Alt a stipsi e ristagni coi fagiolini
Cibo

Alt a stipsi e ristagni coi fagiolini

Apportano fibre, vitamine e tanto potassio: i fagiolini forniscono un mix di nutrienti che stimolano la diuresi e la peristalsi e liberano il corpo dalle scorie

Col nome di “fagiolini” o “cornetti” si definiscono i baccelli immaturi della pianta dei fagioli. Non possiamo dire che si tratti di veri e propri legumi, piuttosto di vegetali. Hanno un contenuto di acqua elevato, tante fibre e pochissime calorie, quindi sono un ottimo alimento dimagrante, efficace nei cambi di stagione, quando c’è bisogno di depurarsi dalle tossine residue lasciate dalle influenze, dall’inquinamento atmosferico e da quello provocato dal riscaldamento casalingo. Se queste scorie ristagnano nell’organismo, creano uno stato infiammatorio che, oltre ad abbassare le difese, rallenta anche il metabolismo.

Facili da digerire, riducono il colesterolo
I fagiolini, rispetto ai fagioli, sono più facilmente digeribili. Ma sono anche fonte di vitamine e sali minerali: poco più di un etto di fagiolini contiene, fra l’altro, ben 1000 ORAC, un’unità di misura che calcola la capacità dell’organismo di catturare i radicali liberi e di proteggere i tessuti cellulari dal danno ossidativo. La stessa quantità di pomodori ne contiene appena 450. Il potere antiossidante dei fagiolini è dovuto in particolare al loro contenuto di betacarotene e luteina, che sono dei flavonoidi polifenolici, fra i più potenti agenti antiossidanti presenti in natura. Inoltre, i fagiolini sono alimenti sazianti e rinfrescanti che favoriscono la diuresi: la fibra ha un ruolo fondamentale nel processo di depurazione dell’organismo, in quanto protegge la mucosa del colon, abbassa il livello di colesterolo e facilita il transito intestinale, fondamentale nel processo di disintossicazione. Ricchi di sali minerali, in particolare potassio, i fagiolini svolgono un’azione rimineralizzante, prevengono la stitichezza e, grazie al ridotto contenuto di zuccheri, possono essere consumati anche dai diabetici.

Controlla che siano croccanti
I migliori fagiolini sono quelli di prima raccolta, teneri, dal colore brillante, che non hanno il filamento laterale (presente nei fagiolini”vecchi”). All’atto di spezzarli si deve sentire un rumore secco. La cottura migliore è quella al vapore oppure la bollitura ma in poca acqua, in modo tale che non vengano dispersi i principi nutritivi. Se vuoi lessarli, sistemali in una pentola quando l’acqua bolle e lasciali cuocere pochi minuti con il coperchio. La stessa acqua si potrà utilizzare come brodo di cottura per minestroni o zuppe: è ricca di potassio ed è un toccasana se soffri di ritenzione. I fagiolini si conservano in frigorifero avvolti in un sacchetto di carta per 3-4 giorni. Per surgelarli, prima devi sbollentarli.

Ottimi come sugo o piatto unico
Dopo la cottura i fagiolini possono essere conditi con olio d’oliva, succo di limone e, se gradito, con uno spicchio d’aglio affettato finissimo, che disinfetta l’intestino e sgonfia la pancia. Se però non gradisci il sapore dell’aglio, lasciando gli spicchi interi, senza sbucciarli, l’aroma sarà smorzato e non darà problemi di alito. I fagiolini sono gustosi anche stufati: evita però l’olio e sostituiscilo con salsa di pomodoro e basilico. In questo modo ottieni anche un ottimo sugo vegetale per condire la pasta. Con l’aggiunta di pezzetti di prosciutto cotto a dadini e un rametto di rosmarino, i fagiolini diventano un appetitoso piatto unico.

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