L’arrivo del primo figlio è un evento che stravolge il rapporto: continuare a donare energie anche al partner scongiura la crisi e porta ad un nuovo equilibrio
La nascita del primo figlio è un evento importante, che genera - specialmente se molto atteso - intensa gioia ed euforia. All’inizio si tende a concentrarsi soprattutto sugli aspetti organizzativi, informandosi e comprando tutto il necessario; quando poi si avvicina il fatidico momento, però, possono iniziare a emergere ansie e paure. Questo non è un problema: nessuno è mai pronto al 100% e la genitorialità rappresenta un ottimo momento di evoluzione per la coppia, in cui i due partner imparano insieme a ricoprire ruoli diversi e a prendersi nuove responsabilità verso un’altra persona. Ma le difficoltà dopo la nascita del figlio sono dietro l’angolo: il segreto per non crollare è proprio quello di non dimenticarsi mai della coppia.
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Finalmente, dopo mesi di attesa, il bambino arriva, cambiando la vita ai neo genitori: una carica di energia positiva e felicità, ma anche impegno, fatica e nuove responsabilità. Spesso la gravidanza e il parto sono seguiti da veri e propri disturbi psicologici: è molto conosciuta la depressione post partum materna, ma anche nei padri possono emergere sintomi di natura psichica, soprattutto se si è sotto stress per la paura di sbagliare qualcosa o per la mania di perfezionismo. Ecco un elenco delle principali difficoltà a cui possono andare incontro i genitori nei primi mesi di vita del figlio:
Se ci sentiamo investiti da qualcuna delle difficoltà sopraelencate, bando agli allarmismi: queste reazioni non dureranno per sempre, perché ad un certo punto la coppia troverà un nuovo equilibrio nella vita a tre e finalmente anche i partner “nasceranno come genitori”.
Una volta che i partner hanno trovato un nuovo equilibrio per fare insieme i genitori occorre chiudere il cerchio, ritornando a prestare le proprie energie ed attenzioni anche alla coppia. Il “trio” è nato dalla coppia e questo non va mai dimenticato: quella madre e quel padre sono emersi dall’essere compagna e compagno e se si vuole salvaguardare la coppia è bene rendersi conto che il ruolo genitoriale non ha sostituito il ruolo di partner, lo ha solo affiancato. È frequente, soprattutto nelle neo madri, trascurare la femminilità, donando le proprie energie esclusivamente al bambino e spegnendo così l’eros con il compagno. Questo a lungo andare rischia di creare frizioni e rotture col partner, che si sente trascurato dalla diade madre-bambino. Nessuna donna è solo mamma: ricordarlo è la prima clausola di salvaguardia.
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