Un padre, una figlia

Raffaele Morelli presenta il nuovo film del grande regista rumeno Cristian Mungiu, premiato al Festival di Cannes per la regia

"Un padre, una figlia" è un film straordinario perchè racconta questa relazione come faremmo tutti nella vita di tutti i giorni. Qual è il padre che non ha aspettative sui figli? Spesso, dietro queste aspettative, c’è l’inconscio desiderio che i figli realizzino ciò che noi non siamo stati capaci di fare. Nel film, il padre, medico che vive in Romania sogna che sua figlia vada a vivere e a studiare in Inghilterra e affinché questo sia possibile occorre che lei superi brillantemente l’esame di maturità. Tutte le aspettative della sua vita sono lì, in questo esame. Ma come sempre succede, accadono poi dei fatti che si "frappongono” ai nostri desideri e alle nostre speranze. Fatti che non ci aspetteremmo: la figlia subisce una violenza e arriva a sentirsi violata. Non è un episodio che minaccia la sua femminilità, il suo futuro di donna, ma rimette in discussione questo esame di maturità. Potrebbe non farlo o non farlo bene e poiché il male si nasconde spesso fra le pieghe della normalità, della banalità quotidiana, comincia a susseguirsi una serie di episodi che uno dopo l’altro mettono a rischio tutto il modello educativo genitoriale, basato sul realizzarsi, sull’avere successo.

Riconoscere il male dentro di noi

Questo modello entra a diretto contatto con la “fisiologia” del male, con la sua struttura, che invade tutti gli spazi. Il protagonista si accorge che, nel tentativo di dare a sua figlia la vita e le opportunità che lui avrebbe desiderato per sé stesso, il suo sistema di valori comincia a franare. Si può fare accordi con la malavita, si può corrompere ed essere corrotti: la grandezza del regista è quella di porci di fronte a un dilemma, dove ognuno potrebbe prendere una strada o l’altra. Si tratta di un film che ci ricorda quanto affermava Bettelheim sui bambini e su cosa insegniamo loro. Noi insegniamo ai bambini un mondo buono ma dimentichiamo che nel mondo esiste il male, che cammina spesso sotterraneo. Ci aiuta a confrontarci con il nostro male, che spesso non vogliamo vedere e quindi proiettiamo sugli altri, nell’illusione che questo escamotage ce ne liberi. Questo è un grande film sull’ombra. Andate a vederlo.

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RAFFAELE MORELLI
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