VIDEO Scegli di essere felice

La vera felicità consiste nel lasciare nel passato quel che ci è accaduto per andare verso il domani con occhi sempre nuovi, ricordando che tutti rinasciamo ogni giorno.

Vi parlo del nuovo numero di Riza Psicosomatica: “Scegli di essere felice”. In psicoterapia, una signora mi parlava sempre del suo dramma, il suo lavoro che non la soddisfaceva.

Le ho detto:

“Faccia come si fa l’ultimo dell’anno in tantissime tradizioni: si butta via il vecchio. Del resto, il cervello lo fa tutte le notti. Andiamo a letto e il cervello getta via l’inutile”.

Ma le ho detto anche questo:

“Chiuda gli occhi e immagini una bambina davanti a lei.”

La signora dice:

“La vedo, ha occhi verdi e scintillanti e salta con la corda. Anche io lo faccio, salto con lei”.

Sempre nell’immaginazione, ha cominciato a giocare come una bambina con le sue bambole.

Ad un’altra paziente più giovane, che non rideva mai, ho proposto di immaginare ad occhi chiusi, una scena della sua infanzia dove rideva come una matta. Ha ricordato il cuginetto che le faceva il solletico ed è partito un riso irrefrenabile.

Nel campo dell’interiorità c’è il dolore per quello che ci è accaduto, ma questo dolore non arriva per ricordati cose brutte che ti sono successe, ma per farti andare oltre, e ricordarti che c’è altro, c’è la gioia anche nel pianto. Spostare lo sguardo dal buio del disagio a qualcosa di festoso è quel che ha fatto la donna della corda: in lei il riso non si trovava ma nella bambina immaginata esisteva.

Non esiste cultura umana che non contempli l’esistenza di un dio bambino festoso, ad esempio Hermes per i greci antichi, un bambino “magico” che ha dentro di sé la luce del sole. Hermes ha le ali alle tempie e ai piedi; vola nel cielo ma è ben ancorato a terra.

I bambini hanno mille giochi, sono sempre curiosi, aperti al nuovo e per questo vivono i dolori solo per il tempo necessario. Scegli di essere felice vuol dire smettere di rimuginare su quanto accaduto e sapere che c’è qualcosa di nuovo che nasce adesso, come il Gesù bambino, il sole nuovo del solstizio.

Con un’altra paziente feci questo patto: ogni volta che arrivava la tristezza, lei avrebbe fatto un bagno, a lume di candela, con i profumi, immaginando i suoi desideri. Volevo che imparasse che anche nei momenti di dolore esiste la gioia della rinascita, di una bambina eterna dentro di sé.

Non servono buoni propositi, perché l’anima sa già cosa fa per noi. Questo numero di Riza Psicosomatica è dedicato a tutto quel che possiamo fare per non ostacolare la felicità naturale che esiste dentro chiunque. Ad ogni età c’è sempre un bambino interiore pronto a venire alla luce. Rinasciamo ogni giorno verso capacità e saperi che giungono sempre nuovi.

Buona lettura!

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