I chili di troppo non sono una zavorra ma il “luogo” dove si manifesta l’unicità: smetti di lottare per dimagrire e cambia atteggiamento, il corpo risponderà…
Giulia, una lettrice di Dimagrire ci scrive: “Sin da piccola sono sempre stata in leggero sovrappeso. A 14 anni ho iniziato la mia prima dieta, perché gli altri mi prendevano in giro. Persi molto peso e tutti erano preoccupati del fatto che avessi problemi di anoressia. Successivamente ho ripreso i miei chili “con gli interessi”! Adesso ho 33 anni, lavoro all’estero, faccio una vita in apparenza appagante, ma il mio peso non mi rende felice. Ho fatto diverse diete, intensificato l’attività fisica ma la fame nervosa mi distrugge, anche quando sembra accantonata, torna sempre. Adesso dovrei perdere 4 kg ma la mia ciccia non risponde ai miei propositi. Che cosa posso fare?».
Anche se tutte le situazioni esteriori della vita sembrano andare alla perfezione, in genere le scoperte più interessanti su noi stessi si possono fare solo partendo da “ciò che non va”, da quei lati di noi che non accettiamo. Hai una vita appagante ma il tuo peso ti rende infelice e i chili di troppo restano il tuo cruccio costante? Allora proprio lì, in quegli strati di grasso che non accetti, si può nascondere e materializzare quella che Carl Gustav Jung, il grande psicoanalista svizzero, chiamava l’Ombra, ossia l’insieme dei lati oscuri, inconsci della psiche che spesso temiamo e nascondiamo.
Giulia sembra aver dato troppo peso al giudizio esterno, ne è stata condizionata al punto da fare scelte drastiche, esagerate rispetto alle sue reali necessità, per poter essere accettata dagli altri. Quando ciò accade, spesso ne consegue una netta svalutazione del mondo interiore: fare e apparire diventano più importanti che ascoltare il proprio “essere”. Se il mondo interiore viene svalutato, diventa come un indomabile tiranno che assai frequentemente si manifesta sotto forma di sintomi psicosomatici, ad esempio la fame nervosa. Ogni sintomo ricorrente non è mai casuale: se la fame nervosa “torna sempre” non è per “distruggere” te come persona ma per renderti consapevole della necessità di abbandonare quei i modelli esterni che per vari motivi hai fatto tuoi e che continuano a condizionarti. Insomma, vuol farti riscoprire la tua autenticità.
La fame nervosa che “ti distrugge” in realtà ti sta riportando all’essenzialità, a te stessa, con i “tuoi” chili, con il “tuo” peso: consciamente non lo vuoi accettare, ma il tuo inconscio lo sa perfettamente (“Ho ripreso i miei chili”). Puoi metterti in testa tutto quello che vuoi, ma alla fine dei conti, devi dare retta a lei, cioè al tuo inconscio. Tanto vale smetterla di dirti cosa dovresti fare e quanti chili dovresti perdere. Per prima cosa, devi accettare di essere ciò che sei, indipendentemente dal tuo peso.
Dialogare con i propri lati in “ombra”, le parti di noi che non accettiamo, è fondamentale. Nell’antichità l’ombra era considerata una manifestazione dell’anima. In medicina, metodi come le vaccinazioni o l’omeopatia si basano proprio sul contatto con l’agente patogeno o con il “veleno” allo scopo di proteggere l’organismo. Anche in psicoterapia le tecniche immaginative sono finalizzate proprio a dialogare con quella parte del corpo che non ci va e che, una volta rappresentata attraverso immagini simboliche, permette di sviluppare un rapporto più costruttivo con i propri lati apparentemente distruttivi, come la fame nervosa.
