Non è vero che dopo tre giorni di febbre, l’antibiotico è d’obbligo: alcune malattie virali durano di più e solo per un’infezione su 10 servono davvero
Gli antibiotici sono farmaci importanti. Prima della loro scoperta molti bambini morivano per malattie che oggi consideriamo quasi banali, come bronchite e otite, e in genere tutte le malattie causate da batteri ormai non fanno più paura grazie a questi farmaci. Guardiamoli con rispetto ma impariamo a conoscerli meglio.
Che cosa sono e a cosa servono
Gli antibiotici sono farmaci che hanno la proprietà di uccidere i batteri (battericidi) o di impedirne la moltiplicazione (batteriostatici) nell’organismo. Ce ne sono di diversi tipi e ognuno agisce su un ventaglio di batteri (spettro di azione) in modo più o meno ampio. La conoscenza dello spettro d’azione consente di scegliere l’antibiotico adatto a combattere quel determinato germe responsabile di quella malattia.
Via i luoghi comuni
“Buttano giù”
Si sente infatti frequentemente dire: “Ho avuto una brutta influenza. Sono stato costretto a prendere gli antibiotici (fra l'altro non servono in caso di influenza) che mi hanno messo a terra”. In realtà, a causare la debolezza è stata la brutta influenza, non certo gli antibiotici.
Vanno accompagnati dai fermenti lattici
Mi verrebbe voglia di dire un no secco a queste integrazioni e tirare avanti. Però spesso le povere mamme sono assillate dagli “esperti di famiglia” con consigli vari: “Deve dargli delle vitamine”, “gli dia i fermenti lattici” ecc. Se vogliamo accontentare gli “esperti di famiglia” diamogli pure quelle cose. Per nulla indispensabili…
Tolgono l’appetito
Dimentichiamo che gli antibiotici vengono somministrati perché il bambino è malato, e quindi è la malattia che toglie l’appetito. A questo proposito è frequente osservare il piacevole stupore delle madri di bambini colpiti da malattie che richiedono lunghi trattamenti con antibiotici, nel vedere che i loro figli, nonostante la somministrazione di queste medicine, hanno buon appetito. Alle volte anche superiore al normale. È evidente che, eliminata con gli antibiotici la reale causa della mancanza di appetito, cioè la malattia, il bambino riprende a stare bene e mangia per recuperare il suo benessere.
Le regole per una corretta assunzione
Farmaco adatto (quale antibiotico usare): lo sceglie il medico in base alla sua esperienza.
Dose giusta (in che quantità): nel bambino ogni antibiotico ha il suo dosaggio in rapporto al peso.
Ritmo di somministrazione giornaliera (quante volte al giorno): è importante rispettare i ritmi di somministrazione. Esistono antibiotici che si devono somministrare ogni 6 / 8 / 12 / 24 ore.
Durata della somministrazione: l’antibiotico deve essere presente nell’organismo per un periodo abbastanza lungo da distruggere i batteri. La sospensione prematura può esporre a ricadute.
Usiamoli solo quando sono necessari
Gli errori più gravi a proposito degli antibiotici sono quelli che si commettono non rispettando le quattro regole fondamentali relative alla scelta, alla dose, al ritmo e alla durata delle somministrazioni. Una critica che viene mossa ai pediatri è quella di prescrivere troppo facilmente gli antibiotici. Questa critica è giusta e l’accettiamo. Alcuni si vogliono cautelare contro eventuali complicanze e quindi, nel dubbio, ricorrono a questi farmaci anche quando non sono necessari. In realtà la maggior parte delle malattie febbrili dell’infanzia sono causate da virus contro i quali gli antibiotici sono del tutto inefficaci.
Tre consigli importanti
1. L’antibiotico deve essere sempre prescritto dal medico pediatra.
2. Non si deve dare al bambino al primo comparire della febbre.
3. Si può pensare di poterlo usare se dopo tre giorni di impiego dei comuni farmaci antipiretici persiste ancora la febbre alta. Questa, tuttavia, non deve essere ritenuta una regola assoluta: alcune infezioni virali, infatti, durano più di tre giorni.