Il vero relax arriva spontaneamente quando comprendiamo che nulla è permanente e che i disagi sono solo tappe del viaggio verso il nostro destino.
Vi presento il nuovo numero di Riza Relax, dedicato alla tranquillità interiore. La tranquillità di cui parliamo non è quella autoimposta: «Mi sento irrequieto, devo stare tranquillo.» Del resto, non è certamente nemmeno uno stato nel quale non sentiamo più sentimenti o emozioni, poiché saremmo piuttosto vicini all’aridità.
L’antica cultura giapponese parla di un raggio di luce che percepiamo fra le foglie degli alberi in un bosco; dopo pochi secondi è cambiato e magari mezz’ora dopo essere scomparso del tutto. Quando arriva, quella luce ci porta la gioia e contemporaneamente la malinconia, perché sta già sfumando.
La tranquillità interiore è lo sguardo sull’istante: quando senti un disagio, prova a dirti:
«Sto guardando questo stato di malessere come quel raggio di luce fra le fronde. Lo guardo adesso con la gioia del sapere che c’è una luce che sta passandomi vicino e la tristezza perché fra poco se ne andrà.»
La vera tranquillità è la consapevolezza che niente dura: perchè non trattare i disagi come rive di isole che stai per incontrare nel viaggio della tua vita? I disturbi vengono da te, per te, perché tu li incontri. Non per passare il tempo a lamentarsene, a rievocare, a riempirsi di rimpianti. La vera tranquillità è la compresenza di gioia e tristezza nell’attimo che stai vivendo ora.
Quando sei presente a quest’attimo, simile alla luce fra le fronde del bosco, ti accorgi che il tuo sguardo è differente, evoluto. La felicità viene solo da questo sguardo e in questo numero di Riza Relax ti spieghiamo come metterlo in campo.
Buona lettura!