Scopri tutto sull'intolleranza al lattosio: sintomi comuni, segnali da riconoscere e come gestire al meglio questa condizione nella vita quotidiana
Amato da grandi e piccoli, simbolo di nutrizione e semplicità, il latte è per molti un alimento irrinunciabile e per molti un vero e proprio comfort food. Un bicchiere a colazione, un goccio nel caffè o ingrediente base in tante ricette: è parte integrante della nostra alimentazione quotidiana. Ma per una fetta crescente della popolazione, consumarlo può diventare un problema. Si tratta di intolleranza al lattosio, i cui sintomi vengono spesso sottovalutati o si attribuiscono ad altro. Impariamo allora a conoscerla meglio.
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Il lattosio è uno zucchero naturale presente nel latte e nei suoi derivati. Per digerirlo, l’organismo utilizza un enzima chiamato lattasi, che scinde il lattosio in due zuccheri più semplici: glucosio e galattosio, che possono essere assorbiti dall’intestino. Tuttavia, in alcune persone questo enzima è prodotto in quantità insufficienti o diminuisce nel corso del tempo, rendendo difficile la digestione di questo zucchero. Quando ciò accade, il lattosio non digerito resta nell’intestino e viene fermentato dai batteri intestinali, generando gas e altre sostanze che causano i classici sintomi dell’intolleranza.
A differenza delle allergie alimentari, l’intolleranza al lattosio non coinvolge il sistema immunitario. Si tratta di una condizione fisiologica che può essere congenita (presente dalla nascita, ma molto rara) oppure, come detto, acquisita con il tempo. Infatti, è del tutto normale che con l’età la produzione di lattasi diminuisca, soprattutto in alcune popolazioni. In Italia, si stima che circa il 50% degli adulti sia intollerante al lattosio, con percentuali più alte nel Sud e nelle isole.
Spesso si tende a convivere con i sintomi senza una diagnosi vera e propria. Chi soffre di intolleranza al lattosio può infatti avvertire sintomi variabili in base alla quantità di lattosio ingerita e alla soglia di tolleranza personale. In alcuni casi, bastano pochi sorsi di latte per scatenare fastidi; in altri, l’organismo riesce a gestirne quantità moderate.
I sintomi dell’intolleranza al lattosio si manifestano generalmente da 30 minuti a 2 ore dopo l’assunzione di latte o derivati, e possono includere:
Poiché questi sintomi possono sovrapporsi ad altri disturbi intestinali – come la sindrome dell’intestino irritabile – è sempre utile rivolgersi a un medico per una diagnosi precisa, che può essere effettuata con il cosiddetto breath test al lattosio. Si tratta di un esame non invasivo che misura la quantità di idrogeno nell’aria espirata dopo l’assunzione di una dose standard di lattosio: un aumento significativo è indice di fermentazione da parte dei batteri intestinali, segnale quindi di intolleranza.
Chi, per evitare i sintomi dell’intolleranza al lattosio, decide di eliminare completamente il latte e i latticini deve però prestare attenzione all’apporto di calcio, vitamina D, proteine di alta qualità e altri micronutrienti importanti, soprattutto durante la crescita, in menopausa o per chi ha uno stile di vita attivo. Il rischio è quello di incorrere in squilibri nutrizionali, con conseguenze per ossa, muscoli e metabolismo. Che fare allora?
La buona notizia è che oggi esistono prodotti pensati proprio per chi soffre di intolleranza al lattosio ma non vuole rinunciare ai benefici del latte. Il suggerimento è di scegliere un latte 100% italiano, selezionato e trattato per eliminare il lattosio (<0,1%), senza comprometterne il sapore e le proprietà nutritive. Meglio se con un maggior apporto di calcio, necessario per ossa e denti, e di proteine ideali per sostenere muscoli e metabolismo, ma con un ridotto contenuto di grassi, quindi leggero e adatto anche per chi è a dieta.
Non è necessario eliminare i latticini: basta fare scelte più consapevoli. Oltre a preferire il latte delattosato, come sopra suggerito, ecco allora alcune altre strategie utili.
Puoi anche assumere l’enzima lattasi: sotto forma di integratori da prendere prima dei pasti, può aiutare temporaneamente chi desidera consumare, per esempio, una pizza margherita.
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Ingredienti per 4 persone:
Procedimento:
Ingredienti per 8 persone:
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Ingredienti per una ventina di biscotti:
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