Troppi capricci fuori casa? Fai così
Vita in famiglia

Troppi capricci fuori casa? Fai così

Se tuo figlio si comporta in modo insopportabile “in pubblico” occorre fare due cose: rispettare di più suoi  i ritmi e bisogni ma tenere ferme le regole

Con l’arrivo del bambino capita che molti genitori comincino a cambiare radicalmente le loro abitudini riducendo al minimo i momenti di “vita sociale” che condividono con i figli più piccoli. Spesso si limitano agli incontri con gli amici in casa o alle riunioni familiari. Il timore è di non saper gestire situazioni “difficili” come capricci o pianti isterici che procurano sempre sconcerto in mamma e papà, a maggior ragione se scoppiano in luoghi pubblici, sotto gli occhi incuriositi dei passanti.

Una scena che si ripete uguale a se stessa

Immaginate una scena tipica che in genere mette gli adulti in grande imbarazzo: al supermercato il bambino vuole quel pacchetto di patatine che il genitore gli nega. Scatta l’urlo lacerante. Mentre tutti i presenti si voltano a guardare con aria di rimprovero, i genitori vorrebbero sprofondare. Si trattengono dall’usare le maniere forti, ma al tempo stesso non vogliono cedere alle richieste del bambino solo per farlo stare buono. I piccoli percepiscono l’indecisione e “ci marciano”. La stessa scena imbarazzante può accadere al ristorante o in altri ambienti esterni in mezzo a estranei. È sbagliato rinunciare a condividere momenti della giornata con i figli: con pochi accorgimenti, invece, è possibile far sì che questi diventino occasioni per rafforzare i legami familiari. Proviamo a dare più fiducia ai nostri bambini che tendiamo troppo spesso a sottovalutare. In realtà, i nostri figli, se ben guidati, collaborano sempre con i genitori.

I consigli da seguire

  • Non temere di dare dei limiti, delle regole che sono come pareti a cui il bambino si appoggia.
  • Fa i capricci in un negozio o al ristorante? Non resta che afferrarlo con decisione e  portarlo fuori. Non importa se urla e sbraita, deve sentire che certi comportamenti non sono ammessi.
  • Non alimentare il suo capriccio, ma distrarre la sua attenzione.
  • Ignorare il capriccio, ma non il bambino: fargli sempre sapere che ci siamo e che lo orientiamo in una direzione o in un’altra.
  • Intervenire subito per fermare urla e strepiti con uno stop fermo, un bel no, senza proroghe o ripensamenti. La sgridata con successiva perdita di un privilegio gli fa capire che le sue azioni hanno delle conseguenze negative.
  • Dopo la punizione, non tornare sui propri passi, altrimenti il bambino resta spiazzato.
  • Essere chiari e fermi su alcune regole e più flessibili su altre, meno importanti.
  • Rispettare le esigenze e i ritmi della sua età e il diritto all’errore.

 
Gli errori da evitare

  • Soffermarsi troppo sul fare, sul risultato più che sullo stare insieme.
  • Osservare il bambino con il filtro dei propri desideri e non così com’è.
  • Dare troppa importanza ai suoi capricci.
  • Cedere alle sue richieste per sfinimento.
  • Minacciare punizioni impossibili.
  • Usare parole offensive che svalutano.
  • Reprimere l’espressione di sentimenti e bisogni.
  • Mostrarsi rigidi o troppo permissivi.
  • Pretendere che i bambini si adeguino ai tempi e ai ritmi degli adulti (3 ore seduti al ristorante).
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