Chi soffre di ipertensione ha bisogno spesso di stimoli nuovi e di piaceri: dare spazio alla fantasia e alle emozioni riduce l'ipertensione.
Sono due gli abiti esistenziali che portano dritti all'ipertensione: soffocare le emozioni e volersi sempre sobbarcare doveri e responsabilità. Per proteggersi da tensioni e stress che mettono a repentaglio il nostro sistema cardiovascolare producendo ipertensione, è quindi necessario rompere gli "argini" che ci imponiamo quotidianamente e che "restringono" il fluire della vita: le azioni sistematiche, il modo di pensare "a copione fisso" che mette in secondo piano le emozioni. Far battere il cuore vuol dire salvarlo, in primis dall'ipertensione.
Se è vero infatti che per ridurre l'ipertensione occorre modificare il proprio stile di vita (ad esempio l'alimentazione), è anche vero che chi soffre di ipertensione ha bisogno di rinunciare all'ordine e alla disciplina a tutti i costi per concedersi un pizzico di sana follia, che consenta al sangue di pulsare e di nutrire il cervello con il combustibile di cui più necessita: stimoli nuovi, piacere, relax, apertura verso nuovi incontri e nuove esperienze. Se ci alleniamo a concedere al cervello "l'ora d'aria" verrà più facile allentare la gabbia in cui lo teniamo e lasciare che insieme al sangue scorrano le "emozioni salva-vita", fondamentali contro l'ipertensione.
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A incrostare le arterie non è dunque solo il colesterolo, ci sono scorie invisibili che giorno dopo giorno si depositano dentro di te predisponendoci all'ipertensione.
Quali veleni intorpidiscono il cervello generando ipertensione? Le abitudini che diventano automatismi, i modi di pensare da non mettere in discussione, la diffidenza verso il nuovo... Per eliminarli, occorre riconoscerli. Prova così: ogni giorno fai caso ai tuoi comportamenti rigidi, segnandoli, se ti aiuta, su un taccuino. Dopo averne preso coscienza prova a fare a meno, ad esempio, di una frase ricorrente, oppure a modificare il percorso per andare al lavoro o la sequenza dei gesti che compi appena rientri a casa... Così si impara a diventare più flessibili e ci si aiuta contro l'ipertensione.
In famiglia come al lavoro, ma persino nel tempo libero, il ruolo di chi soffre di ipertensione "deve" essere sempre attivo. Così evita di abbassare le difese, di lasciarsi andare e di farsi sorprendere dalle emozioni. La dimensione del fare è dunque una difesa dalla passività intesa come assenza di controllo. Ecco perché il consiglio è quello di giocare appena puoi a fare lo spettatore, ossia di assumere una posizione di passiva ricettività. Prova a osservare con curiosità senza intervenire, ma soprattutto senza assumere il ruolo di giudice o supervisore. Ti aiuterà a rilassarti e a scoprire le cose che di solito non riesci a percepire. Con positive ricadute sull'ipertensione.
Il temperamento di chi soffre di ipertensione sarebbe portato alle emozioni forti, ma la paura di ritrovarsi in un vortice inarrestabile raggela anche il più caldo dei moti. È allora che la pressione rischia di raggiungere forti picchi. Perché rinunciare alla sessualità che è un carburante oltre che un'ottima prevenzione contro l'ipertensione? Fare l'amore però non si limita al coito: l'eros che fa bene ha in sé forza ed energia ma anche la tenerezza, le fantasie e richiede tempo e vera disponibilità a entrare in relazione con l'altro.
No dunque ai rapporti frettolosi e meccanici senza reale coinvolgimento, sì invece al corteggiamento, ai preliminari, al gioco e alle novità. Lasciarsi andare alla fantasia erotica è il miglior farmaco per l'ipertensione oltre che un'iniezione di energia per la coppia.
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