Non si va in psicoterapia per diventare più buoni o eliminare rabbie, invidie o gelosie, ma per scoprire lati di noi che trascuriamo: lì è nascosta la chiave della guarigione.
La psicoterapia, così come è concepita all’Istituto Riza, ha un solo compito: aiutarti a estrarre da te quel che più ti caratterizza. In questo senso, frasi come “lavorare su di sé” sono fuorvianti. Esiste in ciascuno di noi un’impronta, un’immagine innata, caratteristiche uniche che la psicoterapia deve far emergere. Per questo, una psicoterapia che si basi sul passato non è curativa; occorre imparare a guardare il disagio quando compare senza dirsi nulla, senza correggersi. Esistono saperi che, fuori dalla mentalità comune, ti portano dove sei destinato ad andare.
Mi scrive una signora:
“La seguo da sempre soprattutto quando parla dei casi clinici. Sono stata sposata con un uomo per tanti anni, ma è come non lo fossimo mai stati. Lui vive una vita separata da me e dai doveri coniugali. Ero disperata, passavo da uno psicologo a un altro nel tentativo di cambiare lui e questo stato di cose, senza alcun successo.”
La psicoterapia non è il luogo per riflettere sui nostri problemi e per raccontare la propria storia. Non è il posto per parlare dell’idea che ti sei fatto di te.
Il racconto continua:
“Una notte di gennaio del 2022 accadde qualcosa, un sogno. Precedentemente sognavo spesso di essere chiusa in luoghi le cui porte non si aprivano mai. Ma questa volta sognai di essere nello scantinato di un immobile con solo cemento a terra in cui però notai per la prima volta una finestra da cui forse si poteva uscire. Provai ma non ci riuscii, nonostante gli sforzi. Ormai delusa mi voltai, scesi degli scalini e vidi una donna che lavava dei cenci.”
Gli sforzi della mente non servono a nulla. Io e gli altri psicoterapeuti di Riza inseguiamo la non azione, il non agire. Questo fatto, lasciare le cose come sono senza commentarle, modifica radicalmente la struttura della psiche. Un pensiero antichissimo e dal grande potere terapeutico. Eugene Minkovski, celebre psicoanalista e fenomenologo, ricordava spesso un fatto importantissimo: le emozioni che provavano gli antichi sono le stesse che sentiamo noi oggi. C’è qualcosa di antico dentro di noi e una buona psicoterapia mira a estrarre quella sapienza antica, innata che è sempre presente in noi, anche nei momenti più difficili.
Per questo mi spiace molto l’eccesso di psicofarmaci che vengono somministrati oggi con troppa leggerezza. L’aiuto psicoterapico non deve mirare a “riparare” un cervello malato ma puntare a cercare il mistero in ognuno dei pazienti, quel lato di sé che non si vede ma che è eternamente presente.
Ma torniamo al sogno di quella signora: per la prima volta compare una donna che lava. Il mito della donna e dell’acqua è antico quanto il mondo, perché le donne sono le signore delle acque e lo psicoterapeuta, che deve vedere l’infinito nel finito, lo deve sapere.
Il racconto prosegue così: “Quella donna che lavava mi disse di non preoccuparmi, che mi avrebbe fatto uscire lei.”
C’è qualcosa dentro che sa traghettarci fuori dai dolori e dalle prigioni mentali, ma non vuole i tuoi pensieri e i tuoi tentativi di mettere a posto le cose. Non stai male perché ti è accaduto o ti accade qualcosa, ma perché qualcos’altro vuole nascere e preme per essere visto.
La signora si è arresa, non ha più cercato di risolvere il suo problema e si è messa ad aspettare, senza aspettative. Cosa aspettava? Il parto di una nuova se stessa.
“Dopo un mese da quel sogno mi sono trasferita per lavoro a 4 ore di distanza da dove abitavo, ho conosciuto un’altra persona, ho deciso di comprare una casa e sono rinata. Dopo questa esperienza ho compreso un fatto, che i miei problemi personali non esistono, e rammento che devo guardare oltre.”
Guarire in psicoterapia vuol dire trovare un immagine curativa dentro di Sé. La signora l’ha vista in un sogno, ma può arrivare anche in altri modi. La soluzione è arrivata quando non si è più ostinata a cercare di risolvere i problemi secondo i soliti schemi, ma affidandosi a quell’energia onirica che il Sé utilizza per orientarci nella vita. Ci sono immagini che ci proteggono e che dobbiamo riscoprire: una buona psicoterapia è il viaggio alla loro riscoperta.
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