Sesso: quando arriva il momento di parlarne
Vita in famiglia

Sesso: quando arriva il momento di parlarne

Suggerimenti per una comunicazione efficace con i propri figli.

Un buon dialogo in famiglia è fondamentale

Quando è il momento giusto di parlare di sesso con i figli?

Il momento giusto per parlare di sessualità è quando i figli ci fanno capire di averne necessità. Può trattarsi di una domanda diretta, o di una frase buttata come esca per sondare il terreno. Quale che sia la modalità, per quanto il momento possa sembrare inopportuno, è allora che il genitore deve rispondere. Scantonare per prendere tempo è rischioso: niente di più facile che la domanda non venga più posta e che il ragazzo equivochi la mancata risposta per scarso interesse o inadeguatezza. Meglio non lasciar cadere il discorso, pur riservandosi la possibilità, se il problema merita un approfondimento, di riprenderlo, sempre che il ragazzo si mostri interessato a farlo.

L'errore più frequente è invece decidere da sé quando parlarne. Il genitore lo fa per assolvere a un'incombenza, per evitare brutte sorprese, per sollecitare risposte che mettano a tacere le sue angosce o per proporsi come interlocutore privilegiato a domande che il figlio potrebbe porre in futuro. Anticipare i tempi espone il genitore, tuttavia,  da un lato al rischio di cadere in discorsi accademici o banali, che indurranno il figlio, qualora avesse un reale problema, a cercare altrove le risposte che cerca, dall'altro a interferire con l'esplorazione del mondo nuovo in cui l'adolescente desidera addentrarsi da solo per poi confrontarsi con i coetanei.

Sesso. Ecco i suggerimenti per una comunicazione efficace.

  • Dimentica il linguaggio scientifico. Tuo figlio non sta parlando con un medico. Cercare termini dotti è un modo per rendere asettico il contenuto di una comunicazione che, dato l'argomento, non può non mescolare sensazioni fisiche ed emozioni, impossibili da inquadrare con un linguaggio tecnico
     
  • Non fare "l'amicone". Un linguaggio di allusioni e risatine è la scorciatoia per nascondere l'imbarazzo o per creare una complicità che di fatto non c'è. Meglio concedersi qualche incertezza o il lusso di arrossire
     
  • Non sentirti costretto a "confessarti". Se non vuoi rispondere a una domanda che reputi troppo personale, non farlo. I comportamenti sessuali dei genitori non riguardano i figli
     
  • Fatti trovare, ma non invadere. Non credere, dopo che tua figlia ti ha confessato, per esempio, di avere rapporti con il suo ragazzo, che instauri con te un rapporto idilliaco di continue confidenze. Può chiudersi a riccio, come se niente fosse accaduto, per poi aprirsi di nuovo quando meno te lo aspetti. Se è così, va bene. L'importante è che, quando ti cerca, ti trovi
     
  • Distingui i tuoi problemi dai suoi. Essere ancora vergine a vent'anni o avere tendenze omosessuali per tuo figlio può non essere un problema. Ma se invece lo è per te, cerca di riconoscerlo. Forse ti sta solo comunicando che le cose stanno così, non ti sta chiedendo aiuto. Se di aiuto invece hai bisogno tu, non chiederlo a lui: esistono amici fidati o specialisti che ti possono ascoltare
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