VIDEO Ritrova lucidità e concentrazione

Il cervello non è fatto per avvitarsi dietro a pensieri inutili, ma per l'azione diretta che porta verso la vita che fa per te; se lo assecondi, il relax è dietro l'angolo

Vi parlo del nuovo numero di Riza Relax, dedicato alle tecniche psicologiche più efficaci per fermare i conflitti interiori, e uscire da quello che è il problema più grande della nostra civiltà: la mente tormentata.

Porta lo sguardo sul dolore

Il titolo che do a questo mio intervento in questo video si chiama: “Guardare in faccia”. Voi direte: che cosa? Guardare in faccia il dolore quando arriva. Durante i gruppi che conduco presso lo spazio Riza, a molte persone dico: “Chiuda gli occhi: cos’è che non va bene nella sua vita?”. ”Dottore sapesse, tante cose”. "Non è vero. Ne scelga una”. Tutti dopo un secondo trovano la cosa che li disturba di più. Bene: ora guardalo in faccia, visualizza la tua crisi, cosa non ti piace della tua vita, vedilo davanti a te come il tuo volto riflesso allo specchio, guardalo con quella lucidità con cui ti metti al computer per risolvere un problema o per scrivere una e-mail. Stai attento a che cosa ti capita, percepiscilo bene: un tradimento, un matrimonio che non funziona, un addio, una crisi lavorativa, un’amica che ti ha detto cose sgradevoli, un lutto.

Se accogli il disagio sarà lui a curarti

Ora siete tu e il dolorevis à vis: guardalo però come se vedendolo tu fossi altrove. Se continui a guardare, dopo un po' lo sguardo diventa contemplativo, cioè vede il dolore come fosse un panorama. Più lo sguardo diventa contemplativo, più diventa panoramico, più mi accorgo che quel disagio mi riguarda sempre meno. In che senso mi riguarda sempre meno? Io continuo a mettere a fuoco quello che credo sia il mio problema principale, ma c’è un altro sguardo. Così, vien facile dirsi: “Io non sono quello o quella centrata solo sul disagio che ha subito”. Se fai così, accadono cose straordinarie: “Ho fatto così. - mi diceva una signora del gruppo del giovedì - E mentre guardavo il disagio, sentivo che non aveva più quella forza disturbante che aveva tutti i giorni. E sa cosa ho fatto? Mi sono messa a scrivere una canzone. Pensi, chi l’avrebbe detto che quel disagio che provavo si potesse trasformare in una canzone da scrivere”.

Il mondo interiore vive nelle pause

Una signora mi ha chiamato per sua figlia quattordicenne che soffre di attacchi di panico, e mi diceva che lei e il marito ne parlavano in continuazione con lei: “C’è qualche problema?”; “C’è qualcosa che non va?”; “Non vai d’accordo con tua sorella?”; “Forse vorresti dire delle cose alla mamma?”. Io le risposi: “Vede signora, sa cosa succede facendo così? Lei sta amplificando il processo. Il nostro mondo interiore ha pause, vive nelle pause, è silenzioso, non puoi disturbarlo continuamente dicendogli quello che per te è il problema”. “Non piaccio abbastanza”; “Vorrei tanto che mi accadesse un grande amore”; “Vorrei mettere a posto le cose con mio marito”; “Vorrei cambiare lavoro”; “C’è il virus”. Tutto ciò che non guardi bene, con occhio contemplativo, si cronicizza. Dopo un po' ti sembra di esistere soltanto per quel problema.

Cosa ti piace fare? Ecco la sola domanda da farsi

“Signora, a cosa serve parlare con la sua bambina tutti i giorni del panico? Facciamo un patto. Qualsiasi cosa accada, quando la ragazza ha l’ansia, il panico, la coccoli e poi non ne parliamo più”. Poi, vediamo le cose che la ragazzina sa fare e che ci siamo dimenticati, tipo e quindi chiedo: “Come è il suo rapporto con i fiori? Le piace seminare. Bene, altre cose?”; “La cosa che le piace più di tutto è sfilare e danzare davanti allo specchio, bene”; “Perché vedi solo il panico? E non vedi tutti gli altri volti? Perché l’occhio si è centrato fissato lì”.

Ci sono mille volti da guardare dentro di te

La grande capacità di rilassarsi è riposizionare lo sguardo. “Io sono quella che vede la sua ansia”; “Io sono quello che vede il pensiero ossessivo”; “Io sono quello che è stato lasciato”; “Io sono quello - mi diceva un signore qualche giorno fa - che vive nell’ansia perché deve assolutamente recuperare il rapporto con quella persona che se n’è andata via”. È come se l’occhio si attaccasse come una colla a ciò che non vuole lasciare andare via.

Se ti perdi ritrovi la concentrazione

Questo numero di Riza Relax è dedicato alla lucidità e alla concentrazione. La lucidità e la concentrazione non vuole dire ossessionarsi sul problema, ma che lo sguardo diventa disattento, che si perde nel vedere le cose come se fossero un panorama. È come se lo sguardo si attaccasse al problema, ma vedesse l’acqua del lago, i fiori, le piante, la sorgente, la Terra. Adesso sta arrivando sempre di più l’energia della primavera.

Fiorisci insieme ai fiori

Chiudete gli occhi, se fa ancora freddo, copritevi, appoggiatevi a un albero e incominciate ad immaginare, chiudendo gli occhi come se le piante fossero delle energie antichissime che vi sorreggono, i vostri baluardi, perché nel cervello prima di tutto siamo un’energia fiorile, e con lo stesso atteggiamento mentale con cui guardavate prima il problema, adesso guardate i fiori e immaginate che siano dentro di voi. Sapete cosa accade in questo modo? L’energia fiorile entra nel cervello e tu fiorisci insieme ai fiori. Come può il problema disturbarti?  Sei un fiore che fiorisce! Questo è il miglior modo per rilassarsi con la primavera in arrivo, tanto celebrata dagli antichi. Noi senza saperlo fioriamo insieme ai fiori. Se ti attacchi al problema, lo porti con te dentro la fioritura e questo diventa un veleno. Guarda il problema fino a che arriva il distacco e poi immagina i fiori, assorbi il profumo e aspetta che qualcosa accada dentro di te che ti porti lontano dai conflitti. Buona lettura!

Riza Relax è disponibile sia in edicola che sul nostro store online.

ACQUISTA ORA

Articoli collegati
    Iscriviti alla newsletter RIZA e ricevi notizie e suggerimenti per prenderti cura di te!
    Test della settimana
    Test della settimana
    Quanto sei ansioso?