Quando nel buio vedono mostri
Crescita e sviluppo

Quando nel buio vedono mostri

Questa paura nasce dal timore del distacco dalla mamma e può coincidere con la  scuola materna e con una piccola ansia di abbandono che presto verrà superata

Cinzia è una graziosa bambina di cinque anni, la sua mamma ci racconta che da qualche mese la piccola ha un vero e proprio terrore del buio. Quando è il momento di andare a letto comincia ad agitarsi, si rifiuta di infilarsi nel suo lettino da sola e vuole che mamma o papà le stiano vicino. Non solo, quando arriva il buio, si rifiuta di andare nelle stanze della casa in cui non c’è nessuno, di recarsi in bagno da sola, teme che ci sia qualcuno che possa farle del male, un ladro, un mostro o qualcosa creato dalla sua fantasia. Cinzia teme che nel cuore della notte i pupazzi della sua camera si animino e diventino spaventosi, al punto che anche un semplice cappotto appeso può diventare il temibile “uomo nero”.

 

Troppe novità improvvise

La mamma non riesce a spiegarsi queste paure improvvise della figlia, in famiglia c’è un’atmosfera serena e la bambina è molto coccolata; Cinzia è sempre stata una bambina tranquilla che non ha mai dato problemi particolari. La mamma ci racconta che l’unica novità nella vita di Agata è stato l’inizio dell’asilo (qualche mese fa), dato che lei ha ripreso a lavorare. La bambina è andata alla scuola materna tardi proprio perché fino a quel momento lei si poteva occupare a tempo pieno della bambina. Dopo l’asilo, la va a prendere la nonna, dalla quale rimane fino a sera, quando mamma o papà la vanno a prendere. Cinzia è una bambina gioiosa e che va all’asilo senza fare capricci.

Si sente un po’sola e teme l’abbandono

La paura del buio di Cinzia compare proprio quando inizia ad andare all’asilo. Abituata ad avere tutto il giorno la mamma vicina ora sente un vuoto. Dopo l’asilo va dalla nonna, che le è molto affezionata, ma non è la stessa cosa. Il “distacco” dalla mamma – inevitabilmente poco graduale -  fa scattare in lei la paura del buio, legata al timore dell’abbandono, tipica dei bambini piccoli, che può accentuarsi in casi come questo. Anche l’ingresso all’asilo, che apparentemente non crea nella bambina alcun problema, contribuisce a preoccupare la piccola, proprio perché è un contesto nuovo. Anche noi adulti sappiamo bene che sono le esperienze poco conosciute quelle che ci suscitano più paura, poiché sfuggono al nostro controllo. Quindi proprio nel momento in cui la bambina avrebbe avuto più bisogno di rassicurazioni perché si sta affacciando a questo “mondo nuovo”, avviene il distacco dalla mamma. Ecco allora che, attraverso la paura del buio, Cinzia esprime il suo senso di insicurezza.

Il suggerimento: a piccoli passi verso l’indipendenza

La separazione dai genitori fa parte della crescita di ogni bambino, ma deve avvenire a piccoli passi. È fondamentale, come dice John Bowlby, grande studioso di etologia, che il bambino abbia alle spalle una “base sicura”, ovvero possieda un’immagine interna rassicurante di mamma e papà. Per questo è utile, prima che si stacchi dai genitori, ricordarle di portare sempre con sé nella mente una mamma e un papà che la proteggono e che le sono vicini. Un altro consiglio utile è di darle un oggetto da custodire fino a quando non ritorna a casa, che le ricordi il calore e l’affetto dei suoi cari, come l’orsetto con cui dorme abitualmente o un fazzoletto con il profumo della mamma. La sera è necessario accompagnare la bambina dovunque lei voglia e anche nel momento della nanna rimboccarle le coperte e stare con lei. Anche in questo caso un’ottima soluzione consiste nel darle un oggetto da portare a letto, questa volta dai “poteri magici” come un fermaglio per capelli o una borsetta.  Queste immagini fiabesche sono ottime alleate per affrontare i “mostri” che fanno paura.

TAG
BAMBINI
BAMBINO
Iscriviti alla newsletter RIZA e ricevi notizie e suggerimenti per prenderti cura di te!
Test della settimana
Test della settimana
Quanto sei ansioso?