Disfunzione erettile: definizione, diagnosi e cura
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Disfunzione erettile: definizione, diagnosi e cura

Si tratta di un disturbo fastidioso e imbarazzante, ma solo conoscerlo consente di prendere tutte le contromisure adeguate per superarlo: ecco cosa devi sapere

Disfunzione erettile è il termine clinico con cui si indica l’incapacità dell’uomo a raggiungere un’erezione o a mantenerla durante il rapporto sessuale, nonostante l'apparente presenza del desiderio sessuale. Quando diventa cronica, si parla di impotenza. Per l’imbarazzo e il senso di colpa che suscita, la disfunzione erettile provoca spesso reazioni inadeguate, solitamente di tipo opposto: o ci si precipita dal medico, col terrore di essere diventati di colpo impotenti, o si nega di avere il problema, cominciando a diradare le occasioni di accoppiamento, dando la "colpa" allo stress lavorativo o alla partner che non si cura più come una volta e non è abbastanza attraente e così via. In entrambi i casi, l'ansia che la disfunzione erettile provoca spesso impedisce che la problematica sia affrontata adeguatamente, con il rischio che, alla lunga, possa ripercuotersi non solo sull’umore e sull’autostima della persona, ma anche sul benessere della coppia.

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Quanti ne soffrono

Solo nel nostro paese, secondo la Società italiana di Urologia (dati 2017), i maschi colpiti da disfunzione erettile sarebbero circa 3 milioni. Si tratta di un disturbo abbastanza raro in gioventù, che tende a diffondersi con l'avanzare dell'età. Sotto i 40 anni, riguarda una percentuale fra il 5 e il 10 % della popolazione, fra i 40 e i 70 circa il 10% ne soffre in maniera sistematica, ma circa la metà in forma episodica. Non esistono statistiche attendibili oltre i 70 anni. In generale, si può affermare che la disfunzione erettile in giovane età abbia nella maggior parte dei casi una genesi di tipo psicologico: con l'avanzare dell'età, lo stile di vita, l'assunzione di farmaci, cause organiche o chirurgiche possono incidere in maniera più significativa.

Come si riconosce

La mancata erezione è fin dalle prime volte nelle quali si manifesta una grossa fonte di preoccupazione per l'uomo, anche se in molti casi si tratta di una condizione passeggera. Prima di cadere in facili allarmismi, quindi è bene capire quando e come il fenomeno si è verificato (ad esempio se in situazioni particolari o indipendentemente da queste) e, dopo qualche episodio, consultare con fiducia uno specialista, l’unica figura che possa davvero appurare la presenza della disfunzione e la sua eventuale gravità.

Sebbene il medico di base possa già indagare il problema in via preliminare, la valutazione urologica o andrologica restano le soluzioni migliori per una diagnosi chiara, composta da:

  • Raccolta della storia di vita (anamnesi) del paziente al fine di indagarne: vita sessuale, caratteristiche del problema lamentato, possibili fattori di rischio associati.
  • Esame fisico: palpazione del pene e dei testicoli
  • Eventuali indagini aggiuntive: esami del sangue, esami delle urine, ecografie o radiologie specifiche.

In assenza di evidenze organiche la strada più indicata è sempre quella della terapia psicologica: se è vero che la disfunzione erettile crea ansia, è vero anche il contrario. L'ansia da prestazione, come vedremo più avanti, è fra le cause psicologiche più diffuse nella genesi del disturbo, anche se non l'unica.

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Possibili cause di disfunzione erettile

La disfunzione erettile è una condizione clinica complessa che può essere originata da una molteplicità di fattori, anche tra loro concomitanti:

  • Cause farmacologiche: durante l’anamnesi uno dei punti fondamentali è proprio quello di indagare l’uso di particolari farmaci da parte del paziente. Alcuni di questi, infatti, potrebbero indurre la disfunzione: si tratta di anti ipertensivi, diuretici, corticosteroidi, antipsicotici, antidepressivi, antistaminici, farmaci chemioterapici.
  • Cause organiche: sono principalmente di tipo vascolare o neurologico.  Si stima che circa il 40% dei problemi di disfunzione dopo i 50 anni sia connesso all’arteriosclerosi. Anche il diabete è spesso associato alla disfunzione erettile, tanto che a volte quest’ultima può costituirne il sintomo di esordio: questa concomitanza può essere dovuta alle alterazioni vascolari o neurologiche che il diabete comporta, ma anche all’ansia legata alla consapevolezza di convivere con una malattia cronica.  Tra le cause neurologiche rientrano patologie come il Morbo di Parkinson, il Morbo di Alzheimer e le neuropatie periferiche. Anche i disturbi a livello del sistema endocrino come ipogonadismo (inadeguata secrezione degli ormoni sessuali) e problemi alla tiroide sembrano essere collegati alla disfunzione erettile; lo stesso dicasi dell'ipertrofia prostatica e del varicocele.
  • Cause anatomiche: traumi nella regione pelvica o eventuali danni collaterali in seguito ad interventi chirurgici nella regione pelvica o genitale come la turp (resezione transuretrale della prostata). Secondo alcuni, l'uso continuativo della bicicletta potrebbe essere una concausa del disturbo.
  • Stile di vita: abuso di alcool e sostanze stupefacenti, alimentazione troppo ricca di zuccheri e altre sostanze infiammatorie, fumo, obesità, carenza di esercizio fisico.
  • Cause psicologiche: un’eccessiva preoccupazione del maschio verso la propria performance sessuale può sfociare in una vera e propria ansia da prestazione capace di inibire l’erezione. Altre cause psicologiche possono essere problemi relazionali con il partner, stress ed eccessiva stanchezza psico-fisica, depressione, traumi emotivi.

Modalità di trattamento

Proprio perché molteplici possono essere le cause alla base della disfunzione erettile, altrettante saranno le tipologie di trattamento per questa problematica.

  • Terapia farmacologica: farmaci come gli inibitori della fosfodiesterasi ad assunzione orale migliorano l’afflusso di sangue nei corpi cavernosi del pene e, di conseguenza, la possibilità di avere un’erezione.  Nei casi più gravi è prevista l’assunzione di vasodilatatori tramite iniezioni locali. Il trattamento ormonale è previsto solo in presenza di evidenti cause endocrine. Gli effetti collaterali di questi trattamenti sono significativi, soprattutto a livello cardiaco e inoltre non possono essere applicati per periodi lunghi di tempo.
  • Intervento chirurgico: è molto invasivo e poco pratico, e quindi tende ad essere generalmente l’ultima spiaggia per il medico. Prevede l’installazione di protesi o pompe in grado di consentire l’erezione.
  • Terapie con onde d’urto: tecnica di recente sviluppo, sembra funzionare con indicata per le disfunzioni di origine vascolare. La ricerca è ancora in corso.
  • Agire sull'Alimentazione: privilegiare alimenti ricchi di vitamina B e D, il cui deficit sembra collegato a un maggior rischio di disfunzione erettile.
  • Migliorare lo stile di vita: l’obiettivo dovrebbe essere quello di eliminare progressivamente tutti i comportamenti a rischio menzionati nei paragrafi precedenti (fumo, alcool, scarsa attività fisica, ecc.)
  • Psicoterapia: a meno di conclamate problematiche organiche, resta il trattamento elettivo per il trattamento del disturbo. In particolare, l'orientamento psicosomatico propone una lettura simbolica della disfunzione erettile: per conoscerla, leggi qui.
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