Noce, la pianta della longevità
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Noce, la pianta della longevità

I principi attivi contenuti nel frutto, nella buccia e nelle foglie del noce sono un concentrato dei principi attivi antiage: ecco come sfruttarli al meglio

Il noce è un albero maestoso originario del continente asiatico. Dalle pendici dell’Himalaya al Kirghizistan, è giunto fino a noi attraverso la Persia e la Grecia. Il noce è uno degli alberi più longevi e misteriosi che abitano i nostri boschi: numerose leggende narrano infatti che sotto la sua chioma maestosa si celebrassero, nelle notti del solstizio d’estate, i sabba delle streghe. Credenza supportata anche dal fatto che, stranamente, sotto e accanto a un noce l’erba di solito fa fatica a crescere. In effetti, il noce è un albero che non ama presenze estranee nel suo “spazio vitale” e per tenere lontano gli intrusi secerne dalle radici una sostanza tossica che prende il nome di juglandina, inzuppando il terreno attorno e producendo attorno a sé il caratteristico “cerchio magico” che è alla base di tante superstizioni. Di fatto, comunque, i vecchi contadini sconsigliavano vivamente sia di dormire all’ombra del noce che di farvi stazionare gli animali, per non assorbirne i miasmi velenosi.

Noce, emblema di forza e resistenza

Il noce è comunque un albero bellissimo e dal portamento elegante, caratterizzato da un fusto solido e dritto che può raggiungere i 30 metri di altezza, da robuste radici che affiorano in superficie e da un fogliame fitto a grandi foglie verde chiaro. I fiori maschili, raccolti in lunghi amenti penduli, maturano prima di quelli femminili, che appaiono a piccoli gruppi sui nuovi germogli assieme alle foglie, tra maggio e giugno. Da essi nascono i frutti, composti da un seme legnoso ricoperto da una buccia carnosa verde (il mallo), che in seguito appassisce liberando il seme, e cioè la noce.

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La forma dei suoi gherigli ricorda il cervello umano

Le tradizioni che riguardano il noce sono innumerevoli, e alcune di esse hanno trovato riscontro nelle ricerche moderne. Nella tradizione celtica, ad esempio, per preparare un elisir capace di guarire ogni male le noci devono essere raccolte dalle donne nella notte di San Giovanni, quando il mallo è ancora verde, e messe subito in infusione nel vino. Nella dottrina delle segnature di Paracelso la somiglianza tra la forma dei gherigli del frutto e quella degli emisferi cerebrali faceva sì che la noce fosse raccomandata come frutto terapeutico contro tutte le patologie del sistema nervoso centrale, ed è interessante notare come la nutraceutica moderna riconosca alle noci un benefico effetto proprio sulle funzioni cerebrali.

Si usano anche i frutti acerbi del noce

Le noci contengono vitamine E e del gruppo B, in particolare acido folico, importanti per la salute della pelle. Sono inoltre ricche di sali minerali (rame, zinco, ferro e fosforo), acido alfalinoleico e arginina, un aminoacido essenziale che tonifica e rende più elastiche le arterie, contrastando il rischio di aterosclerosi. Con le noci verdi si prepara il nocino, un liquore digestivo facile da realizzare in casa, mettendo a macerare per 40 giorni in alcol e zucchero le noci ancora avvolte dal mallo verde, spaccate in quattro pezzi, con cannella, un limone biologico e noce moscata.

Dà colore e rinforza i capelli sfifi brati

Il mallo, e cioè la buccia verde e carnosa della noce, è usato in ambito estetico e medico per la sua ricchezza di flavonoidi antiossidanti, tannini, vitamina C, oli essenziali, acido caffeico e citrico, quercetina e juglone, attivo contro funghi e batteri. Dal mallo si estrae un olio ricco di acidi grassi insaturi e vitamine che esercita una funzione protettiva contro i raggi solari, e stimola la produzione di melanina. Usato come impacco sui capelli, l’olio di mallo di noce li rinforza, contrasta la caduta e conferisce loro dei caldi riflessi castano-rossicci.

Combatte l’accumulo dei grassi nel sangue

Dalle giovani gemme del noce si ottiene un macerato glicerico indicato per ridurre l’eccesso di muco e secrezioni nasali. Inoltre riduce i livelli di colesterolo cattivo e trigliceridi ed è ottimo per contrastare l’invecchiamento cutaneo e cellulare. Si fanno cicli di cura da un mese: 40 gocce al dì la mattina, con un bicchiere d’acqua.

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