Come un fiume, il desiderio vive fasi di piena e momenti di secca che non si possono programmare: solo accettando questi naturali saliscendi ne favorisci la rinascita
Il calo del desiderio può spaventare, ma questa discesa va anzitutto contemplata: dietro di lei, si celano spesso volti inediti della personalità che devono venire alla luce. Per paradosso, solo facendo spazio alla freddezza è possibile riappropriarsi della focosità perduta.
Ecco cosa racconta a tal proposito Massimo, lettore di Riza Psicosomatica.
“Sono Massimo, vivo una condizione che mi turba. Ho 30 anni, sono stato lasciato dalla mia fidanzata storica durante il lockdown e dopo un po' sono diventato apatico nei confronti del sesso. Sono sempre stato un uomo passionale ma oggi, a causa della rottura con la compagna e a una successiva esperienza di amore a distanza che non ha portato a nulla di concreto, non sono più interessato all’erotismo e nemmeno al corteggiamento. Anche quando potrei avere delle occasioni, le accolgo con freddezza, dando precedenza agli amici e soprattutto ai miei interessi. Mi sforzo di andare su chat di incontri, conversare con qualcuna, ma il finale è sempre lo stesso: non provo il desiderio di andare oltre. Sono sicuro che tutto questo sia dovuto alle ultime esperienze dolorose e all’azzeramento delle relazioni subito in questi anni, alle restrizioni che hanno limitato moltissimo le interazioni sociali. Quello che vedo è un mondo affamato, bulimico, ma senza curiosità, voglia di scoprire o farsi conoscere. Sto bene da solo, ma io non sono così: vorrei recuperare la capacità di innamorarmi. Come posso riappropriarmi del mio nucleo erotico?”
La prima cosa che colpisce nella email di Massimo è quanta sicurezza ci sia in lui circa le cause di quel che gli accade. Mentre racconta del suo "problema", l'inedita apatia nei confronti del sesso, afferma con certezza che questo disinteresse crescente è dovuto alla rottura con la fidanzata, a una storia successiva che non ha preso il volo, alle restrizioni dovute al Covid e in ultimo a un mondo che lui descrive come bulimico, affamato ma superficiale. Posto così, il problema è irrisolvibile: la fidanzata non c'è più, la relazione successiva anche, le restrizioni ci sono state e certamente poco possiamo fare sulle presunte bulimie del mondo esterno.
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Mentre identifica i "colpevoli", Massimo perde di vista la cosa più importante: qualcosa di nuovo sta venendo alla luce in lui, manifestandosi anche come mancanza di desiderio. Più cerchiamo spiegazioni esterne, più ci allontaniamo dal nostro Centro diventando vittime di convinzioni che ingabbiano. Quando arriva un malessere o un sentimento inedito (come in questo caso) occorre per prima cosa accoglierlo con cedevolezza, allontanarsi dalle cause e da ogni ragionamento. L’apatia che Massimo sente non è provocata da fattori esterni, ma è un messaggio da parte della sua Anima, che deve essere ascoltato. Lui dice di essere sempre stato un uomo passionale ed è convinto di dover tornare a essere quello, di poter essere sano solo così. Quello di adesso, più freddo e distaccato, non va bene! Al contrario, l’Anima sta dicendo di guardare oltre le sue convinzioni, gli sta comunicando che lui non è solo il Massimo passionale che vorrebbe tanto tornare a essere. C'è altro, molto altro in lui e sta nascendo.
Ogni persona ha dentro di sé molte sfaccettature, non siamo un’immagine unica, fissa e immutabile, ma esseri in continua trasformazione. Inoltre, in noi convivono lati opposti: siamo qualcosa e il suo contrario, siamo fuoco ma anche ghiaccio, quindi solo accogliendo e integrando "l’altro" quando compare, possiamo evolvere. Massimo è spaventato da una situazione inedita, sorpreso da un atteggiamento nuovo verso le donne, eppure è proprio lui a metterlo in campo! Convinto di dover ritrovare il Massimo che conosceva, prova diverse soluzioni per farlo riemergere: chat, uscite, appuntamenti, invano. Si danna perché il nuovo "lui", freddo e distaccato, non gli piace e lo spaventa, ma così facendo potrà solo rendere più tenace la freddezza nascente.
Esiste un'altra spiegazione: e se il "nucleo erotico" di cui lui parla non fosse sparito, ma stesse nutrendo con la propria energia altri bisogni, ad esempio quegli interessi cui si accenna nella mail? Il Sé, il Centro della personalità governa il desiderio, non l'Io cosciente: se questo centro vuole che lui viva altre esperienze, significa che di questo ora ha bisogno. Relazioni e avventure possono aspettare, il loro tempo tornerà. Quello che Massimo deve fare è esplorare questa nuova condizione esistenziale, viverla pienamente: dentro di lui sta nascendo un uomo nuovo. Per completare "il parto", occorre proprio questa solitudine che, come tutto, non sarà eterna. L’Io ama la stabilità, l’Anima adora l'impermanenza, il divenire. Il problema di Massimo non è l’eros assente, ma il fatto di non accettare questa latitanza temporanea.
Il "nucleo erotico" non si può ritrovare a comando. Quando sarà il momento, risorgerà da sé. Affannarsi a ritrovarlo lo farà solo inabissare di più. Eros si manifesta in tanti modi ed è il carburante della creatività: evidentemente i suoi interessi, lo sviluppo di qualcosa di nuovo ha il sopravvento oggi rispetto al corteggiamento, alla ricerca di una partner. Nessuno può imporsi di innamorarsi: accade quando deve accadere. L’innamoramento non è una capacità da mettere in atto, ci s'innamora senza averlo programmato. Ogni tentativo di combattere qualcosa che viene da dentro, in questo caso l’apatia, sortisce l’effetto opposto a quello sperato: la rafforza rendendola permanente. Massimo si dedichi alle sue passioni, si concentri su di sé e su ciò che gli piace; solo così permetterà a quel nucleo profondo che sta facendo l’essere che è di spingerlo verso il suo destino. Allora, anche il desiderio verso l'altro sesso spontaneamente riemergerà.