Stipsi nei più piccoli: che fare?
Salute

Stipsi nei più piccoli: che fare?

Non serve allarmarsi, ma sapere che l’intestino non reagisce solo a virus, batteri e cibi adulterati, ma anche alle emozioni più intense...

L’intestino è un organo complesso che assorbe i principi nutritivi presenti nel cibo digerito dallo stomaco espellendo poi le scorie. È molto selettivo e sensibile alle sostanze con cui viene in contatto e, analogamente, risulta reattivo verso un nutrimento più sottile, quello costituito dalle emozioni e dagli istinti. Anche per questo si parla dell’intestino come di un “secondo cervello”. Fisiologicamente, è stata evidenziata una stretta comunicazione tra i due organi, tramite mediatori chimici, i neuropeptidi, attivi su entrambi. Una motilità alterata è un processo naturale di cui non bisogna preoccuparsi, a meno che i sintomi non siano allarmanti. D’altronde, si verifica anche negli adulti: basti pensare alla pancia in subbuglio prima di un’interrogazione scolastica o di un colloquio di lavoro.

Il rischio del circolo vizioso
La stipsi funzionale si verifica nel 95% dei casi, quando l’evacuazione è dolorosa e inibisce nel bambino lo stimolo ad andare in bagno, instaurando un circolo vizioso: il bimbo cercherà di controllare lo stimolo contraendo i muscoli o incrociando le gambe, atteggiamenti che rendono le feci ancora più dure, in seguito al riassorbimento di acqua, e l’espulsione più dolorosa. Inoltre, trattenere inibisce la sensibilità allo stimolo e l’accumulo di feci rallenta lo svuotamento gastrico, diminuendo l’appetito e causando crampi addominali. Nell’altro 5% dei casi, si parla di stipsi organica che è causata da altre condizioni come la celiachia, l’allergia alle proteine del latte vaccino, o a un ritmo alterato della tiroide.

Le possibili cause 

- Svezzamento: l’introduzione di cibi solidi nella dieta dei più piccoli determina feci più formate e più dure, la cui espulsione può provocare dolore. 

- Eccesso di impegni - Tra scuola, sport e gioco, il bambino è sempre in tensione tanto da non trovare, quasi, il tempo per andare in bagno “in tranquillità”…

- Viaggi - In queste occasioni il piccolo non riesce a rilassarsi in un ambiente nuovo e sconosciuto. 

- Educazione al vasino troppo rigida o precoce, ovvero entro i 2 anni.

Cosa fare: i passi fondamentali

Prevenzione
È importante evitare il riaccumulo adottando una dieta adatta, ricca di fibre e cereali integrali, e svolgere una regolare attività fisica. Dopo i 3 anni, può essere d’aiuto il “toilet training” che consiste nello stimolare il bambino ad andare regolarmente in bagno, farlo rimanere lì almeno 10 minuti, seduto comodamente e con i piedi appoggiati a terra per favorire l’espulsione.

Informazione
In caso di stipsi funzionale è importante educare il piccolo, spiegandogli cosa gli succede.

Trattamento
I rimedi naturali qui proposti hanno la caratteristica di essere meno invasivi, non causando né mal di pancia né assuefazione. In ogni caso, prima dell'assunzione, è sempre buona norma consultare il pediatroa. I più indicati sono:

- Per stimolare: Alumina 5 CH, 3 granuli per due volte al dì e Calcarea acetica 1 DH per una o due volte al dì. Sciogliere i granuli in poca acqua;

- in fase acuta: quando il bambino non si libera da più di tre giorni, è utile l’estratto di fico che stimola la peristalsi: da assumere in macerato glicerico, 30 gocce al dì, diluite in un bicchiere di acqua. Abbinare un infuso di fiori di pesco, dolcificato con miele. Si prepara con 60 g di fiori per ogni litro di acqua, tenendolo in infusione per 10 minuti;

- in caso di cambio di ambiente o abitudini: Platina 5 CH, 5 granuli da prendere per due volte al giorno, fino al miglioramento dei sintomi;

- Se la stipsi è occasionale: semi di psillio e semi di lino da mangiare da soli o aggiunti a yogurt e insalate. Si possono anche mettere a bagno in un bicchiere d’acqua per tutta la notte, per berne solo il liquido la mattina successiva. Le dosi quotidiane consigliate: per i bambini di 6-12 anni 2,5 g di semi di lino e 5-15 g di semi di psillio.

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