Sei sempre malato? Scopri come prenderti cura di te stesso
Psicosomatica

Sei sempre malato? Scopri come prenderti cura di te stesso

Cefalea, gastrite, psoriasi, influenza, sono disturbi piccoli, ma se arrivano in sequenza fanno male: quando il corpo non ci dà tregua, un messaggio c’è sempre…

Sono sempre malato: quando i dolori non passano mai

Alcune persone sono sempre malate e non hanno mai tregua: i sintomi fisici li attanagliano, susseguendosi l’uno dopo l’altro, fino a metter davvero a dura prova il loro equilibrio psichico. Parliamo di quei periodi, a volte anche molto lunghi, nei quali il corpo non è mai privo di dolori, disturbi o fastidi. Tutto inizia un giorno, quando un sintomo che ha recato una certa sofferenza sta finalmente per guarire. Non si aspettava altro quand’ecco che, svanito quel problema, ne insorge subito un altro, che si instaura con tenacia e che richiede un nuovo impegno di visite, di esami e di cure. Passa qualche giorno o settimana e anche questo problema sta per tramontare, finalmente si potrebbe riprendere fiato ed ecco, beffardo, comparire un nuovo sintomo…

Se sei sempre malata, non c’entra la sfortuna

C’è chi passa ad esempio da un’insistente colite a una dolorosa cefalea, e da qui approda a un bruciore gastrico, seguita a sua volta da un indomabile prurito, per poi magari ritornare alla colite, in un circolo vizioso estenuante. Un tunnel fatto di farmaci e di medici, di speranze e frustrazioni. A volte, per l’esasperazione, si diventa irrazionali e si comincia a pensarle tutte, perfino al malocchio. Ma la verità è un’altra ed è bene conoscerla: il corpo non ci lascia in pace perché vuole comunicarci qualcosa di molto importante. Che cosa? Basta vedere che cosa ci obbliga a fare: ci costringe a occuparci continuamente di noi stessi. Questo è dunque il messaggio, che viene simbolicamente espresso dalla presenza di sintomi: c’è qualcosa di fondamentale, nella vita di tutti i giorni, che non siamo vivendo oppure che non fa assolutamente per noi, e noi dobbiamo risolvere questa situazione in modo che la vita stessa possa riprendere fluire. Letto in questo modo, il tunnel in cui siamo entrati non è più una specie di sofferto vicolo cieco, ma diventa un passaggio di trasformazione e di messa a punto essenziale, senza il quale probabilmente non ci saremmo accorti di quel che non andava.

Gli Atteggiamenti sbagliati

  • Provare tante terapie senza seguirne realmente nessuna
  • Sentirsi una vittima del destino o un colpevole che deve scontare qualcosa.
  • Rinunciare sempre di più a ciò che piace.
  • Parlare solo dei sintomi, delle cure, dei medici.

La guida pratica

1. Fai un gesto di rottura

Quando si è “nel tunnel” dei disturbi che si susseguono, ci si impegna al massimo per uscirne ma si finisce, in molti casi, per entrare in un automatismo sempre uguale, fatto sempre delle stesse frustranti sensazioni. È allora necessario un gesto simbolico di rottura dell’automatismo, ad esempio un piccolo viaggio o un’azione insolita. Molto utile è smettere di parlare dei sintomi e di lamentarsi.

2. Spazio alle passioni

In queste situazioni snervanti non bisogna aspettare che il campo sia libero da sintomi per fare le cosa come vogliamo. Al contrario è fondamentale “occupare il campo”; che pure contiene il sintomo, con azioni sentite e nuovi propositi, in modo da contrastarlo con la forza dell’entusiasmo e togliergli spazio ed energie per manifestarsi. No alla passività e all’attesa.

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