Iperattività: quando nasconde una forma di depressione
Depressione

Iperattività: quando nasconde una forma di depressione

Se incontriamo una persona euforica, energica e dinamica, automaticamente pensiamo che sia felice; ma se fosse una maschera che nasconde una forma di depressione?

Nell’immaginario collettivo, le persone depresse sono tristi, scariche, apatiche: la loro vita è caratterizzata da una marcata riduzione delle attività relazionali e sociali, da una visione negativa di sé e del mondo circostante, a volte dalla presenza di malesseri fisici, come la fibromialgia. Non sempre però la depressione si presenta in maniera così evidente e manifesta. Ne esistono forme che sembrano l'opposto e per questo chi ne è affetto sembra tutto tranne che depresso: sembra euforico, sempre in movimento, in una parola iperattivo.

Indice dell'articolo

Iperattività e depressione: due facce della stessa medaglia

Di cosa stiamo parlando? Dell'iperattività che cela, dietro le apparenze, uno stato dell'umore molto basso, accuratamente nascosto. Le persone che ne soffrono sembrano sempre allegre, socievoli, disinvolte, molto impegnate nelle attività che seguono, piene di entusiasmo e (apparente) gioia di vivere. Qualche volta hanno progetti grandiosi, rapidità di pensiero, indifferenza verso i normali bisogni fisiologici come il cibo e il sonno, pur senza sfociare nelle fasi di maniacalità tipiche del disturbo bipolare: per questo motivo, può esserci confusione con questa differente patologia, che tuttavia è caratterizzata da lunghe fasi di depressione alternate a brevi fasi grandiose, appunto maniacali.

Il malessere nascosto dietro l'euforia

Poiché non vogliono mai rallentare, gli iperattivi possono essere attratti dall'alcool e dalle sostanze stupefacenti, mezzi attraverso i quali provano a mantenere sempre alta l'eccitazione. In alcuni casi, prediligono sport o attività estreme come il paracadutismo o la discesa libera sugli sci. Vivere "pericolosamente" è una buona cartina al tornasole della vera natura dell'iperattività, rivelando un'attrazione verso la morte che caratterizza anche le forme più gravi di depressione. Il nucleo profondo degli iperattivi è dunque depresso, ma tutti gli aspetti peculiari della depressione sono accuratamente mascherati e neutralizzati dall’uso del meccanismo di difesa del diniego, tramite il quale tutti gli aspetti spiacevoli e dolorosi della realtà sono inconsciamente negati o evitati.

Non si può sempre fuggire da se stessi

Questo stile di vita in continuo movimento nasconde dunque un profondo disagio da cui queste persone scappano: fermarsi significherebbe, infatti, spostare lo sguardo al proprio interno e far fronte ai propri sentimenti dolorosi. Ma come può nascere un tale fenomeno di mascheramento? E cosa può innescare, se protratto a lungo? Per spiegarlo, il grande psicoterapeuta Carl Gustav Jung descrisse un fenomeno psichico chiamato enantiodromia (termine greco composto dalla parola enantios, che significa opposto e dromos che significa corsa, dunque “corsa verso l’opposto”), per il quale, più una persona si esprime su un solo lato della sua personalità e si identifica in questo, più nasconde una realtà psichica opposta, con la quale prima o poi dovrà fare i conti. I due fenomeni apparentemente opposti dell’iperattività e della depressione si rivelano in realtà facce della stessa medaglia; quando la difesa del diniego fallisce, la depressione emerge in superficie.

Iperattivo? Scopri se sei a rischio depressione

L'iperattività si riconosce dalla frenesia, dalla mancanza di freni, dal "dover" vivere sempre a mille all'ora. Un buon indizio è proprio l'esasperazione di ogni attività: chi nasconde la depressione lo deve fare continuamente, è terrorizzato che gli altri possano scoprirlo e spesso, inconsciamente, non lo ammette nemmeno a se stesso. Di conseguenza, è portato a eccedere sempre, in qualunque circostanza. Per questo, quando un evento come un incidente lo obbliga a fermarsi, la depressione è dietro l'angolo: costretto magari in un letto di ospedale, l'iperattivo non può più fuggire e l'abbassamento drastico del tono dell'umore arriva puntuale. Riconoscere queste caratteristiche, in se stessi o in chi ci sta vicino, è importante per valutare se è giunto il momento di farsi aiutare da un professionista.

Articoli collegati
    Iscriviti alla newsletter RIZA e ricevi notizie e suggerimenti per prenderti cura di te!
    Test della settimana
    Test della settimana
    Quanto sei ansioso?