Aprirsi al nuovo, cambiare abitudini, seguire passioni e interessi è la sola strada per scoprire le vere capacità della mente, quelle che ci rendono unici.
Vi presento il nuovo numero di Riza Psicosomatica: “Ripulisci il cervello dallo stress di tutto l’anno”. Basta poco per farlo e per scoprire di conseguenza dentro di noi qualcosa che non abbiamo mai visto perché non l’abbiamo mai cercato: il centro, il Sé.
I nostri malesseri dipendono fondamentalmente dalle idee statiche e superficiali che ci siamo fatti della vita, di noi stessi e delle relazioni: “Io ho certe caratteristiche e solo quelle e quindi faccio certe cose e basta”. Prova a immaginare per qualche istante che esistono invece cose che non hai ancora fatto: cambiare tragitto, percorso, mutare abitudini, luoghi. Cosa vuol dire “nuovo”? Significa rinnovamento.
In questi giorni d’estate prova a guardare le cose così come sono senza aspettative, senza l’intenzione di cambiarle. L’occhio che contempla, privo di pensieri, ha poteri immensi: tutti passano anni a sforzarsi nell’idea di cambiare vita e non la cambiano mai. Quando invece vedi il fenomeno senza dirti nulla, ti accorgi che puoi guardarlo con distacco. In quello stato, il cervello ha poteri che altrimenti non ha, e risolve i problemi non con il pensiero ma con qualcosa di più profondo.
In vacanza possiamo “immergerci” in noi stessi alla ricerca dello sconosciuto che ci abita. Per facilitare il processo, si può fare un esercizio, che trovate descritto in un articolo, sul cambio del nome. Fatelo per un paio di giorni, senza dirlo a nessuno, come fosse un gioco segreto. Se ad esempio sei Roberta, immaginati Anna: troverai caratteristiche di segno opposto dentro di te e ciò significa far emergere le contraddizioni senza correggerle. Non sei bianco o nero, ma bianco E nero.
Ripulire il cervello vuol dire anche avere cura dei disagi solo quando compaiono. Adesso viene l’ansia, adesso la guardo. È come un tuffo nel mare interno, in un “liquido amniotico interiore”. Il cervello assomiglia a un feto rannicchiato, è il nostro seme e come tutti i semi sta facendo la nostra pianta. Non ce ne accorgiamo perché continuiamo a ripeterci come dobbiamo essere.
In questo periodo prova a dirti: cosa mi piace? Cosa mi riesce facile? Occorre eliminare la convinzione che gli obiettivi debbano essere raggiunti con lo sforzo e una grande fatica. Se un melograno dovesse faticare a fare il suo frutto stupendo e i sui fiori straordinari, non lo farebbe. La vita costruita sulla fatica porta sofferenze inutili.
C’è una domanda da farsi che ripulisce il cervello più di tutto: "io sto soffrendo per qualcosa che accade adesso o per qualcosa che è successo anni fa?" Se ad esempio senti che la tua relazione non funziona, soffermati sul fatto che le cose non vadano adesso e non aggiungere “da 8 anni”. Non funziona adesso perché sto sentendo il disagio adesso. Più pronunci la parola “adesso”, più il tuo centro, il tuo nucleo scende in campo e ti cura a modo suo.
Quando il sole è lontano da una pianta, quest’ultima si curva e va verso la luce. Prende atto e non si perde nei ragionamenti, fa ciò che è naturale. Per farlo, dobbiamo entrare in uno stato nel quale i pensieri si spengono. Via via che la mente si ripulisce, emergono capacità prodigiose, come ha sempre affermato la saggezza antica. Sofocle diceva: la meraviglia è l’essere umano.
Sei una meraviglia, al di là della tua storia, di quel che ti è capitato. Senza l’oppressione dei pensieri e delle convinzioni, puoi andare davvero verso la tua meta, la vita che ti spetta.
Buona lettura!