Così la tua vita può ripartire
L'aiuto pratico

Così la tua vita può ripartire

A volte ci si accorge di ripetere le esperienze in modo sempre uguale e che l'esistenza diventa artificiale: è il momento di cambiare passo, così!

Esistono atteggiamenti mentali comunissimi ma non per questo meno deleteri. Proprio il loro essere diffusi esprime tutta la distanza della nostra cultura da una vita naturale. Che si può ritrovare a patto che ci facciamo guidare dall’interiorità. Qui trovate descritti tre errori “tipici” e un suggerimento su come fare per correggere la rotta…

Se aderisci a un modello, diventi superficiale
“Lui non mi vuole sposare. Dice che mi ama ma non mi sposa. Dice che è bello anche così. Ma vuoi mettere un bel matrimonio? No, così io soffro troppo…”
. L’amore vero porta al matrimonio; i figli sono il coronamento di una unione felice; con gli amici bisogna essere buoni e gentili ma senza esporsi troppo; un lavoro sicuro è meglio di uno incerto. Così via: i luoghi comuni, le “verità sulla bocca di tutti” sono centinaia e riguardano ogni campo. Sono quasi sempre certezze banali, vere (a volte…) in superficie, di rado nel profondo. Quando aderisci anche con la tua anima a questa facciata esteriore, non è più possibile distinguerti dagli altri, perdi la tua unicità. Che magari vuole portarti su strade diverse, verso amori originali, verso esperienze inaspettate...

Mantenere in vita qualcosa che non c’è più o che non c’è mai stato porta sofferenza
“Io dovevo fare la ballerina ma i miei mi hanno ostacolato e la mia vita è andata a rotoli”.
Ti porti dentro per anni la convinzione che tutto sarebbe stato diverso se... Ma è proprio così? E se la vita fosse ciò che fiorisce mentre tu stai lì a guardare ciò che non c’è più e forse non c’è mai stato? Chi ti dice che la tua fortuna non sia proprio che certe fantasie non si sono avverate? La vita ti porta spontaneamente vicino a ciò che fa per te, se non opponi resistenza. Se il luogo in cui sei giunto stride coi tuoi sogni, non saranno i sogni a essere sbagliati? Continuando a opporti non attivi le tue capacità autentiche e trasformi la profezia – “andrà certo male” – in una realtà.

Se hai  la testa piena di rancori ti sembrerà di sbagliare sempre tutto
“Mia mamma non mi ha mai amato, non faccio che litigarci”.
Oppure: “Ormai lo odio, però non riesco a separarmi da lui”. Relazioni malate che si trascinano infinitamente. Fanno ormai parte della tua identità, dell’aria che respiri, in un tale intrico di ragioni e torti che è impossibile stabilire dove tutto è iniziato o come fare per finirla. Anzi, ogni tentativo aggrava il problema, ti fa sentire più deluso e accresce il rancore. Anche il sogno di tagliare i ponti e ricominciare tutto è sempre più flebile, perché dici: “Chi mi dice che non sbaglierò tutto di nuovo?”.

Così la mente lascia indietro tutti i pensieri
Un grande saggio indiano era solito insegnare camminando. Sottovoce, mentre camminava parlava e camminando dopo un po’ regolarmente si perdeva nella foresta. I discepoli e chi veniva a interrogarlo provavano a seguirlo ma dopo un po’ molti non riuscivano a star dietro al suo passo. Tutti gli chiedevano quale fosse la verità, quale il suo messaggio. Lui non faceva che camminare e sussurrare. Ma il messaggio in fondo era proprio la sua azione: “Cammina e lascia tutto indietro”. Prova apensarci: lui che non ti sposa, tua mamma con cui litighi da vent’anni, i tuoi progetti che forse si realizzano e forse no, il tuo lavoro, le persone che hai intorno: sono dietro di te, sei tu che le hai messe davanti. Sei tu che hai messo davanti ciò che non va messo davanti! Quando dici: voglio sposarmi, voglio avere dei figli, se mi lascia la mia vita è finita, devo decidere che lavoro fare… Tutto è dietro! L’unica cosa davanti a te è la funzione creatrice che hai dentro. Bisogna lasciarla lavorare e per farla lavorare non bisogna interferire: meno decisioni prendo, meno intervengo nella mia vita, meno pensieri ci metto, più aspetto che il processo cresca da solo, più il “pane della mia vita” lievita. Per non interferire bisogna limitarsi a percepire, a guardare: non correggere, ma percepire. Non mettere a posto i rapporti, ma percepire. Non chiedersi cosa sarà domani, ma percepire, guardare ciò che sorge in te e sapere che tutto il resto è…dietro!

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