Solitudine: 5 modi per viverla bene
L'aiuto pratico

Solitudine: 5 modi per viverla bene

La pandemia ha reso tutti più soli e per qualcuno è stata dura: ma vivere bene questa condizione è possibile, se segui alcune semplici regole

Si crede comunemente che la solitudine sia una condizione disagevole e che, essendo un "animale sociale", l'essere umano debba evitarla o combatterla. La pandemia, rendendoci tutti più soli, avrebbe quindi profonde ripercussioni sulle nostre vite. Non è così: da sempre, la saggezza di oriente e occidente ricorda come la solitudine sia una condizione indispensabile per evolvere, per affrancarsi dal pensiero omologato e scoprire la nostra natura autentica. "Amata solitudine, isola benedetta": con queste parole qualche anno fa il cantautore Franco Battiato descriveva questa condizione. Allo stesso modo, nel '600, il filosofo Baruch Spinoza scriveva: "La solitudine è il pane dell'anima". Allora, possiamo far nostri questi originali punti di vista ed iniziare ad avere con la solitudine un rapporto diverso.

Indice dell'articolo

Che cos'è davvero la solitudine

Perché molte persone associano la solitudine a una condizione problematica, alla tristezza, alla malinconia e persino alla depressione?  Perché temiamo tanto la solitudine? Perchè gli aspetti sociali della vita, quelli che riguardano la superficie, tendono a prevaricare la dimensione profonda, l'interiorità. Ma questa non può essere la via della felicità; non sono forse la solitudine e il silenzio a venir praticati dai monaci buddisti nei deserti e nelle foreste per raggiungere l’illuminazione? In ogni tradizione sapienziale, l'allievo che inizia un percorso di elevazione deve anzitutto isolarsi. Non per sempre, non si tratta di diventare eremiti, ma per rigenerarsi attraverso la solitudine, che porta ievitabilmente ad attivare il farmaco più potente che che esista: lo sguardo interiore.

Vivere bene la solitudine si può!

La solitudine, se ben vissuta, permette di ottenere dei benefici inaspettati; è una porta segreta che si apre per metterci in contatto con il nostro mondo interiore dandoci la possibilità di riconciliarci con noi stessi e mirare alla completezza. La solitudine è una nostra alleata, una preziosa consigliera. Ma quando siamo soli e ci sentiamo inadeguati, cosa dobbiamo fare? Dobbiamo contemplare quel sentimento di vuoto, perché è proprio lui che ci curerà e ci rigenererà. I mistici e i saggi lo sapevano bene ed è per questo che amavano raccogliersi in sé stessi. Dunque, che ci piaccia o no, è al vuoto solitario che dobbiamo affidarci se vogliamo approdare alla guarigione e alla felicità.

I nostri consigli pratici

ACCOGLILA

La solitudine è un sentimento naturale, accoglilo. Essere in grado di stare da soli, non significa essere manchevoli di qualcosa ma essere completi. Quando la solitudine arriva, dobbiamo guardarla, aspettare e non fare altro.

CONCENTRATI SUL PRESENTE

Presta attenzione al momento presente e coltiva ogni attimo. Quest’attività ti apre ad esperienze inaspettate, alla pienezza che comprende anche sentimenti negativi come il disagio, la sofferenza, il dolore. Non devi né combatterli né negarli, ma contemplarli. Così, si trasformano nei tuoi migliori alleati.

DEDICATI AD ATTIVITÀ CHE TI PIACCIONO

Dedicati a qualche attività che ti fa piace come lo sport, il giardinaggio, la cucina o quel che più ti è affine. Immergersi nella natura ad esempio permette ai nostri pensieri ridondanti di sbiadirsi, la mente si spegne e tutto può fluire in modo perfetto. Stare nella natura ha effetti positivi sul nostro corpo: migliora la vitalità, aumenta la creatività, stimola la memoria, accresce l’autostima ed il senso d’appartenenza al mondo. Se non riesci a trovare niente che ti piaccia, prova a pensare a cosa ti piaceva fare da bambino o bambina; chi più dei fanciulli riesce a rendere possibile l’impossibile? Se ti piaceva disegnare, correre o leggere…fallo!

PRATICA UN ESERCIZIO IMMAGINATIVO

Chiudi gli occhi ed immagina una persona sconosciuta, fai come facevano gli antichi che immaginavano presenze bonarie o Dei che li proteggessero. Immagina di essere in una fiaba, trasforma la tua solitudine in immagini, perché è quello il linguaggio dell'anima.

PERDITI!

Hai mai provato a perderti? Può sembrare difficile perché siamo sempre stati abituati a cercare sempre certezze e a temere tutto ciò che non è sotto il nostro controllo, ciò che non conosciamo. Prendi una cartina e dirigiti in un posto in cui non sei mai stato, ed una volta lì, spegni il telefono, abbandonati, lasciati trasportare dai luoghi, dai colori, dai profumi, dal vento. L'inaspettato, lo sconosciuto sono i viatici per iniziare a percepirsi in modo nuovo.

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