Aiuto, mio figlio ha rubato!
Vita in famiglia

Aiuto, mio figlio ha rubato!

Per noi adulti “rubare” è una cosa molto grave; per un bimbo, che non ha ancora una struttura morale salda, è solo un modo per ottenere ciò che vuole; che fare?

Una mamma molto preoccupata scrive alla redazione di figli felici: "Mio figlio di 6 anni sta facendo una raccolta di gormiti e ogni settimana, se si è comportato bene, gliene compro uno. Settimana scorsa è successa una cosa molto grave: ne ha rubati due ad un compagno mentre era a casa sua a giocare. Non immaginate che imbarazzo: mi ha telefonato la mamma del bimbo per chiedermi se "per caso" mio figlio avesse preso i gomiti del suo. L'ho sgridato aspramente e l'ho punito, anche se non mi pare di averlo visto tanto colpito dalla gravità della cosa. Io continuo a non capire; perché lo ha fatto?"

Occorre comprendere...
La mamma si chiede perché suo figlio si è comportato così: molto semplice, vuole finire la raccolta. È il suo obiettivo, desiderio, “missione”. Questo per lui è prioritario rispetto al fatto di aderire a un modello etico. Tutto il resto, sgridate e punizioni comprese, passa in secondo piano. Per quanto ci possa sembrare sbagliato e paradossale, i bambini, vengono al mondo persino per “raggirarci”, per ingannarci,  non per accontentarci e aderire alle nostre richieste. Così facendo imparano a trovare la loro strada, se è necessario contro tutto e tutti. Quando si parla di bambini, a noi piace ricordare il mito di Hermes, l'antico dio greco che rubava, ingannava, mentiva e la faceva sempre franca. È il dio bambino che sa come cavarsela in ogni occasione, inventandone una ogni giorno, simbolo del nuovo che supera il vecchio.  Così deve essere, altrimenti il mondo non si rinnoverebbe ed esaurirebbe le risorse vitali.

…e non giustificare
Ciò non significa affatto che un genitore non debba intervenire e punire anche severamente un figlio quando si comporta in questo modo, ma solo che occorre avere lo "sguardo largo" e comprendere (non giustificare) il senso di un comportamento, al di là del suo peso morale.Suo figlio, a questa età, non sa cosa sia etico o meno, sa solo quello che vuole e cerca di ottenerlo. Non rimanga delusa  se non si conforma: sta facendo il suo mestiere di bimbo. Anzi, tra sé e sé, ne sia soddisfatta.
Quanto ai sensi di colpa li butti nel cestino: non servono, non ne ha bisogno. Lei è una mamma sensibile, attenta, che ogni tanto perde la pazienza: va bene così. Suo figlio si abitua a vedere quali reazioni suscitano i suoi comportamenti. Da questo comincerà a trarre informazioni utili.

Cosa fare

- Mantenere ferme le (poche) regole importanti e non costruire un sistema di norme troppo complesso.

- Quando si punisce un bambino, farlo sempre a “tu per tu” e mai davanti agli  estranei o a compagni di scuola: è una questione che riguarda solo lui (o lei) e i genitori

- Via i sensi di colpa: quando li si sgrida si fa in modo severo e basta, altrimenti non serve.

- Via le troppe domande che spesso i genitori si fanno su come interpretare il loro difficile ruolo. Lo si vive e basta, sbagliando, riprovando e facendo anche - ne siamo certi - tante cose giuste.

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