Esistono regole fondamentali da imparare per ritrovare la fiducia in se stessi e puntano tutte a un solo obiettivo: ritrovare la propria autenticità.
Vi parlo del nuovo numero di Riza Psicosomatica, dedicato all’autostima e alla paura di non essere all’altezza.
I sondaggi parlano chiaro: la stragrande maggioranza di noi si sottovaluta. Alla domanda: “Ti senti sempre all'altezza di affrontare le situazioni della vita?” la risposta più comune è di non esserlo mai abbastanza: in primo luogo tutti vedono di se stessi le lacune, le mancanze, i difetti.
Mi è arrivata una mail di un uomo che da molto tempo ha la sensazione di non piacere all’altro sesso:
“Non so cos’ho, ma alle donne io non vado bene e questa è una grande frustrazione.”
Uno dei motivi principali per cui la nostra autostima si abbassa è che vogliamo piacere a tutti, essere perfetti. A quell’uomo ho risposto che le sue sono convinzioni errate: piuttosto è l’idea di dover assumere certi atteggiamenti stereotipati per piacere a ogni costo a renderlo fragile e a impedirgli di guardare nella direzione giusta.
Bisogna liberarsi dalle opinioni su se stessi, dalle convinzioni errate, smetterla di chiedersi costantemente se si vale oppure no. Appena lo fai trovi la tua strada, la tua realizzazione. Non dobbiamo pretendere di affrontare con successo qualsiasi situazione, ma solo quelle che ci sono affini, quelle per cui siamo nati.
Se pensiamo di dover piacere a qualsiasi persona, smettiamo di essere naturali e iniziamo una recita fallimentare. Ci accorgiamo delle persone a cui interessiamo solo se torniamo a essere spontanei e abbandoniamo ogni banale “programma di conquista”.
Ognuno attrae certe persone e ne respinge altre, è una legge universale. Non si tratta di diventare più forti o sicuri, ma di scrutare se stessi con uno sguardo diverso per far emergere le proprie caretteristiche uniche.
Ho conosciuto grandi talenti che valutano se stessi in modo completamente errato. Un manager che ho avuto in cura, ad esempio, insisteva nel dirmi di non essere adatto al proprio ruolo. In realtà aveva doti creative che lui stesso non sapeva vedere. Mi disse un giorno che il suo sogno era organizzare viaggi turistici in luoghi esotici. In terapia lo portai a incontrare il "viaggiatore dimenticato" che abitava in lui: oggi organizza viaggi in ogni parte del mondo con grandissimo successo. Il suo problema, come per molti, era che guardarva dalla parte sbagliata. Si svalutava perché insisteva a svolgere un ruolo che non era in sintonia con la sua anima profonda. Sapeva fare il manager, ma doveva farlo seguendo interessi e codici personali.
Superare la paura di non essere all’altezza significa guardare in modo differente il nostro mondo interiore e mettersi in ascolto dei suoi messaggi. Ne parliamo in modo approfondito questo mese su Riza Psicosomatica.
Buona lettura!