Raffaele Morelli: Il profumo dei fiori che fa rinascere l'anima
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Raffaele Morelli: Il profumo dei fiori che fa rinascere l'anima

I fiori di pesco e di ciliegio emanano un aroma che ci ringiovanisce e ci regala la gioia di vivere della primavera

Cosa ci porta la primavera? Cosa regala all’anima? Tutti, guardando i fiori, si soffermano sulle luci, sui colori, sui germogli che irrompono, sul nuovo che arriva. È così... Ma il vero dono dell’energia primaverile agli uomini e alle donne è il profumo. Il regno delle energie sottili, dove vivono gli aromi, entra in contatto con noi, con la nostra psiche, che appartiene all’energia del soffio. È per questo che l’antica tradizione ebraica eliminava il lievito: non voleva che il pane si ingrossasse, si allargasse. Lievitare vuol dire far crescere il passato, farlo depositare mentre la nuova energia creatrice della primavera sta nascendo. Ecco il mistero delle pulizie di Pasqua, che significano eliminare tutto ciò che è rimasto nella nostra anima, soprattutto i ricordi spiacevoli, ma anche tutto il passato.

raffaele morelli

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Stiamo rinascendo come i fiori: è inutile portarsi dietro i pesi mentali

Chiudete gli occhi e inspirate la dolce essenza che emana dai fiori di pesco e senza saperlo sarete immersi nell’energia della Rinascita, del rinnovamento, dell’Eterna Giovinezza che vive da sempre nascosta nelle aree più antiche del cervello, dove abitano le aree olfattive. Così facendo cominciano le pulizie dell’anima. Tenere i fiori di pesco in un vaso in cucina per inspirare il loro profumo durante il giorno e in camera da letto la notte, annusarli prima di dormire perché il loro aroma è il simbolo del Silenzio, di quella pace silenziosa in cui vive il regno della notte con i suoi sogni. È il fiore - dicevano gli antichi contadini della tradizione - che regala “gocce di felicità” a chi lo tiene vicino mentre dorme. Gli antichi sapevano che le essenze non agiscono immediatamente, devono diffondersi nelle energie sottili della psiche, “goccia dopo goccia”. Proprio per la sua qualità di trasmettere dolcezza all’anima, il fiore di pesco era un emblema dei regni paradisiaci per gli antichi Cinesi. Consideravano questa pianta l’albero dell’immortalità, portatore di purezza e di serenità.

Se in Giappone la più grande festa dell’anno è quella della fioritura dei ciliegi, chiamata Hanami, anche nella nostra tradizione questi fiori parlano della Bellezza della vita, della Beatitudine. Come per i fiori di pesco, la loro breve durata invita a riflettere sulla fragilità dell’esistenza, sull’impermanenza, sulla gioia da godere quando si presenta, sapendo che tutto decade, tutto tramonta. È una meditazione silenziosa quella che ci invade davanti ai fiori di ciliegio. Inebriati dal loro aroma ci sembra di venire sopraffatti dall’estasi, dal desiderio, dalla voglia di amare. I Cinesi ritenevano questi fiori simboli del Femminile in cui abita Armonia e Meraviglia, Desiderio e Grazia. Non vi meravigliate, però se contemplando i fiori di pesco e di ciliegio sentite arrivare anche il sentimento di tristezza. È la psiche, che li adora, che ci fa constatare che la gioia non può e non deve durare, come i fiori che - dice il poeta giapponese - cadono nell’acqua proprio quando sono al culmine del loro splendore. Vederli volare nel vento ci fa sentire la caducità umana, ma che uomini e donne saremmo, se non siamo capaci di provare malinconia? Vivremmo nell’eterno frastuono, nello stordimento delle parole vuote, delle urla, delle grida, degli schiamazzi. I fiori di pesco e di ciliegio ci parlano della gioia silenziosa, della felicità nella solitudine, nell’affidarsi alla primavera che ci regala la metamorfosi della natura. Contemplando questi fiori si celebra la rinascita del nostro essere antico.

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raffaele morelli
Psichiatra e Psicoterapeuta. Fondatore e Presidente dell’Istituto Riza di Medicina Psicosomatica, Direttore responsabile delle riviste Riza Psicosomatica, Dimagrire, MenteCorpo.
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