La mamma imperfetta fa il bimbo sicuro!
Vita in famiglia

La mamma imperfetta fa il bimbo sicuro!

Non è vero che i bambini crescono meglio se la mamma si dedica esclusivamente alla loro cura: anzi, in questo modo si rischia la dipendenza reciproca

Ogni donna possiede un “bagaglio” innato di conoscenze su come essere mamma e tutti gli strumenti utili per esprimere la propria natura. Bisogna sempre ricordare di averlo a disposizione per realizzare se stesse e trovare il proprio stile di vita…anche come madri! Purtroppo, ci sono casi in cui l’“angoscia da separazione” (naturale nei primissimi mesi di vita del neonato) si protrae nel tempo e colpisce le mamme che svolgono questo ruolo in modo perfezionistico e fanno fatica a staccarsi dal loro bambino anche solo per bere un caffè con le amiche e dedicarsi piccoli spazi e momenti per sé. Quando anche si concedono di farlo, non godono il momento, ma controllano spesso l’orologio per vedere se è già ora di tornare a casa; ogni telefonata che arriva viene vissuta con eccessiva ansia e il primo pensiero corre subito al bimbo. Questi piccoli eventi sono tutti campanelli d’allarme, il segnale che qualcosa in questo modo di essere e di agire non va.

Il modello “chioccia” non funziona

Quali meccanismi interni scattano in una mamma super apprensiva? Dietro il guscio di una madre troppo chioccia spesso si nasconde una profonda disistima e la sensazione di non essere mai appagata veramente. Quindi l’errore che si compie è quello di credere che diventare una madre perfetta possa riscattare e allontanare questi sgradevoli stati d’animo. E si spiega perché ogni energia, ogni attenzione, ogni pensiero sia rivolto esclusivamente al bambino. Il rischio che si corre aderendo unicamente al ruolo di mamma è quello di soffrire della ben nota “sindrome da nido vuoto” che si concretizza nella difficoltà a gestire l’assenza dei figli che crescono e si allontanano da casa. Improvvisamente ci si sente sole e la vita sembra non avere più alcun senso. Meglio prevenire questa eventualità imparando a coltivare da subito una sorta di “orticello interiore” i cui frutti ci appagheranno anche quando i nostri figli non dipenderanno più da noi.

I due volti dell’essere madri

Tutte le volte che soffriamo il distacco con il nostro bambino possiamo praticare questo semplice esercizio immaginativo per conciliare il volto materno di accudimento con quello che a volte si affaccia più freddo e distaccato. “Assumi una posizione comoda e chiudi gli occhi… Immagina te stessa in una situazione in cui ti sei sentita distante, completamente immersa nel tuo mondo, quando ti dedicavi a una passione oppure semplicemente eri solo orientata verso te stessa e a ciò che stavi facendo… non c’era alcun pensiero… nessun altro pensiero… Adesso fai sfumare dolcemente questa immagine per lasciare posto a un’altra immagine… un’altra immagine che sta arrivando a te… Adesso ci sei tu che ti occupi amorevolmente del tuo bambino, lo tieni in braccio, lo accarezzi… giochi con lui… E adesso metti da parte anche questa immagine e rimani per qualche istante avvolta dal buio e dal silenzio… ora, è nel buio che vedi affiorare questi due volti di te: quello freddo e distaccato e quello caldo, affettuoso e avvolgente… Questi due volti si stanno delineando e prendono forma e li puoi vedere contemporaneamente… li metti a fuoco… e ti accorgi che convivono armoniosamente… per qualche istante… rimani così… e poi riapri gli occhi, godendo di tutte le sensazioni che ti ha regalato questa esperienza…”

Meglio essere imperfetta che soffocante

Spesso dietro a tanta dedizione si cela un sentimento di natura opposta, a tratti ostile, che la mamma rifiuta di riconoscere in se stessa perché la fa sentire inadeguata. In realtà, è naturale che a volte il piccolo susciti sentimenti di rabbia e, in qualche caso, anche il desiderio di non occuparci di lui. In fondo, il suo arrivo ha stravolto la vita, privandoci, almeno per i primi tempi, di tutti i nostri spazi. Ma proviamo a cambiare prospettiva: impariamo ad accogliere ogni sentimento e tentiamo di riorganizzare la quotidianità in base a ciò che accade, definendo di volta in volta, le priorità e rispettando ciò che ci sta davvero a cuore. È l’atteggiamento che ci garantisce una serena consapevolezza e la possibilità di nutrire le nostre passioni. E di prenderci cura, con equilibrio e gioia, di nostro figlio.

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