I segreti di una comunicazione felice
Crescita e sviluppo

I segreti di una comunicazione felice

Ogni volta che parliamo con un figlio, anche se di pochi mesi, gli comunichiamo quello che pensiamo di lui: per questo le parole che usiamo sono fondamentali

I piccoli capiscono...fin da subito

Molti studi dimostrano che i bambini sono dotati di competenze comunicative sin dalla nascita. L'idea che i piccolissimi "non capiscano" e quindi sia inutile dire loro delle frasi di senso compiuto non solo è da dimenticare, ma da ribaltare. Anche alla luce delle ricerche che evidenziano come alcune forme di ritardo del linguaggio possano essere dovute a una scarsa attitudine dei genitori a parlare correttamente con i figli quando sono molto piccoli.

L'amore stimola il linguaggio

Il linguaggio si sviluppa nel bambino grazie a una costante comunicazione affettuosa dove la parola, oltre ad affermarsi come un simbolo che sta al posto di un oggetto (il significato primo del linguaggio), in seconda battuta è conferma e riconoscimento dei suoi sentimenti e del suo esistere. Ogni comunicazione ha sempre un contenuto (il messaggio) e una definizione che il genitore dà del proprio bambino, in quanto esprime quanto il genitore lo stima, lo rispetta, lo considera.

Dar voce a bisogni e stati d'animo

Un neonato piange, la mamma accorre e gli dice: "Hai fame? Ora ti do il latte che ti piace tanto!" È la frase migliore, consente al bambino di divenire consapevole dei propri bisogni e stati d'animo. È come se il genitore "pensasse" i pensieri del bambino aiutandolo, a mano a mano, a dare strumenti in più alla sua mente. Accompagnate sempre i gesti di cura con parole che offrono significati ai malesseri, alle emozioni prorompenti: darete così strumenti di conforto.

Sostenere e confortare, sempre!

Maria di 14 mesi giocherella con il telecomando, la mamma glielo sfila e lo nasconde. Poi comincia a piangere, la mamma tenta di distrarla con i giochi, la piccola si consola per un istante poi riprende a piangere. Specialmente quando è necessario impedire qualcosa a un bambino, è importante accompagnare il gesto con la frase adeguata. Eccola: "L'ho messo qui, non posso dartelo, si può rompere, lo so che ti piaceva tanto!" Così la mamma la affianca nel suo dispiacere.

Raccontare quel che succede

"Ora la mamma va a lavorare e viene a prenderti alle 4, al nido." Anche se potrà piangere al momento, in realtà lo state rassicurando. Non fate l'errore di sparire mentre è distratto, i bambini hanno costantemente bisogno di avere attorno a sé un ambiente prevedibile e affidabile. Non pensate che sia un'informazione superflua perché il bambino a quell'età non ha il senso del tempo: è vero che non capisce "quando" saranno le 4, ma sente di avere un appuntamento con la mamma, che tornerà. 

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