Raffaele Morelli: Tu non sei il tuo problema
L'aiuto pratico

Raffaele Morelli: Tu non sei il tuo problema

Quello che pensi sia il tuo dramma, e che identifichi con i genitori o con il passato, è un’occasione per conoscere che cosa c’è in te di diverso da tutti gli altri

Quando i miei pazienti mi raccontano quello che chiamano il loro dramma, so che si sbagliano sempre. Forse questa osservazione è quella che rende grande la psicoterapia. Non si tratta di ragionare sul loro dramma, ma sull’Enigma.

Sì, c’è una porta misteriosa da aprire, una porta che nessuno pensa esista, preso com’è dalla realtà, o meglio dell’idea che si è fatto del reale, di cosa è vero e cosa è falso. Il nemico della felicità e della gioia di vivere è prima di tutto lo sguardo sul passato.

Non c'entri niente con tuo padre

Mi dice Luca (30 anni):

«Mi viene in mente mio padre: un duro, proprio come il professore di università che mi dirige e mi fa sputare lacrime e sangue per andare avanti nella carriera universitaria. Non sopportavo la prepotenza, la freddezza, la durezza di mio padre e ora l’ho ritrovata nel mio lavoro. Forse ho sbagliato strada, eppure sono il più bravo dei suoi assistenti.»

Ogni volta che Luca ripensa al padre, che ha accomunato nella sua mente al professore di cui è assistente per la loro durezza, partono gli attacchi d’ansia. È stato in psicoterapia e ha passato due anni a parlare dei rapporti familiari, del conflitto con i fratelli, dell’insicurezza di sua madre. L’ansia è aumentata sempre di più e talora si è trasformata in attacchi di panico.

Mai parlare di te

Non c’è sollievo nel racconto, perché proviene dalla mente: solo l’immagine infinita può salvarci. Quale padre? Il suo? O il maschile del mondo che lo abita, il padre primordiale, l’Adamo che vive in ogni uomo? Il Dio di Israele ha un’intransigenza verso gli uomini incomparabile. Se entriamo nel regno dell’Enigma, del Mistero, dell’Eterno, allora i suoi sintomi ansiosi si arricchiscono di Senso. Potremmo dire così:

«Ho incontrato due uomini forti, il papà e il professore, forse questo è capitato a me perché io ho bisogno di incontrare la durezza che mi abita, vederla e imparare cosa farne. Si tratta di un lavoro che l’anima ha scelto per me. Mi devo arrendere, sentirmi impotente, smetterla di lottare con il passato e... aspettare.»

Tutto cambia: non serve parlare di me, della mia storia, ma vedere la lotta eterna, infinita tra il Dio che governa e i figli che vogliono prendere il suo posto, come ci hanno insegnato i Greci. Mai personalizzare i rapporti: nessuno ha problemi con i genitori, semplicemente ciascuno è in viaggio e ogni incontro-scontro è una tappa necessaria per realizzare la propria autonomia, la propria indipendenza.

Senza il ciclope, Ulisse non sarebbe mai arrivato a Itaca, così Circe, le sirene e Calipso. Idem in amore: ciò che arriva viene dal regno dell’Enigma; non va discusso, analizzato, ma percepito senza commento. Forse dobbiamo imparare che non ci innamoriamo di una persona, ma di un’energia che viene a trovarci per farci diventare ciò che siamo dall’origine della nostra esistenza.

Mai ragionare sui tuoi disagi

Interrogarsi sulle cause dei nostri malesseri non è la strada giusta: devi invece spostare lo sguardo dal problema. Scopri come fare in Mai ragionare suoi tuoi disagi, disponibile solo sul nostro shop.

ACQUISTA ORA

Arriva il fuoco

Riporto le parole di Adele:

«Mi chiamo Adele e vorrei un consiglio relativo alla sessualità, al desiderio e alla passione. Fino ai 46 anni non ho mai davvero conosciuto cosa fosse il desiderio, quello vero. Ho avuto la fortuna di conoscerlo tramite un incontro con un uomo sposato di cui sono diventata amante per un anno. Ho potuto sperimentare su me stessa un’eccitazione e un desiderio mai sentiti prima con nessun uomo. Ho anche pensato che la nostra storia clandestina si concretizzasse e invece, come già sapevamo entrambi, è finita con dolore e ripensamenti da parte di tutti e due. Ora è un anno che la situazione è finita, ma a me mancano tantissimo tutte quelle sensazioni e tutto quel desiderio che ho provato con lui. Molte volte mi ritrovo a pensare ai nostri incontri magici e ho paura che non proverò mai più quelle sensazioni (ho paura anche di dimenticarle). C’è una voce dentro di me che ogni giorno mi dice che tra noi c’era dell’altro, che non è accaduto tutto per caso, che è come se ci fossimo “trovati”. Aiuto! Sono caduta nelle ossessioni oppure la mia voce interiore vuole davvero dirmi che non è finita per davvero nel mio cuore?»

Molte donne, alla soglia dei 50 anni, si lamentano di non aver ancora incontrato un’eccitazione, un desiderio, una passione, capace di far perdere loro la testa. Ma quando arriva, anziché cercare e ringraziare la Dea dell’amore, si riempiono di domande sul futuro, sulla durata del rapporto. La Dea del femminile ha scelto un uomo sposato, cara Adele, perché voleva il piacere senza vincoli, semplicemente per preparare la prossima tappa del tuo destino, non per fare un matrimonio.

Il regno dell’Enigma che ci abita non vuole le nostre opinioni: il Sé ci manda gli amori per viverli, per portarci “energie erotiche”, per avvicinarci alla nostra auto-creazione, che era già tracciata al momento della fecondazione, ma aveva bisogno del fuoco per evolvere. Fuoco che arriva sempre al momento opportuno, quando la nostra anima ne ha bisogno per avvicinarsi alla sua meta.

Non c’entra l’età: innamorarsi vuol dire riempirsi di un’energia che ci realizza nel lavoro, nella creatività, nell’autorealizzazione. Il regno dell’Enigma fa accadere le cose senza pensieri, senza sforzi mentali. E se la smettiamo di rimuginare, ci porterà quelle sensazioni...

raffaele morelli

Vuoi ricevere in anteprima gli articoli del dott. Morelli?

Iscriviti alla newsletter di Raffaele Morelli: ogni giovedì riceverai un articolo del dott. Morelli, da leggere comodamente nel corso del weekend.

ISCRIVITI ORA

I germogli della pianta

Per Luca, da quando ha scoperto che l’uomo forte è il mito che solo lui può affrontare, le cose sono cambiate.

«L’ansia, quando arriva, mi avvisa che c’è tanta aggressività dentro di me a cui non lascio spazio; poi da quando non collego più mio papà al professore sono molto più tranquillo, sicuro, sul lavoro vado molto bene e mi arrivano proposte prima impensabili. A volte mi vengono attacchi di gioia senza motivo. La mia fidanzata mi ha detto che sono anche più bello. Sa, mi vesto diversamente, sportivo, informale, più libero.»

Adele la felicità l’ha incontrata grazie al desiderio erotico che ha una caratteristica: sta agli antipodi dei progetti, dei pensieri, dei ragionamenti. Ogni volta che pensi al “tuo problema”, sappi che ti sbagli, in realtà quello che chiami il tuo dramma è il richiamo della tua coscienza profonda, della tua intelligenza innata. Così ne parla Christopher Bollas:

«Secondo Winnicott, molte persone nel corso dello sviluppo sono costrette ad assumere un falso sé patologico per deviare l’eccessivo urto materno o ambientale. Essi si costruiscono delle difese che hanno come esito una personalità pesantemente difesa che punta quasi esclusivamente a vivere in modo reattivo piuttosto che a essere in modo autentico.»

Autenticità vuol dire che al di là di padri o di madri o di ambienti ostili, c’è qualcosa di spontaneo che vive in noi, come i germogli della pianta che si schiudono e che ci portano l’energia fiorile della felicità. Mai attaccarsi al problema, alle cose sbagliate della nostra storia, finiremo per ingabbiare la nostra mente. Ancora Bollas:

«La mente è simile al movimento libero dell’acqua, ma se l’acqua è ghiacciata in un lago, il sole impiegherà tempo a scioglierla, liberarla. Deve passare del tempo prima che una mente possa essere rimessa in libertà.»

L’acqua si scioglie e la mente vola in libertà quando posso dirmi che “io non sono il mio problema”, ma una vasta prateria, un oceano di sapienza che non può perdere tempo a credere che siano vere le cose accadute. Erano semplicemente prove, difficoltà che la vita ci ha dato per incontrare l’Enigma, lo sconosciuto che è la sapienza che ci abita. Il resto lo farà lei.

Vuoi raccontarci la tua esperienza, i tuoi dubbi, i tuoi successi? Manda una mail a raffaele.morelli@riza.it

raffaele morelli
Psichiatra e Psicoterapeuta. Fondatore e Presidente dell’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica, Direttore responsabile delle riviste Riza Psicosomatica, Dimagrire, MenteCorpo.
TAG
VMRIZANATIVESPONSORED
APPROFONDISCI
Il passato non conta
Il passato non conta

Il primo volume della collana "Impariamo a vivere" 

CONSIGLIATO PER TE
Vincere l'ansia - VideoCorso online
Vincere l'ansia - VideoCorso online
AGGIUNGI UN COMMENTO
Iscriviti alla newsletter RIZA e ricevi notizie e suggerimenti per prenderti cura di te!