Raffaele Morelli: Guai a combattere il lato di te che non ti piace
L'aiuto pratico

Raffaele Morelli: Guai a combattere il lato di te che non ti piace

Quello che chiamiamo il lato trasgressivo è spesso la guida per arrivare alla nostra terra promessa, che non è quella di nessun altro

Cari lettori,
stare con se stessi non deve essere una lotta, un conflitto contro il lato di noi che non ci piace. Nei gruppi del giovedì spiego sempre che “quello che non mi piace di me” ha lo stesso diritto di esistere di quelle che definisco “le mie virtù”. Stare con se stessi non è discutere, non è capire… ma constatare.

Constatare significa prendere atto della presenza dentro di me di “forze che agiscono anche se io non voglio accettarle, anche se le considero sgradevoli”. Constatare significa percepirle: la percezione è il farmaco più potente che abbiamo a disposizione per poter evolvere, per realizzare la nostra natura. Ognuno di noi è diverso e, come tale, ha la sua Ombra, il lato di sé che a volte prende il sopravvento e che, come gli istinti, non può essere soppresso se non al prezzo di gravissimi disagi. Sarebbe come dire ad un’edera che non deve arrampicarsi, a un leone che non deve ruggire, a una pecora che non deve belare…

Constatare che dentro di me abitano desideri che non corrispondono alla morale comune non significa che devono essere eliminati, ma semplicemente percepiti di volta in volta quando si presentano. A questo punto mi sembra opportuno riportare l'e-mail di Cecilia.

raffaele morelli

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«Buonasera dottor Morelli, la ringrazio tanto per quello che fa! Le scrivo perché, nonostante io capisca le situazioni che vivo e che vado a cercare, non riesco ad accettare in me una parte che rappresenta una donna trasgressiva.
Ogni tanto mi capita di fare l’amore con degli uomini non adatti a me e non posso fare nulla. C’è qualcosa in me che disperatamente sta cercando il sesso, lo trova, ma poi si tormenta per questo. Perché nel mio profondo voglio tanto ad avere un rapporto intimo con una persona, pieno anche di sesso e di passione. E con lui essere anche trasgressiva. A 42 anni mi sento finalmente pronta per questo. Sento di aver accumulato tanto erotismo, fascino, femminilità... Ma poi, come se perdessi la pazienza di aspettare quella persona giusta, faccio delle sciocchezze finendo a letto per una notte. Non so come spiegare questo fatto. Ho sfasciato anche il mio matrimonio perché non ero soddisfatta come donna vicino a mio marito. Forse devo aspettare ancora... Per favore, con le sue parole semplici mi dia un conforto: mi sto perdendo in me stessa per quanta energia ho dentro. Grazie»

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Cara Cecilia, bisogna imparare una volta per tutte che quella che lei chiama “la donna trasgressiva” è una presenza interiore, un’energia che gli antichi avrebbero attribuito ad Afrodite, a Venere: è questa energia che conduce la danza, non Cecilia. Più la si sopprime, più la si combatte e più si finisce “per sfasciare il matrimonio”, come del resto le è accaduto.

Lasciar fare ad Afrodite significa percepirne la presenza quando arriva l’erotismo, il desiderio, la femminilità senza dirsi niente e soprattutto, cara amica, senza riempirla di progetti e senza colpevolizzarsi per quelle notti con “degli uomini non adatti”… Non c’è da tormentarsi perché non è ancora arrivato l’uomo dei suoi sogni, semplicemente perché quel tipo di uomo è legato a pensieri omologati, cioè all’idea che si debba amare secondo le convenzioni di tutti gli altri.

Come tutte le energie psichiche antiche, Afrodite è un’immagine che vive dentro di lei. E, in ogni notte d’amore, le porta l’energia erotica necessaria per la sua evoluzione. Per questo non bisogna contrastare la Dea e spiegare a lei come deve essere la nostra vita affettiva. Quando Cecilia “perde la pazienza di aspettare la persona giusta” sta semplicemente allontanandosi dalle leggi di Afrodite che, per adesso, non vuole che lei si leghi a uomini che appartengono a modelli omologati. La Dea vuole scegliere, quando sarà necessario, la persona più adatta per realizzare un altro pezzo di strada della vita di Cecilia, avvicinandola sempre di più a quei saperi innati, che spesso la nostra mente comune cancella.

Quello che chiamiamo il lato trasgressivo è spesso la guida per arrivare alla nostra terra promessa, che non è quella di nessun altro. Così le auguro di incontrare un giorno il compagno che sceglierà Afrodite: nel frattempo bando ai sensi di colpa.

Vuoi raccontarci la tua esperienza, i tuoi dubbi, i tuoi successi? Manda una mail a raffaele.morelli@riza.it

raffaele morelli
Psichiatra e Psicoterapeuta. Fondatore e Presidente dell’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica, Direttore responsabile delle riviste Riza Psicosomatica, Dimagrire, MenteCorpo.
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