Autostima significa percepire le proprie emozioni e i propri stati d'animo come sono, senza spiegazioni, giudizi, correzioni. Con quest'opera si inaugura una nuova collana di libri di Raffaele Morelli: li trovi tutti i mesi in edicola da soli o con Riza Psicosomatica
Vi parlo del mio nuovo libro, dove ho cercato di riassumere tutte quello che possiamo fare per andare d’accordo con noi stessi. È dunque un'opera sull'autostima: ma cosa significa questa parola? Tutti ne parlano, nessuno la conosce veramente. Gli antichi ne sapevano più di noi; Lao Tze ad esempio affermava: “Trenta raggi convergono nel mozzo, ma è solo il foro centrale, che è vuoto, a rendere utile la ruota”. Il miglior modo per coltivare l’autostima, è proprio quello di fare vuoto. Che cosa significa? Quando arriva un disagio, non dobbiamo investigarne le cause e nemmeno pensare alle conseguenze. Non dobbiamo chiederci di chi è la colpa, o ripeterci che ne usciremo. Tutto quello che dobbiamo mettere in campo per stare bene con noi stessi, è fare le cose con la mente vuota.
Puoi coltivare una pianta, fare la pasta fatta in casa, pulire la tua abitazione; qualsiasi gesto tu compia, prova a farlo con la mente completamente vuota, senza pensieri, senza passato, senza ricordi, senza rancore. Se mi coglie un disagio, se si presenta un problema, io lo accolgo, creo il vuoto, mi lascio invadere completamente. In poco tempo, queste emozioni si trasformano spontaneamente in un’idea, in una soluzione inaspettata, in qualcosa che non c’era mai stato prima. L’autostima non è frutto di un lungo lavoro di sé. Non arriva ripetendoci che siamo bravi e siamo forti e che niente può piegarci. Allo stesso modo, non arriva cercando di correggerci, di indirizzarci, di migliorarci. Al contrario, tutto questo la distrugge, perché ci mette in competizione con noi stessi, con le nostre fragilità. Più vogliamo essere forti, più la fragilità si farà strada dentro di noi....
