La calma interiore non dipende da fattori esterni ma nasce dentro di noi. Per attivarla, occorre smettere di rimuginare e praticare la “non azione”, come insegnano tradizioni antiche.
Vi parlo del nuovo numero di Riza Relax, “Impara a rilassarti: è il miglior antidoto contro l’ansia”. L’arte di rilassarsi così come la intendiamo noi a Riza, non è mi sdraio, chiudo gli occhi, distendo i muscoli e mi lascio andare. No. Il rilassamento e la calma sono già dentro di noi, vengono da lontano. Ciò che noi siamo per davvero è antichissimo. C’è infatti un tema comune che percorre due grandissime tradizioni, quella taoista e quella ebraica e che si chiama la “non azione”. Cos’è esattamente?
Nel Taoismo il Signore della terra è il Tao che crea il mondo proprio nella non azione, nel nulla. Cosa ci insegna questo? Ci insegna che quando c’è un problema, la prima cosa che devi fare è questa: prova a dirti “non devo fare niente”. Osserva il problema ma non agire.
La seconda grande tradizione che molti studiosi hanno collegato al Taoismo è lo shabbat degli Ebrei. È interessante perché per sei giorni Dio lavora per fare il mondo. Crea il mare, la luce, le terre fino ad arrivare alle piante, agli animali, all’uomo ma il settimo giorno si ferma. Gli Ebrei, ancora oggi celebrano quel settimo giorno interrompendo l’azione. Non cucinano, non prendono il treno, né l’ascensore, non viaggiano, non ricevono telefonate ecc. Entrano nel nulla.
Hai mai provato a dirti: “Oggi entro nel Nulla"? O, invece, quando hai un problema e una preoccupazione, ripeti sempre la solita frase inutile: “Ma come faccio a stare lì senza fare niente!”.
Un grande maestro ha scritto che i primi sei giorni della creazione sono la costruzione del mondo nella superficie. Manca la creazione del mondo interno. Dice testualmente: “Nei primi sei giorni Dio ha creato il talamo, il letto, ma soltanto il settimo giorno, quando c’è la non azione, arriva la sposa”.
Le cose che desideriamo arrivano nella “non azione” e in quello stato, quando ti entra nella mente che non devi più agire, arriva una calma straordinaria, la stessa energia con cui è stato creato il mondo. Questo tema non è presente soltanto nell’Ebraismo e nel Taoismo ma esiste anche in moltissime altre tradizioni.
Non c’è una calma da cercare, ma una calma da trovare. Se la cerco, se faccio sforzi per raggiungerla significa che è una calma scadente. Se invece io so che mentre sono irrequieto e agitato c’è un punto calmo dentro di me, allora tutto cambia. “Io trovo quello che c’è nell’irrequietezza, che nell’esempio illustrato prima è la sposa”. Cosa te ne fai del letto senza la sposa? Questo di cui vi parlo è un tema antichissimo. È l’insegnamento che ci dice che per creare i mondi sottili dentro di te, tu devi cercare non una calma esterna ma quel sentimento di tranquillità che abita dentro di te, dentro tutti noi.
Volete un altro esempio? Guardate i bambini quando giocano. Sono capaci di stare in silenzio per ore immersi nell’azione. Nulla sembra turbarli. Lo stesso avviene quando si ricama: si entra magicamente in uno stato interiore silenzioso. Un’azione che viene dalla calma, dalla mente vuota. È un gesto meditativo: si entra nella mente senza tempo e si sperimenta un’estasi pratica e creativa che dona calma e serenità profonda. Molte donne raccontano addirittura che quando ricamano e sono immerse nell’azione arriva spontaneamente l’orgasmo, un piacere che non viene dalla sessualità ma da quella calma assoluta che sposta il pensiero dai problemi al nulla.
Oggi più che mai siamo abituati ad affrontare le difficoltà della vita pensando e ripensando quando invece dovremmo solo abbandonarci a un punto silenzioso, calmo. Di questo parliamo in questo numero di Riza Relax per cercare in modo pratico, con esempi ed esercizi, di trovare la calma dentro di noi. Non la calma artificiale che acquisisco da fuori ma quella che abita dentro di noi senza alcuna intenzione di cambiarsi, di migliorarsi. La calma che è presente dagli albori dell’essere.
Buona lettura!