Non riesco a conquistare una donna: cosa devo fare?
Coppia e amore

Non riesco a conquistare una donna: cosa devo fare?

Quando non riusciamo a conquistare una donna, facilmente cadiamo preda dello sconforto e nella disistima: eppure, cambiare rotta è più facile di quanto si pensa…

Mario, un lettore di Riza Psicosomatica, scrive alla redazione:

Ho 25 anni non ho ancora avuto una relazione con una donna. Questo problema mi sta ossessionando, spesso sprofondo in un abisso di pensieri che mi impediscono di fare qualsiasi cosa. Non riesco a non vivere l’eventuale rifiuto di una ragazza come una profonda sconfitta che scalfisce la mia autostima: per questo molto spesso non ci provo neppure. Le rare volte nelle quali riesco a superare il blocco e ad approcciare più da vicino una ragazza, sembra esserci sempre qualcosa che mi impedisca non solo di fare l'amore ma anche di avere una relazione. Ora, ad esempio, sto frequentando una donna che mi piace molto. Ci sentiamo spesso, stiamo bene insieme ma non si arriva mai alla vera intimità, perché, per vari motivi, lei non se la sente di andare oltre. Tutto questo, unito alle delusioni precedenti, mi fa stare molto male. Spesso penso di essere brutto, e quindi causa dei miei insuccessi, o non all'altezza. Sono anni ormai che desidero tanto una relazione, o anche solo un'avventura, ma continuo a fallire.

Se pensi che devi correggerti, sei fuori strada

Quando non riusciamo a ottenere qualcosa, la nostra mente cosciente reagisce sempre in due modi: o dando la colpa al mondo esterno, o addossandola a noi stessi. Si tratta di un automatismo universale: la coscienza razionale “vive” in un mondo di spiegazioni causali, nel quale se mi capita una cosa, ci deve essere una causa, una spiegazione, un perché. Quindi se non riesco a conquistare una donna e a vivere una relazione, o il problema sono io, o le donne contemporanee sono tutte colpevolmente indisponibili. Poiché è difficile sostenere quest’ultima tesi, rimane in piedi la prima possibilità: sono io che sono sbagliato, non vado bene, sarà un problema di autotomia o di aspetto estetico insoddisfacente. Se ragioniamo in usato modo, la soluzione è quella di migliorarsi, lavorare su se stessi per diventare più sicuro, amarsi di più e così via. Non funziona mai: fino a che sostiamo sulla superficie delle cose (la mente cosciente è superficie), non risolveremo alcun problema. 

L’ossessione di conquistare conduce al fallimento

Quel che sfugge a Mario è il senso profondo di quel che gli capita e questo senso lo può trovare solo nel profondo di se stesso, nella mente profonda, il regno dell’inconscio. In questo “luogo” non ci sono spiegazioni, nessi di causa, miglioramenti da apportare. Ma come si manifesta questa mente inconscia? Ad esempio nei sogni, ma anche attraverso tutte quelle sensazioni psicosomatiche che abitualmente chiamiamo emozioni: gioia, rabbia, disgusto, attrazione, paura e così’ via. Quel che Mario dovrebbe fare ora è prendere atto: non riesco a conquistare una donna e non posso farci nulla. Cedo, mi arrendo a questo fatto, non lo giudico, non lo commento, lo contemplo. In questo modo, si renderebbe velocemente conto del fatto che qualcosa dentro di lui sta boicottando i suoi tentativi di conquista. Perché accade un fatto tanto singolare? Perché Mario è ossessionato (per sua stessa ammissione) dal tema “conquistare una donna”, e quindi non si accorge che non vuole Maria, Giada o Francesca, ma “una donna purchessia”. 

Occupati di te, il resto verrà da solo

La sua anima detesta questo modo di fare, detesta che lui viva il rapporto con se stesso secondo una logica manichea per la quale se conquisto sono un uomo di successo, se non conquisto sono un fallito. Questo lo porta a percorrere strade sbagliate e ad insistere con donne, come quella che sta frequentando ultimamente”, che evidentemente non vuole una relazione con lui. Prendere atto, percepire, non giudicare ma soffermarsi sulle sensazioni profonde: questa è la sola strada da percorrere per uscire dalla gabbia che lui stesso ha creato. In secondo luogo, una buona domanda da farsi è: che cosa mi caratterizza? Cosa mi piace davvero nella vita? Quali sono i miei interessi? Il consiglio che diamo a Mario è molto semplice: occuparsi di se stesso e non del fatto che non riesce a conquistare una donna. Quest’ultimo problema si risolverà spontaneamente non appena lui smetterà di pensare unicamente a questo problema e si dedicherà a coltivare la sua natura più autentica. Non susciteremo mai l’interesse di qualcuno solo perché lo desideriamo; lo susciteremo quando la nostra esistenza sarà armonica con la nostra natura e quello che abbiamo da esprimere. Allora, che ci è affine facilmente farà la sua comparsa: vale per Mario e per la sua “ricerca”, vale per tutti e per tutte. 

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