L'ansia arriva per azzerare non solamente il mio pensiero, ma anche l'idea che mi sono fatto di me.
In molti mi domandano: «quando arriva l'ansia, qual è la prima cosa che devo fare?”. Bene, occorre innanzitutto percepirne la presenza: l'ansia mi sta mandando un segnale, qualcosa di più profondo di me e di sconosciuto mi sta chiamando. L'ansia arriva per azzerare non solamente il mio pensiero, ma anche l'idea che mi sono fatto di me.
Molte persone fanno dalla mattina alla sera sforzi per tenere lontano lo stato ansioso: lo cacciano via e ricorrono agli psicofarmaci, pensando che in questo modo possono entrare in uno stato di pace e tranquillità. Ma è solo apparenza. l'ansia, infatti, viene prodotta dal più profondo di noi stessi e dunque i casi sono due: o dentro di noi c'è un centro che governa la nostra vita psichica, oppure siamo in balia del vento, dell’esterno.
Quando l'ansia si presenta, la prima azione da compiere è posizionare la coscienza sull'idea che non è un nemico, ma una voce proveniente dal nostro nucleo più profondo, desiderosa di comunicare. Questa prospettiva può aprire porte a soluzioni terapeutiche inaspettate.
Come capisco quando una persona ha superato l'ansia? Quando inizia a parlare di altro, quando l'ansia non è più al centro dei suoi pensieri. Immaginate l'ansia come una forza che cerca di portare capacità, qualità, talenti e messaggi che ci appartengono, ma che vengono oscurati. Con pazienza, accoglienza e la consapevolezza che dentro di noi c'è qualcosa che vuole guidarci sulla nostra strada, le cose si sistemano da sole.