Se davanti al vasino si dispera
Crescita e sviluppo

Se davanti al vasino si dispera

Accade spesso che i piccoli manifestino qualche difficoltà emotiva prima di diventare autonomi nei loro bisogni: ecco perché accade e come aiutarli

Fabiola, una lettrice di Figli Felici, ci scrive per parlarci di un problema che riguarda suo figlio Michele, di tre anni. Il piccolo ha una difficoltà da circa un anno: il momento della cacca rappresenta una vera e propria fatica che lo porta a piangere e disperarsi come non ha mai fatto. Il bimbo rifiuta tassativamente di sedersi sul wc o sul vasino e ogni volta che arriva il fatidico momento fa di tutto per non affrontarlo. Fabiola racconta che lei e il marito ci hanno provato in tutti i modi, persino con un farmaco che ammorbidisce le feci, o con clisteri (somministrati ogni 3/4 giorni) che però hanno causato solamente maggiore stress e dolore.

Quando ha paura di perdere una parte di sé

Ultimamente, poi, le cose non vengono risolte nemmeno con questi modi drastici portando il bambino ad agitarsi finché non termina le sue crisi con un “oh no!” che segnala di essersela “fatta addosso”.  Il bimbo, inoltre, risulta quasi spaventato dal vasino, anche quando gli viene chiesto di provare a fare pipì e cacca insieme: i suoi comportamenti sono caratterizzati da un’inquietudine costante che sfocia in capricci, sovreccitazione e manifestazioni estreme di bisogno d’affetto (si aggrappa ai genitori “con le unghie” senza lasciarli più!). Succede, racconta ancora Fabiola, che quando il clistere ha effetto, Michele rimane a guardare ciò che ha “prodotto” e pretende di tirare l’acqua urlando disperato “Ciao, ciao cacca!”.

Il suo tesoro inestimabile

La “cacca” per il bambino assume il senso di un “tesoro” molto prezioso, un simbolo che lo lega profondamente a se stesso, proprio perché proviene e nasce dentro di lui. Quindi lui la vive come una materia inseparabile da sé.  Di conseguenza, quando il bimbo fa la cacca affronta una vera e propria perdita: si separa da una parte importante di se stesso. Questo lo porta a “disperarsi” proprio per quell’addio che non vuole affrontare, “leggendo” il momento della defecazione come una violenza innaturale. A questa età inoltre il bimbo prova a “controllare” la vita in generale e quindi anche gli sfinteri: lasciarsi andare sul vasino o sul wc significa in qualche modo sentirsi fragile e incapace.

Aiutiamo i fiorellini a crescere

Per aiutare nostro figlio, facciamo un gioco assieme a lui. Chiamiamolo il gioco del “contadino”. Quando il bambino riesce faticosamente a fare la cacca (ovviamente in questo caso usiamo il vasino), non buttiamo immediatamente le feci ma rendiamolo partecipe di un nuovo processo. Prendiamo la cacca con una palettina, chiudiamola in una scatolina ermetica e lasciamola sulla finestra finché non si secca. A questo punto, sempre con il bimbo come testimone e cin un buon paio di guanti usa e getta, sbricioliamo le feci e con la polvere ottenuta concimiamo un vaso di fiori o una pianta (possibilmente di una specie che cresca rigogliosa e in fretta): giorno dopo giorno mostriamo al bimbo che pianta e fiori stanno crescendo proprio grazie alla sua “cacca”, accompagnando questo “miracolo” con espressioni come: “Stai aiutando la pianta e i fiorellini a crescere!”  In questo modo lui riuscirà ad affrontare la “perdita” delle sue feci, dando un significato positivo al distacco e vivendolo quindi in maniera molto meno traumatica...

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