VIDEO Per stare bene elimina i perché

Pensieri e ragionamenti imprigionano nei malesseri, immaginare apre altre porte della mente, dove ci sono sempre soluzioni inaspettate.

Tempo fa mi scrisse una signora, Emilia, raccontandomi che stava male da quando era finito il suo rapporto con il compagno. Da quel momento, diceva, era iniziata una crisi che sembrava irreversibile. Mentre lei mi spiegava tutti i “perché” all’origine di quanto accaduto e che l’attanagliavano, io le dissi: «Basta con i perché, basta con i ragionamenti!». La psiche vive solo nel presente: se ci convinciamo di star male per qualche motivo, lei inizia a girare a vuoto. Se invece diciamo a noi stessi: «Sto male», e basta, eliminando tutte le spiegazioni, le cause e i perché, allora la parte più profonda e nascosta di noi scende in campo per trovare la chiave che ci fa superare i disagi.

C’è poi un’altra cosa da fare, quando stiamo male: immaginare. In particolare, in simili frangenti, possiamo immaginare una scena della nostra infanzia nella quale eravamo veramente felici, come suggerii di fare a Emilia. In genere sconsiglio di tornare con la mente al passato, ma l’infanzia è il momento della vita nel quale siamo più vicini al nostro “Sé”, alla nostra essenza. Nell’infanzia siamo più autentici, il nostro “io” è meno presente e siamo meno soggetti alla prigionia dei pensieri e dei ragionamenti. Allo stesso modo, quando stiamo male, non stiamo soffrendo perché ci è accaduto qualcosa, ma perché la nostra essenza non è contenta della vita che stiamo conducendo.

A Emilia tornò subito alla mente un gioco che faceva da bambina: immaginava di essere una zingara che leggeva le carte. I genitori la rimproveravano, ma era più forte di lei. E lo faceva davvero, leggeva le carte a tutti: «Tu diventerai un re, tu questo, tu quello…». Un gioco da bambini, dentro il quale però era nascosta una vita misteriosa. Appena ha iniziato a fantasticare su queste immagini infantili, il suo disagio ha cominciato a scomparire: nello stesso periodo ha iniziato a dedicarsi al mistero, a leggere libri sugli egizi, sui popoli antichi e sulla loro arcana sapienza. Ha aperto la porta di una nuova stanza della psiche e così l’idea che tutto il suo malessere derivasse dall’abbandono che aveva subìto è andata sullo sfondo, assieme alla vana ricerca dei perché.

Quando c’è un disagio, fermate i lamenti e pensate che c’è un immagine gioiosa e fanciullesca dentro di voi, che viene dalla vostra infanzia per suggerirvi una nuova direzione. Cercate sempre questo tipo di immagini, non per tornare al passato, ma per fare come Pollicino: trovare dei sassolini che indicano la strada verso il futuro.

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