Per ritrovare la gioia di vivere occorre far spazio ai lati nascosti, sconosciuti, dove è contenuta l'energia rinnovatrice del seme: per contattarlo devi abbandonare ogni idea statica di te.
Vi presento il nuovo numero di Riza Psicosomatica: “Come guarire i disagi dell'anima”. Si tratta di un tema presente in moltissime e mail dei nostri lettori. Se dovessi dire come si trasforma la nostra personalità quando soffriamo e cosa abbiamo lasciato fuori dalla nostra vita in quei momenti, citerei le parole di una lettrice, Ada, che afferma: “Non so più che cosa siano le sorprese”. Eppure, non c'è donna al mondo (e nessun bambino) che, nel ricevere un dono, non ami che quel regalo sia ben confezionato, come se si trovassero di fronte a uno scrigno. Allo stesso modo, tutti noi abbiamo internamente uno scrigno, nel quale è nascosta la nostra essenza. Vivere senza sorprese significa allontanarsene e abituarsi all'assenza di novità, una stasi che fa male all'anima.
In psicoterapia, i veri risultati si ottengono sempre e solo quando siamo pronti a lasciare sullo sfondo tutte le certezze che abbiamo costruito su noi stessi. Giovanni mi dice:
“Ho sempre pensato che la donna giusta per me avesse certe caratteristiche, quelle della donna tradizionale. In tutte le donne cercavo la moglie e la madre.”
Tuttavia, più cercava quel tipo di personalità femminile, più saliva l'ansia e stava male. Durante le sedute, gli facevo immaginare la donna che lo attraeva eroticamente; si trattava di una donna del tutto diversa. Chiunque cerca un modello prestabilito, ne diviene prigioniero e non può vedere l'opposto interiore, che pure esiste. I disagi vengono innescati dall'attaccamento ad uno stile di vita che dimentica tutti gli altri volti della personalità.
Una delle festività più importanti del mondo ebraico è la festa delle capanne, dei tabernacoli, dove bisogna nascondersi. Come se le tradizioni della terra, in qualche nodo ci ricordassero la necessità del nascondersi. Non per ripararsi o difendersi dalle tempeste della vita, dalle difficoltà o dagli attacchi degli altri: ci si deve nascondere da se stessi, dalle proprie certezze, perché solo dal lato nascosto possono arrivare le azioni impreviste, che cambiano il nostro modo di stare in campo.
Il seme sta nascosto nella terra, profondamente al buio, nascosto, come un bambino nell'utero, prima di trasformarsi in germoglio e in radice. Uno dei più grandi studiosi della psiche, Steinsaltz, affermava che nella vita embrionaria, accadono trasformazioni che non succedono mai nella vita successiva. Da una singola cellula fecondata si arriverà, attraverso migliaia di cambiamenti, al feto e infine al neonato. Con quest'ultimo arriva il respiro: l'aria entra in noi dal naso da quel momento, non prima. Se non ci fosse quell'aria, se non ci fosse quella novità, se non venisse tagliato il cordone ombelicale, noi non avremmo un destino, di coscienza e di vita.
Fra i tanti consigli che diamo in questo numero di Riza Psicosomatica, uno è importantissimo: l'idea che hai di te stesso è preconfezionata. Questa convinzione crea disagio perché è sempre uguale, così tu ti percepisci sempre uguale e ogni imprevisto diventa un nemico, mentre andrebbe guardato come la chiamata di quel seme nascosto che l'antica sapienza chiamava “il Sè”.
Buona lettura!