Lo svezzamento che salva salute e peso forma
Crescita e sviluppo

Lo svezzamento che salva salute e peso forma

La fase di passaggio dalla dieta lattea ai cibi solidi influenza il peso che i nostri figli avranno negli anni successivi: ecco una guida per non sbagliare

Dal punto di vista nutrizionale, lo svezzamento consiste nel passaggio da un’alimentazione a base di solo latte a una costituita anche da cibi solidi. È questa la fase in cui fanno la loro comparsa cibi come gli omogeneizzati di frutta o qualche centrifugato di verdure, fino ad arrivare alle proteine animali e ai cereali. Lo svezzamento, fra l’altro, offre ai genitori l’opportunità importantissima di cominciare a impostare una vera e propria educazione alimentare, preferendo quei cibi naturali buoni da mangiare, leggeri da digerire e utili per tenere attivo il metabolismo.

Quando è meglio cominciare
L’OMS consiglia di iniziare lo svezzamento a partire dal 6° mese, ma già a cinque mesi i bambini sono incuriositi da alimenti diversi dal latte. In ogni caso il “momento giusto” è quando il piccolo vi guarda e prova a imitarvi quando mangiate qualcosa: con molta probabilità vi sta dicendo che è pronto per i primi assaggini. Quindi, osservate vostro figlio e saprete quando è ora di svezzarlo.

Come preparare le prime pappe
Nei primi giorni di svezzamento si inizia con 180 g di brodo vegetale (carote e zucchine) in cui diluire 2-3 cucchiai di cereali senza glutine (crema di riso, crema di mais e tapioca, quinoa, amaranto e miglio). La pappa così ottenuta si condisce con un cucchiaino di olio extravergine di oliva. Dopo qualche giorno si può aggiungere un cucchiaio di formaggio grattugiato e gradualmente sino a 2 cucchiai di passato di carote e zucchine. Successivamente, introducete nuove verdure: una nuova ogni 3 giorni per un massimo totale di 5-6 verdure. Niente spinaci, legumi, pomodori: vanno bene zucca, finocchi, erbette, lattuga. Ed eccoci al liofilizzato di carne bianca: prima un cucchiaino e poi fino a 3-4. Le carni possono essere  tacchino, coniglio, agnello e pollo. Dopo una settimana, si può introdurre la pappa anche a cena. Basta sostituire la carne con ricotta, caprino, sino a 2 cucchiai di yogurt biologico e tofu.

Farine cereali: meglio scegliere quelli integrali
Evitiamo di usare farine e cereali troppo raffinati, come il frumento, il mais e il riso brillato, ma privilegiamo avena, orzo, miglio, kamut, grano saraceno, farro. Questi cereali, a partire dal primo anno di età, potranno essere disciolti sotto forma di farina anche crudi nel latte. Alcuni, come kamut e miglio, sono ricostituenti e migliorano la memoria.

Proteine? Si a carni bianche e formaggi magri
Quando cominciamo a introdurre le carni, è meglio preferire quelle bianche come pollo, tacchino e coniglio. I formaggi dovranno essere scelti tra la ricotta vaccina, di pecora e di capra, i fiocchi di latte magro. Quanto alle uova, l’ideale è darne non più di uno alla settimana alla coque, ricordando che l’albume è la parte più allergizzante.

Largo al pesce, apporta Omega 3 e fosforo
Il pesce è una fonte di proteine, fosforo e Omega 3 saporita e leggera da digerire: a partire dai 6 mesi si può somministrare sotto forma di omogeneizzato. Questo perché il sistema nervoso dei bimbi a questa età è sollecitato da mille stimoli e gli Omega 3 danno al cervello il “carburante” affinché le fibre nervose crescano armonicamente.

Lasciamolo pasticciare nel piatto
Soprattutto all’inizio dello svezzamento, è importante che il bambino si accosti al cibo in totale libertà, affrontandolo come se fosse un gioco o una scoperta. Alcuni studi scientifici recenti hanno dimostrato che se i genitori lasciano che i bambini mangino da soli pasticciando un po’ con il cibo, senza paura di sporcarsi, i piccoli imparano a gustare meglio quello che hanno nel piatto e si saziano prima.

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