Cappuccetto rosso e la fatica di crescere
Crescita e sviluppo

Cappuccetto rosso e la fatica di crescere

Questa fiaba classica, che tutti abbiamo conosciuto nell’infanzia, nasconde una chiave di lettura differente da quella morale e molto profonda…

Esistono numerose versioni della fiaba di Cappuccetto Rosso. Le più famose sono quella di Perrault, che non ha un lieto fine, e quella dei fratelli Grimm in cui Cappuccetto e la nonna vengono salvate da un taglialegna/cacciatore. In generale, la fiaba ci presenta il tema dei pericoli cui ci si può trovare di fronte nella vita - il lupo - e di come superarli.

Dire “Attenti al lupo!” non è sufficiente

Apparentemente quella di ammonimento sembra una delle funzioni più evidenti della fiaba. Già lo stesso Perrault inserì alla fine della fiaba una chiara spiegazione in chiave moralistica: cari bambini, non date retta agli sconosciuti, le persone più pericolose sono quelle più seducenti, servizievoli e gentili. Questa però è la stessa raccomandazione che la madre fece a Cappuccetto: guardati bene dal lupo! La fiaba insegna chiaramente che il semplice ammonimento non serve: Cappuccetto non ascolta la mamma e si intrattiene con il lupo.

Il lupo e il taglialegna: due stati dell’anima

Rispetto alla versione di Perrault, in quella dei fratelli Grimm appare più evidente che l’incontro ravvicinato con il lupo è fondamentale per acquisire una nuova coscienza di sé. Il lupo non va inteso come una realtà concreta esterna, ma come una forza sempre presente all’interno del bambino e in ciascuno di noi. Il pericolo principale è quello di identificarlo come cattivo, come fa la madre, o di non riconoscerlo. Né la nonna né Cappuccetto lo riconoscono e ne vengono imprigionate, ma non uccise. Il bambino può però scoprire la presenza di una seconda forza, l’eroe boscaiolo, che non ha tanto la funzione di sopprimere quella distruttiva - il boscaiolo non uccide il lupo - quanto di liberare l’anima imprigionata. Il lupo ci sarà ancora e sempre: ciò che è cambiato è la capacità di Cappuccetto di riconoscerlo. Anzi, alla fine il lupo è stato necessario per partorire questa nuova capacità. Tutto ciò insegna al bambino e al genitore che all’interno di noi non esistono forze di per sé buone e cattive, ma solo forze che innanzitutto vogliono essere riconosciute.

Quando e a chi va raccontata

  • Ai bambini di entrambi i sessi: fino a 6-8 anni circa quella dei Grimm, dopo gli 8 anni quella di Perrault.
  • Quando i bambini iniziano a muoversi da soli nel mondo (vanno da soli a scuola, al parco giochi, all’oratorio ecc.).
  • A bambini che tendono a distrarsi molto.
  • A bambini che raccontano o manifestano parti nuove di sé e che ancora non comprendono.

Due versioni di un racconto che ha toccato tutti

Versione di Perrault

Una bambina molto graziosa era chiamata Cappuccetto Rosso per via della mantellina che le aveva confezionato la nonna. Un giorno la mamma diede alla bambina un cesto con del cibo da portare alla nonna, che abitava nel bosco e si era ammalata, raccomandandole di stare attenta al lupo. Cappuccetto allora si incamminò e a un tratto le si presentò il lupo. Questi l’avrebbe mangiata in un solo boccone, ma si dovette trattenere per la presenza di alcuni taglialegna. Le chiese quindi dove stesse andando. Lei glielo spiegò e lui, salutandola, la invitò a godere del bel paesaggio. Cappuccetto allora cominciò a raccogliere fiori e tardò ad arrivare alla casa della nonna, che nel frattempo il lupo aveva mangiato in un boccone. Quando Cappuccetto entrò nella casa andò nella camera della nonna e la trovò a letto, ma con un’aria strana. Le orecchie, gli occhi, le mani erano molto più grandi del solito, ma per ciascuna sua osservazione, la bambina si sentì dare una spiegazione, finché, arrivata a commentare la bocca, fu divorata in un sol boccone dal lupo, travestito da nonna.

 Versione dei fratelli Grimm(ovvero, il lieto fine...)

Dopo questi eventi, un boscaiolo entrò a trovare la nonna, ma appena vide il lupo coricato capì cosa aveva fatto. Allora tagliò con le forbici la pancia dell’animale addormentato, da dove uscirono, vive, la nonna e la nipotina.Questa poi volle riempire la pancia della bestia con grossi sassi, tanto che il lupo morì e i tre festeggiarono. Tempo dopo, quando un altro lupo cercò di fuorviare Cappuccetto che andava dalla nonna, lei non gli diede retta e insieme agli altri gli tese un tranello che gli fu fatale. E la bambina tornò a casa allegra e incolume.

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