Esaurimento nervoso: come superarlo
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Esaurimento nervoso: come superarlo

L’esaurimento nervoso: scopri cosa lo causa, quali sono i sintomi più comuni e cosa puoi fare per combatterlo

L'esaurimento nervoso non è una patologia clinica, né un disagio psichico vero e proprio, ma una sensazione generica di spossatezza, di difficoltà nello svolgere le mansioni abituali, caratterizzata dalla costante necessità di riposare più del solito. In breve, siamo cronicamente stanchi. È uno stato di sfinimento psicofisico che si manifesta in risposta a uno stress incontrollabile, durante il quale la persona incontra difficoltà a continuare a svolgere funzioni e ruoli consueti e mantenere il suo funzionamento in modo efficace.

Indice dell'articolo

Esaurimento nervoso: i sintomi

I seguenti sintomi sono i più comuni:

  • Aggressività e umore irritabile
  • Improvviso cambiamento di umore
  • Debolezza fisica
  • Stanchezza cronica
  • Difficoltà nel sonno
  • Debolezza muscolare
  • Apatia
  • Isolamento

Inoltre l’esaurimento nervoso può presentarsi congiuntamente a sintomi psicosomatici come ad esempio mal di testa, mal di schiena oppure colite.

Esaurimento nervoso: le cause

L’esaurimento nervoso si verifica quando lo stress a cui è sottoposta una persona è maggiore di quello che può affrontare. Lo stress può avere diverse cause:

  • Stress lavorativo caratterizzato da giornate di lavoro molto lunghe, che richiedono molta concentrazione e lo svolgimento di un gran numero di compiti in contemporanea.
  • Disoccupazione
  • Problemi finanziari
  • Problemi familiari

Inoltre, l’esaurimento nervoso dipende in gran parte dal modo con il quale si affrontano le difficoltà, dai meccanismi di adattamento e dalle risposte comportamentali che la persona può mettere in atto quando si trova in condizioni di stress.

Esaurimento nervoso: chi ne soffre di più?

Le donne risultano più colpite dall’esaurimento nervoso rispetto agli uomini. Ciò si verifica in parte perché le donne accumulano non solo funzioni professionali e familiari, ma anche a causa di presunte esigenze sociali: l’obbligo di apparire perfette di fronte alla società, l’ambizione di voler essere una super mamma, la paura dell’invecchiamento. A fronte di tutti questi fattori concomitanti, alcune donne cercano di mettere in campo una performance quasi “sovraumana”, così da potersi affermare dal punto di vista sociale, personale e professionale. Questo tipo di mentalità contribuisce molto all’esaurimento nervoso, favorendo lo sviluppo di possibili disturbi depressivi.

Esaurimento nervoso: i 5 consigli da seguire

Ricomincia a fare ciò che ti diverte e abbatti la stanchezzaProva a ricordarti la tua infanzia. Da bambino ogni cosa era secondaria rispetto al primo "compito": divertirti! Qualsiasi esperienza tu facessi, il giudizio che ne davi era subordinato al piacere che ne traevi. Più tardi, per colpa di una maniere sbagliata di intendere la maturità, hai probabilmente perso priorità, consegnandoti, più o meno senza resistenze, alla legge del dovere. Già: prima il dovere, poi il piacere... Peccato che per la maggioranza di noi il piacere non arrivi mai e quando arriva fa da comparsa, mai da protagonista. Da qui la sfiducia, la noia e soprattutto l'esaurimento nervoso. Ribalta allora l'ordine delle cose: qualsiasi azione tu stia compiendo, domandati mentre la fai: "Sto provando piacere?".
Non ripeterti quanto sei stancoEvita di dire sempre che sei stanco, come nelle classiche conversazioni fatte su un cliché uguale a se stesso: "Sono proprio stanco"; "È un periodo massacrante"; "Ho avuto una settimana da incubo", e via dicendo. Rispondi in questo modo per automatismo, senza renderti conto dell'auto-goal che queste parole ti causano. In realtà, se osservi bene, non stai mai "sempre male"; non sei mai "sempre stanco". Se nella tua testa si forma questo concetto è perché si è incuneata in te l'idea che tutto sia sempre uguale. E più la fissi dentro di te, più il tuo malessere si allargherà fino a diventare un continuum ininterrotto, che ti farà sentire sempre più prostrato.
Goditi anche le piccole cose del mattinoTi lavi, ti vesti, fai colazione, esci di casa, ti rechi al lavoro: tutte azioni che si susseguono a ogni inizio di giornata, secondo la solita sequenza. Mentre compi queste operazioni chiediti: "Provo piacere a farlo?". Il fatto che siano rituali obbligati non ti impedisce di trovare un modo originale per goderne: il vestito più bello al posto della consueta "divisa" da lavoro, il dolce che preferisci al posto del solito biscottino trangugiato di corsa, passare attraverso il parco invece di fare la solita strada...
Fai tutto con grande attenzioneSei alla scrivania e svolgi le tue mansioni: telefonate, riunioni, una pausa caffé, la relazione da stendere: chi ha stabiliti che adempiere al proprio dovere confini per forza il piacere in un altro territorio? Osservati mentre lavori e registra la quota di godimento che ne trai. Ogni cosa può essere fatta bene o male, con attenzione o distrattamente. Il piacere spesso si nasconde nelle attività più consuete. Prova a compiere ogni gesto come se fosse, importante, prezioso. Tu sei lì, in quel gesto: è questo che conta.
Il tempo libero: uno svago o un obbligo?In palestra, su un campo da tennis, al bar con un amico: negli spazi di "evasione" che ti concedi, stai davvero provando piacere o anche questa zona protetta è stata colonizzata dal "devo farlo"? Se il tuo ragionamento è: devo far moto, altrimenti mi rammollisco; devo mantenere delle relazioni, altrimenti mi ritrovo solo...vuol dire che non le stai facendo nel modo giusto. Ogni azione ha senso in sé, nel momento esatto in cui la fai. Altrimenti rimandi il piacere sempre al futuro.

Esaurimento nervoso: l'esercizio immaginativo da provare

Per superare l'esaurimento nervoso, uno degli strumenti che possono essere utilizzati è senza dubbio l'immaginazione. La tecnica qui proposta mira al cuore del problema stimolando le risorse psicofisiche (in primis la fantasia) che durante l’esaurimento nervoso sembrano addormentate.

Avvertenza: l'esercizio con le immagini funziona bene se viene eseguito senza sforzi. La nostra mente deve quindi essere libera da altri pensieri e da un impegno che la stanca in maniera eccessiva. Le immagini devono fluire naturalmente, guidate dall'istinto e non forzate da un'eccessiva razionalità. Ricordiamoci che è davvero importante evitare fonti di disturbo sonore (disattiviamo il telefono) e visive (abbassiamo le luci: la penombra è una dimensione perfetta per facilitare il processo immaginativo). Ora non ci resta che assumere una posizione comoda (meglio seduti) dove il corpo è dolcemente abbandonato...

PRIMA FASE | Lascia ora che nella tua mente vada formandosi un'immagine. È l'immagine di te in un prato verde... È una bella giornata... Il cielo è di un azzurro riposante, qualche nuvola bianca e soffice lo attraversa sospinta dolcemente da una leggera brezza. Puoi avvertire sulla tua pelle la freschezza di questa brezza che ti accarezza e ti dà un senso di benessere.

SECONDA FASE | Passeggi tra l'erba, i cui fili si piegano dolcemente sotto ogni tuo passo leggero. Decidi di sederti sul prato soffice. Guardi attorno a te e vedi fiori colorati e profumati di diverse dimensioni. Ti soffermi a osservarne il colore, ad annusarne il profumo, ad accarezzarne i petali vellutati. Papaveri, margherite, ranuncoli, violette...

TERZA FASE | Quindi ti sdrai e da questa posizione osservi il cielo. Poi socchiudi gli occhi e ti abbandoni. Il tepore del sole ti avvolge e riscalda piacevolmente il tuo corpo. La brezza ti rinfresca la mente, spazza via i pensieri inutili e pesanti ... Ti rende più leggero. La mente libera può ora accogliere dolcemente le sensazioni che provi.

QUARTA FASE | Accarezzi l'erba fresca, umida di rugiada, mentre ascolti i suoni che provengono dalla natura: il cinguettio di passeri e pettirossi, il fruscio delle fronde degli alberi che si muovono al vento delicato. Senti il calore del sole che ti ricarica di energia. Ti fa piacere sentire i suoi raggi sulla pelle.

QUINTA FASE | Rimani ancora per qualche istante in questa condizione, assapori le piacevoli sensazioni che questa immagine ti evoca. Quindi lascia che questa "fotografia" vada pian piano sfumando mentre mantieni dentro di te le sensazioni che ti ha suscitato.

SESTA FASE | Lentamente torni a orientare la mente sul tuo corpo... il tuo corpo sdraiato, sostenuto, sorretto dalla superficie d'appoggio. Comincia a muovere lentamente le dita delle mani, dei piedi, i polsi, le braccia, le gambe... Fai qualche respiro lento e profondo e, quando vuoi, apri gli occhi.

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