Eiaculazione ritardata: che cosa vuol dire?
L’eiaculazione ritardata esprime una virilità iper-controllata e orientata alla prestazione associata a una incapacità di lasciarsi andare. L’uomo che soffre di eiaculazione ritardata, durante il rapporto porta tutta l’attenzione su se stesso. Se, da un lato, l’assenza di coinvolgimento permette in una prima fase il controllo dell’eiaculazione, dall’altro l’incapacità di vivere appieno la sessualità impedisce di lasciarsi andare all’orgasmo.
Eiaculazione ritardata: chi è più a rischio?
-Uomini che intendono la sessualità solo come rapporto fisico, come mezzo per dare piacere alla donna e rinforzare la percezione della propria virilità.
-Uomini molto attivi o iperattivi pressati da lavoro e preoccupazioni, che non riescono mai a “staccare la spina” e che ritagliano per la vita intima solo brevi attimi.
-Uomini che hanno sviluppato solo il lato maschile della propria personalità tralasciando quello femminile (incapacità di rilassarsi, di lasciarsi andare).
Eiaculazione ritardata: suggerimenti per la cura
–La prima cosa da fare è accertarsi, con un consulto andrologico, che il problema non sia di natura organica.
Una volta chiarito questo punto, chiedete un consulto psicosessuologico, per comprendere qual è il percorso adatto a voi. La psicoterapia è utile non tanto per capire le cause del disturbo, ma per cambiare approccio alla sessualità (per esempio, riducendo l’ansia da prestazione e la paura del giudizio) e mettersi nelle condizioni più adatte (per esempio, scegliere una partner accogliente e giocosa) per uscire dal problema.
–È utile una riduzione generale dello stress e degli impegni, ma anche la serena dichiarazione del problema alla partner senza colpevolizzarsi, una maggiore indipendenza psicologica dalla famiglia di origine e l’offrire al rapporto sessuale la possibilità di dilatarsi nel tempo, senza fretta.