Buttiamo le intenzioni e addio attacchi di panico!
L'aiuto pratico

Buttiamo le intenzioni e addio attacchi di panico!

Obiettivi di vita non in accordo con la nostra natura sono spesso la causa dell'insorgere degli attacchi di panico: liberariamocene con questo esercizio

Molte persone hanno un atteggiamento nei confronti del futuro carico di progetti e di intenzioni, nel piccolo come nel grande, che sia la riunione di domani, vivisezionata e già vissuta molte volte prima ancora di cominciare, o gli impegni che dovranno intraprendere da qui a dieci anni.

Spesso però, molti di questi progetti non rispettano la vera natura di quelle persone, le loro attitudini, ciò che sono nel profondo. Piuttosto, sono costruiti mettendo insieme modelli acquisiti dall'esterno (carriera, status, posizione sociale o matrimoniale ecc.), aspettative che altri - genitori, amici, professori, partner - hanno nei loro confronti, opinioni assorbite nel tempo su quali sono i comportamenti giusti e quali quelli sbagliati. Così accade che agiscano seguendo schemi di pensiero sbagliati, da una parte troppo "vecchi" rispetto al presente, dato che i progetti precedono sempre di molto tempo il momento dell'azione, e dall'altra non originali, non autentici. Facile che tutto ciò finisca col tempo per confezionare un abito esistenziale inadeguato, che sta stretto, in cui non ci sentono felici, anche se magari non lo confessano nemmeno a se stessi.

Attenzione: questi comportamenti sono proprio quelli che più facilmente possono innescare gli attacchi di panico. L'intenzionalità, i progetti, impediscono infatti alle energie psichiche e mentali di scendere in campo in modo pieno e fluido: l'energia viene forzata in direzioni che non le appartengono. E dopo un po' essa si ribella rompendo tutti gli argini proprio con gli attacchi di panico. Si può iniziare a cambiare sguardo con un esercizio che mira a "rompere" la tendenza a progettare troppo.

Un esercizio contro gli attacchi di panico

Programma, e fai il contrario

Ogni volta che hai un impegno - un esame, un colloquio, un'importante riunione - tendi a viverlo in anticipo, caricandolo di progetti e finendo per "consumarlo" prima ancora di iniziare. Invece prova a fare così: alla sera, prendi un foglio e scrivi tutte le tue "intenzioni" per il giorno successivo: non gli appuntamenti obbligati (lavoro, figli, ecc.) ma tutto il resto, ad esempio: fare la spesa settimanale prima di sera, richiamare un parente che ti insegue da un po', trattenere la contrarietà con un collega insopportabile, ecc. Dopo aver scritto le intenzioni riguardo al "cosa fare", scrivi ora quelle circa il "come fare", cioè i modi in cui ti riprometti di essere. Le famose "buone intenzioni". Ad esempio l'indomani intendi essere: efficiente al massimo, simpatico comunque, solare anche se ti fanno arrabbiare, paziente, veloce, brillante...

Al risveglio, prima di iniziare la giornata, rileggi il foglio e poi portalo con te. Oggi dovrai impegnarti a vivere tutto il giorno al di fuori di quanto hai scritto, cioè dovrai disattendere tutte le tue intenzioni! Non importa cosa farai in alternativa - basta che non danneggi nessuno, ovviamente - o come lo farai. Ciò che conta è che il tuo cervello si obblighi ad agire al di fuori dei binari previsti. Alla fine della giornata valuta com'è andata, se hai scoperto nuovi modi di essere, nuove possibilità o altro. O se semplicemente ti senti meno appesantito.

Sfruttiamo tutto il cervello e gli attacchi di panico staranno lontani

Con questa tecnica esploriamo spazi cerebrali che le consuete intenzioni non attiverebbero mai. In tal modo il respiro vitale del cervello si allarga e non produce quella sorta di "claustrofobia neurochimica" che spesso è uno degli starter degli attacchi di panico.

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