quasi per caso, come accade a Ilenia quando fa l’autista. Le azioni nitide sono il perno dell’antico pensiero cinese, il Taoismo. Come gli uccelli che covano senza aver studiato come si fa, come le api che trasformano il polline in miele, come il lupo che fa chilometri e trova il branco, le azioni nitide sono semplici, avvengono senza sforzo, ma soprattutto senza il nostro commento. La libertà, la vera libertà è sempre la propria inclinazione: come la si scopre? Nel silenzio.

Cerca il silenzio interiore

Sono andata in psicoterapia per tre anni, per parlare della crisi con mio marito. Parlavo della mia infanzia, di mio padre, della mia dipendenza dagli uomini. Poi ho letto su Riza che bisogna affidarsi al vuoto e così facevo tutte le sere. Ogni volta che mi chiedevo: “Lascio mio marito o rimango?”, mi rispondevo: “Cerca il silenzio interiore”.

È il racconto di Carla, 35 anni. Qual è stata la svolta? Una sua amica aveva bisogno di essere sostituita in negozio, perché doveva andare a operarsi e aveva necessità di un aiuto. Un negozio di prodotti cosmetici: Carla ha spostato l’attenzione dalla crisi matrimoniale al lavoro, alle clienti.

Non avevo esperienza, se non come cliente della mia amica. Eppure ho scoperto di essere una venditrice formidabile. Lo sa che ai problemi con mio marito non ci pensavo più? La nostra storia era insoddisfacente come prima, ma io me la dimenticavo.

Per cosa sei portato?

Il mio lavoro mi ha insegnato che ogni progetto è un veleno: liberarsi da un matrimonio, come ha constatato Carla, non avviene attraverso il ragionamento, ma solo facendo cose che ci piacciono, per cui siamo portati. Come l’ape col polline, come lei facendo la venditrice di cosmetici. Il grande scrittore Salman Rushdie diceva che un falegname, anche se la moglie lo lascia, deve finire l’armadio che gli ha chiesto il cliente. Così lui non poteva non consegnare il suo manoscritto all’editore, anche se si era separato. Se siamo in sintonia con noi stessi, è il lavoro che ci sceglie, come è successo a Ilenia e a Carla. Così le azioni che ci spettano sono voci che ci chiamano: se le ascoltiamo arriva il benessere.

Sentite cosa mi scrive Maria:

Ieri ho ascoltato uno dei suoi video. Consigliava di avere una passione nella vita. Trent’anni fa scrissi qualche poesia per colpa di una delusione. Tre anni fa mi sono separata da mio marito e mi sono immersa in quelle poesie. Oggi ho pubblicato già tre libri. Due di filastrocche e l’ultimo di poesie. Non so più stare senza scrivere. Mi libera la mente dalla stanchezza. È vero. Bisogna avere la passione per qualcosa. La mente ne ha bisogno. Grazie.

Non è importante cercare gli amori “giusti”, o trovare il lavoro “importante”, o raggiungere gli obiettivi prefissati. L’importante è affidarsi al Vuoto, al Silenzio, all’Oblio e aspettare. Aspettare che cosa? Che arrivino le azioni nitide, quelle azioni che vengono dal fare le cose con le mani, dall’agire. Tutti hanno il loro lavoro.

Sentite Matteo:

Le scrivo perché da qualche mese soffro di solitudine, timidezza e depressione. Vorrei un amore ma non riesco a trovarlo: la mia timidezza mi blocca, anche se sento che dentro di me ho una forte carica sessuale e vitale. Cosa mi blocca ad aprirmi con le donne? È come se stessi vivendo con il freno a mano tirato e questo mi fa soffrire parecchio.

Cura le tue passioni

Anche a lui voglio dire: niente sforzi, percepire la solitudine e il desiderio e... aspettare. Mentre si attende l’amore è importante seguire le azioni nitide. Se non le troviamo, facciamo cose creative: disegnare, impastare, coltivare, travestirsi come fanno i bambini quando giocano: con i giochi stanno provando a fare il lavoro per quando saranno grandi. Le azioni nitide sono la cura: non l’autocritica, non gli sforzi per trovare l’amore. Azioni in cui ci perdiamo. Trasformano il cervello e lo portano a liberare le energie primordiali che fanno realizzare i desideri. Molti mi dicono: lavoro troppo e sto poco con i figli, così mi sento in colpa. Dimenticano che se fanno il lavoro che li appassiona, portano ai loro bambini l’energia della creatività, del fare, che è il principio della vera autostima. Se i genitori lo fanno, i figli lo imparano senza parole. Impariamo ad avere cura delle nostre passioni, più di qualsiasi altra cosa al mondo.

Quando sei in sintonia con te stesso,
è la vita che sceglie te,
non tu che scegli che vita fare.
Allora tutto avviene in modo spontaneo e naturale.

Vuoi raccontarci la tua esperienza, i tuoi dubbi, i tuoi successi? Manda una mail a raffaele.morelli@riza.it

raffaele morelli
Psichiatra e Psicoterapeuta. Fondatore e Presidente dell’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica, Direttore responsabile delle riviste Riza Psicosomatica, Dimagrire, MenteCorpo.
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