VIDEO Creatività, il segreto di una maturità felice

Per ritrovare la magia della vita, bisogna allontanarsi dalla storia personale e immergersi nelle attività creative che sentiamo affini: allora ogni rinascita è possibile.

Vi presento il nuovo numero di Riza AntiAge. Per farlo, vi parlo del potere della creatività, una qualità che diventa decisiva man mano che si va avanti con gli anni.

Il grande poeta Charles Baudelaire affermava, parlando della sua arte poetica, che un uomo in buona salute può fare a meno di mangiare per uno o due giorni, ma della poesia mai. Mi viene in mente a tal proposito la storia di una signora, Benedetta, che dopo la morte del marito passò anni durissimi.

A un certo punto, le venne l’idea di scrivere poesie e cominciò a farlo. Si accorse però di una cosa molto importante: quando le sue poesie parlavano di lei, della sua infanzia, della sua storia passata, il malessere peggiorava. Quando scriveva di albe e tramonti, del mare, della natura o del cosmo, il pianto a dirotto che le veniva pensando a suo marito cominciava a svanire e arrivavano momenti di vera gioia.

Non bisogna mai dimenticare che anche nei più grandi dolori esiste sempre la gioia, nascosta in un altro “angolo” della psiche. Non siamo certo nati per soffrire, anzi il dolore arriva per permetterci di andare verso nuovi lati del nostro essere, per evolvere.

Un altro grande poeta, Giorgio Caproni, affermava un concetto simile: diceva che dentro ognuno di noi, nascosti, esistono dei “nodi di luce”, simbolo di speranza anche nelle più buie oscurità.

Ho personalmente visto persone uscire da crisi tremende, durante la maturità e anche in età avanzata, quando si sono affidate ad attività ed esercizi manuali, a disegnare, scrivere e, come Benedetta, alla poesia. Ma, come detto, questo accadeva quando la poesia non riviveva tempi passati, non era fatta di ricordi, ma quando parlava del mondo della natura, dei cieli, dell’infinito. Non caso il poeta Caproni distingue due tipi di poesia: quella narcisistica che parla di se stessi e quella dei nodi di luce in cui tu ti assenti da te. Allora la penna scorre sul foglio come se scrivesse un altro, uno sconosciuto che ti abita.

La vera giovinezza, la bellezza eterna viene sempre dall’incantarsi. Fernando Pessoa, scrittore e poeta portoghese, diceva: “L’anima non si ferma nei posti dove si ragiona, ma sosta gioiosa là dove si incanta”. La differenza fra i bambini e gli adulti è che i bambini sanno incantarsi e hanno la magia nel cuore e nella mente. Gli adulti credono solo alla realtà, a quello che vedono e così quei nodi di luce che sarebbero la loro “protezione” dalle intemperie della vita vanno sullo sfondo e non ci regalano quell’eterna gioia luminosa indispensabile per raggiungere il benessere a qualunque età.

Buona lettura!

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