Lo svezzamento, momento in cui dal latte materno si passa ai primi cibi solidi è fondamentale. Abituarli subito ai sapori giusti fa crescere sani e forti i nostri bambini
Lo svezzamento: prima tappa di una sana educazione alimentare
Buona parte delle abitudini alimentari delle persone si formano nel momento dello svezzamento. Se osserviamo attentamente un bambino nella richiesta dei cibi o nella loro scelta, vediamo che ha ben chiaro ciò che ama e ciò che non ama e, con buona probabilità sarà così per tutta la vita. Ma la gran parte delle cattive abitudini non nasce spontanea; viene indotta dall'educazione. Finché la mamma fornisce il latte materno (o comunque finché il bambino si alimenta solo con il latte) ogni fabbisogno viene soddisfatto. A partire dalla fine del quinto mese di vita però devono fare la loro comparsa nuovi cibi, come gli omogeneizzati di frutta o qualche centrifugato di verdure, fino ad arrivare alle proteine animali e ai cereali; ha inizio lo svezzamento.
Le regole base di uno svezzamento corretto
I cibi che diamo ai bambini durante lo svezzamento devono essere poco raffinati e poco manipolati industrialmente. Inoltre vanno conservati il meno possibile, mai ricotti o riciclati ma sempre freschi. Le vitamine, infatti, sono molto utili al bambino durante lo svezzamento per rinforzare le difese immunitarie, ma si alterano in fretta.
Occorre poi proporre una buona varietà di cibi per evitare che un alimento introdotto giornalmente durante lo svezzamento possa trasformarsi in un'intolleranza.
È bene poi che i cibi siano privi di grassi saturi e cioè non derivati dalle carni rosse o dai formaggi stagionati, e siano ricchi di omega 3 (contenuto specialmente nel pesce) per facilitare la buona funzione delle cellule nervose, del cervello e dell'ormone insulina.
Lo svezzamento ideale: le prime settimane
Ecco un esempio delle prime cinque settimane di svezzamento con una proposta di cibi da introdurre come integrazione del latte materno.