La fine dell’anno è il momento ideale per lasciar andare via il passato e fare spazio al nuovo. Troppo spesso, nella vita di tutti i giorni, ci perdiamo in pensieri, obiettivi e propositi, dimenticando l’essenza: ascoltare noi stessi.
Cosa celebriamo alla fine dell’anno? Tutte le feste di questo periodo puntano a liberarsi del passato, a bruciare il vecchio come simboleggiano anche i falò cui ricorrono molte tradizioni. È come se ci fosse la consapevolezza che dobbiamo lasciarci alle spalle tutto ciò che è stato, per far spazio a qualcosa di nuovo che sta per nascere. Ma cosa?
Siamo abituati a pensare troppo e a voler sistemare sempre tutto: quest’anno voglio migliorare il rapporto con il mio partner, voglio cambiare lavoro, voglio perdere peso, andare in palestra, imparare bene l’inglese. Ma così facendo perdiamo di vista la cosa più importante di tutte: sintonizzarci con il nostro interno.
Quando moriamo, il nostro corpo lascia dietro di sé delle secrezioni: saliva, lacrime, urina, sudore. Sono le tracce della materia, e sono le stesse che ci accompagnano per tutta la vita. Ma ci sono anche altre secrezioni, ben più sottili e fondamentali: la tristezza, la paura, la gioia, la fantasia, l’immaginazione, il desiderio, la voglia di infinito, il sogno. Queste nascono nei piani più profondi del nostro essere, che troppo spesso ignoriamo, perché la nostra mente è sempre piena di pensieri e di dubbi:
“è giusto?”, “è sbagliato?”, “sto facendo bene o no?”
Così facendo non coltiviamo più quella gioia che i bambini invece possiedono naturalmente perché sono più vicini all’essenza della vita. Nell’essenza, infatti, la gioia scaturisce spontaneamente, come una scintilla, come una sorgente d’acqua fresca.
Ecco allora un buon proposito per il nuovo anno: voglio cercare nella mia mente scene di gioia. Se arriva la tristezza l’accolgo, ma so che come un bambino, se prendo in mano una matita, posso disegnare e creare. Voglio staccarmi dai pensieri quotidiani, dalle opinioni degli altri, dal rumore delle masse, per cercare il vuoto dei pensieri, quel silenzio che mi permette di sentire la vera essenza.
Perché una cosa è certa: dentro di me c’è qualcosa che non somiglia a nessun altro. Dentro di me c’è un potenziale unico, con talenti e capacità che nessun altro ha. Troppo spesso il pensiero razionale soffoca questo potenziale con il ragionamento, dicendoci: “Non so davvero cosa voglio.” Eppure, qualcosa dentro di noi sa bene cosa desidera.
Se prestiamo attenzione, possiamo accorgerci che ci sono momenti di gioia che arrivano senza un motivo apparente. Ecco, questo è il mio augurio per voi: passate più tempo con voi stessi, smettete di criticarvi, di giudicarvi, e cercate quei momenti di felicità che tutti abbiamo dentro, ma che spesso facciamo volare via troppo in fretta, perché pensiamo di non meritarli, o che non durino abbastanza. La vera festa della fine dell’anno è quella che nasce dalla gioia, dal rinnovamento continuo. Via tutto quello che è stato per rinascere come fa il mondo ogni giorno.
Buon anno, buon anno di gioia e di rinascita.
Tanti, tantissimi auguri!