Lutto: superare il dolore di una perdita
Tu | fiducia in se stessi

Lutto: superare il dolore di una perdita

Cedere alla sofferenza, allontanare i pensieri, far spazio alle immagini, ai sogni: così il dolore del lutto dura quanto serve, e ripartire è possibile

Marina scrive a Riza Psicosomatica per parlare della perdita che recentemente ha vissuto. “Da circa un mese mio padre è mancato; una brutta malattia se l’è portato via in poco tempo. Inizialmente ha affrontato questa prova con tutta la grinta e la tenacia che in vita l’hanno caratterizzato; amava il suo mestiere, è sempre stato un gran lavoratore lo ha fatto quasi fino all'ultimo. Poi la malattia ha cominciato a degenerare e, nonostante le terapie, se n'è andato lasciandomi impresse immagini di grande sofferenza. Siamo stati molto vicini e nonostante tutto mi chiedo se ho fatto abbastanza per lui. Solo l’ultima settimana è stata all’insegna del silenzio. Adesso che non c'è più io "sento che sta bene", lo sento, lo vedo spesso in sogno e mi parla. Dopo la morte ho sognato persino la sua resurrezione, ma il mio dolore c'è ancora tutto. Mi arrivano sempre le stesse immagini, a volte mi manca l’aria, non riesco ad andare oltre… C’è un modo per accelerare il processodi elaborazione del lutto?”

LEGGI ANCHESaper convivere con un addio

Lutto: che cos’è veramente?

Fra le esperienze che capitano a ogni essere umano, una delle più difficili da affrontare è quella del lutto. Il dizionario di Psicologia curato qualche anno fa da Umberto Galimberti lo definisce come "uno stato psicologico conseguente alla perdita di un oggetto significativo, che ha fatto parte integrante dell’esistenza. La perdita può essere di un oggetto esterno, come la morte di una persona, la separazione geografica, l’abbandono di un luogo, oppure interno, come il chiudersi di una prospettiva, la perdita della propria immagine sociale, un fallimento personale e simili". Possiamo aggiungere un concetto importante: come afferma anche Marina nell'ultima frase della sua e mail, illutto (o meglio la sua elaborazione) è un processoe non un evento.

Con il lutto pulisci l’anima

La parola “lutto” deriva dal latino luctus e significa pianto. Piangere ha una funzione molto precisa per il nostro organismo: è il modo con il quale il cervello prima trasforma in materia (le lacrime) e poi scarica fuori le emozioni dolorose, per evitare che si accumulino nel corpo trasformandosi in pericolose tossine. Quindi il lutto, in qualsiasi forma si presenti, è un processo necessario di pulizia dell'anima e non a caso tutte le culture di ogni tempo l'hanno sempre celebrato attraverso rituali specifici (i nostri funerali ne sono un esempio evidente).

Le fasi del lutto in un processo dinamico

Come avviene precisamente questa pulizia dell’anima attraverso l’esperienza del lutto? Diversi autori e studiosi hanno proposto schemi per analizzare le cosiddette fasi del lutto, elencando le emozioni che le accompagnano. La più famosa è stata proposta alla fine degli anni sessanta del XX secolo dalla psichiatra svizzera Elisabeth Kubler-Ross che, nell'opera "La morte e il morire", ne elenca cinque:

  • Negazione/Rifiuto: la prima reazione è sempre di incredulità di fronte a un evento estremo come la morte: si tratta di una difesa psichica, che passa in poco tempo.
  • Rabbia: il carico di dolore può provocare risentimento verso se stessi o persone vicine o persino verso la stessa persona defunta.
  • Negoziazione: si tenta di reagire trovando spiegazioni razionali all'evento, ad esempio che la persona amata abbia smesso di soffrire.
  • Tristezza: è il momento della resa, dell'accettazione e del dolore intimo.
  • Accettazione: si prende atto di quanto è successo, per poi riconciliarsi con la realtà e ricominciare a vivere.

Lo schema qui proposto evidenzia come il lutto sia un vero e proprio processo, e i processi, per loro natura, sono dinamici. Naturalmente, non tutti vivono ogni fase in questa sequenza: si tratta di un modello universale che va adattato alle singole situazioni. Ogni persona è unica e irripetibile e quindi, anche se possono esserci manifestazioni comuni, ognuno elabora il lutto a modo suo, seguendo inconsciamente ciò che la sua anima lo spinge a fare e a percepire per superare il trauma del distacco.

Il dolore del lutto fa spazio ai simboli

Oltre alla sofferenza, sogni, immagini, sensazioni di presenza fisica del padre, accompagnano Marina in questo periodo difficile: il suo cervello le invia tutto questo perché si compia una trasformazione simbolica. Ciò che prima era esterno (suo padre) deve diventare una figura interna a lei stessa. Il padre biologico in carne e ossa si eclissa per far posto al padre simbolico ed eterno. Ecco il significato profondo del dolore di Marina: è come se il suo corpo stesse spurgando la ferita causata dalla perdita fisica del padre, per fare spazio a qualcosa di nuovo dentro di sé. Il padre simbolico, presente in ognuno di noi, comprende il padre reale e lo trascende. Il sogno della resurrezione fatto da Marina va in questa direzione: la morte dell'uomo, la nascita del simbolo, la vita che riparte.

Non forzare i tempi al dolore

Il forte dolore che sta provando Marina fa parte di un processo "cosmico": appartiene al ciclo Universale della Morte e della rinascita, la depura per farla ripartire, nuova. Non c'è modo di accelerarne artificialmente il corso: ogni tentativo in tal senso produrrebbe solo il prolungamento della sofferenza. Inoltre, la morte del padre è avvenuta da pochissimo; gli specialisti affermano che per un completo superamento di un tipo di dolore simile occorrano mediamente 18 mesi. Il tempo trascorso fino ad ora è davvero poco.

Dal dolore rinascerà la gioia

Arrendendosi al dolore, nei prossimi mesi Marina sentirà rinascere piano piano anche la gioia, e cominceranno a venirle alla mente immagini felici di suo padre, che occuperanno il posto di quelle dolorose che oggi la vengono a trovare. Quando la simbolizzazione di suo padre sarà compiuta, resterà il dolce ricordo della persona amata, e ogni immagine dolorosa andrà sullo sfondo.

APPROFONDISCI
Riza Psicosomatica
Riza Psicosomatica

È il mensile di psicologia che aiuta a occuparsi di sé per vivere bene e migliorare la qualità delle nostre relazioni.

CONSIGLIATO PER TE
La via dell'anima
La via dell'anima

Dall'alchimia alla psicoterapia le sue leggi misteriose ci guidano a ritrovare noi stessi

Iscriviti alla newsletter RIZA e ricevi notizie e suggerimenti per prenderti cura di te!
Test della settimana
Test della settimana
Quanto sei ansioso?