Amore idealizzato: sarà davvero il principe azzurro?
Coppia e amore

Amore idealizzato: sarà davvero il principe azzurro?

Quando ci innamoriamo, a volte rischiamo di idealizzare il partner, confondendo quello che vorremmo che fosse per quello che realmente è: apri gli occhi prima che sia tardi!

Ci scrive Benedetta, una giovane lettrice di Riza Psicosomatica: “Vivo una situazione psicologicamente molto complicata. Sono una ragazza di 21 anni, a cui non manca nulla: all’Università sono brava, ho una famiglia che mi ama, amici stupendi. Il problema è uno e uno solo: amo un ragazzo da anni. Quando lo conobbi avevo 16 anni, lui veniva da un paese lontano ed era appena arrivato in Italia. Ci siamo conosciuti al mare e ci siamo piaciuti subito. Ci sentivamo tutti i giorni ma, dopo un anno, mio padre, che era sempre stato contrario alla nostra unione, prese provvedimenti e mi impedì di vederlo ancora. Nonostante questo l’ho sempre pensato, tutti i giorni: gli ho scritto poesie, lettere, tutte le canzoni che ascoltavo erano per lui, quando andavo al mare ci guardavamo da lontano. Sono passati quattro anni e ora vado all’Università in una città vicino a dove risiede lui. L’ho cercato e mi ha detto di avere tutto, permesso di soggiorno, lavoro, casa e così ci riproviamo. Ero così felice, ma lui ad un certo punto ha cominciato a distanziarsi, a chiedermi se lo avrei fatto tornare nel suo paese e quando lo avrei sposato. Era sempre più distaccato finché una sera mi ha detto: “Non ti amo più, ma se mi sposi, forse ti riamo”. L’ho lasciato, soffrendo tantissimo. Dopo qualche tempo è tornato dicendomi che gli avevano messo in testa l’idea che io l’avrei tenuto lontano dalla sua terra ma che non può farcela senza di me. Gli ho chiesto allora il permesso di soggiorno come dimostrazione, per essere certa che fosse tornato solo per amore: dopo mie insistenze me lo mostra, permesso scaduto. Non so che fare: da un lato vorrei dimenticarlo, dall’altro vorrei dargli una seconda possibilità…

L’amore che sogniamo non è quello che viviamo

Tutti abbiamo un modello di partner ideale, una persona con quelle caratteristiche che ci fanno perdere la testa, ma l’amore non guarda in faccia a nessuno e così finiamo puntualmente con l’innamorarci di chi non avremmo mai pensato. Quando ciò accade, ci sentiamo invincibili, viviamo di questo amore e spesso finiamo con l’andare contro tutto e tutti, famiglia e amici compresi. Benedetta era solo un’adolescente quando, in una vacanza come tante altre, ha conosciuto questo ragazzo (già un uomo, per la verità...) che le ha fatto perdere la testa e, a distanza di anni, il sentimento è ancora vivo. Lei è convinta di aver trovato l’uomo della sua vita ma i suoi genitori sono contrari e non approvano questo legame, così, a malincuore, Benedetta è costretta ad accantonare questa relazione, nonostante lui rimanga sempre al centro dei suoi pensieri. Questa vicenda ci ricorda la famosa storia tormentata di Romeo e Giulietta, innamorati ma obbligati a stare lontani per via delle due famiglie contrapposte. Ma Benedetta è davvero innamorata o è solo vittima dell’idealizzazione, peraltro ben comprensibile alla sua età?

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Salvaguardati dall’amore idealizzato

La storia di Benedetta è apparentemente simile alla famosa tragedia di Shakespeare, se non fosse per un particolare: mentre i due giovani veronesi si sono amati lottando contro chi li voleva separati, non sembra andare allo stesso modo l’idillio di Benedetta. Nonostante abbiano resistito quattro anni separati prima di ricongiungersi, lui non sembra più quello che lei aveva conosciuto. “Non ti amo più, ma se mi sposi, forse ti riamo” è una frase che di certo non passa inosservata e Benedetta è rimasta spiazzata da questa dichiarazione. Chiedendogli delle dimostrazioni più concrete, la ragazza è rimasta nuovamente delusa e i dubbi sono, comprensibilmente, sempre più forti. Il suo sarà vero amore o dietro c'è altro, la possibilità di sistemarsi in un paese più fortunato?  La voglia di dargli una seconda possibilità fa a pugni con l’idea di chiudere questo rapporto. Una cosa è certa: le relazioni non dovrebbero mai avere finalità nascoste, dovrebbero vivere solo per il sentimento che lega i due amanti. A Benedetta suggeriamo di guardare con consapevolezza le sue sensazioni, senza farsi "incantare" dalle Sirene dell'amore bello e impossibile. In cuor suo sa già cosa fare...

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